• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/09557 come ogni anno, il 21/22 giugno nella città di Yulin in Cina, 5 milioni e mezzo di abitanti, si celebra una celebre e macabra festa a base di carne di cane; secondo una parte...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09557presentato daCATANOSO Basiliotesto diMartedì 23 giugno 2015, seduta n. 448

CATANOSO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
come ogni anno, il 21/22 giugno nella città di Yulin in Cina, 5 milioni e mezzo di abitanti, si celebra una celebre e macabra festa a base di carne di cane;
secondo una parte minoritaria della cultura asiatica, mangiare carne di cane nel giorno del solstizio d'estate, porterebbe fortuna e salute;
questo festival sta scatenando diverse reazioni sui social network e petizioni on line che chiedono lo stop immediato della mattanza che uccide circa 10 mila cani ogni anno, secondo le stime delle associazioni animaliste;
in Cina il commercio della carne di cane è ancora legale ma secondo determinati canoni tra cui l'indicazione della provenienza da un allevamento certificato;
l'anno scorso, l'agenzia di stampa statale Xinhua ha parlato di un evento «popolare locale, senza l'approvazione ufficiale»;
come si può leggere in un articolo del quotidiano on line Giornalettismo, a causa dell'illegalità dell'evento, la macellazione dei poveri animali avviene in modo del tutto illegale. «Ora dobbiamo farlo come se fossimo dei ladri», ha raccontato il proprietario di un ristorante locale, secondo quanto riporta l’Associated Press. Le associazioni animaliste parlano di animali catturati con reti, drogati, avvelenati e poi rinchiusi in gabbie minuscole fino a che non vengono uccisi o venduti per la loro carne;
inoltre, a causa della macellazione clandestina di animali randagi catturati con i più disparati metodi, financo i più inutilmente crudeli, la città di Yulin è una delle metropoli cinesi con la più alta concentrazione di «rabbia» tra i propri abitanti. Forse, a giudizio dell'odierno interrogante, la vendetta postuma di questi poveri esseri costretti a morire tra i più atroci tormenti;
in uno Stato civile e degno di definirsi tale nel consesso delle altre Nazioni, un simile evento dovrebbe essere intollerabile ed abolito e combattuto con ogni mezzo lecito;
secondo quanto sostiene Mary Peng della Clinica veterinaria internazionale di Pechino, «mangiare carne di cane è un'abitudine alimentare che si riscontra in alcune parti della Cina e in altri Paesi asiatici come il Vietnam e la Corea ma il progresso sociale farà in modo che scompaia, perché mangiare cani non si addice a una civiltà moderna»;
questa abitudine alimentare, infatti, è già stata proibita a Taiwan, nelle Filippine, a Singapore e a Hong Kong, ma non basta e gli animali non possono certamente aspettare che cambino le abitudini alimentari di milioni di cinesi o «estremo-orientali»;
a giudizio dell'interrogante, il Ministro interrogato ed il nostro Governo dovrebbero farsi carico di assumere le dovute e necessarie iniziative a tutti i livelli diplomatici possibili e praticabili affinché il Governo cinese adotti quei provvedimenti idonei ad interrompere questo incivile festival –:
quali iniziative di competenza abbia intenzione di adottare il Ministro interrogato per affrontare le problematiche esposte in premessa. (4-09557)