Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
Atto a cui si riferisce:
S.3/02019 MARINELLO, LANIECE, BIGNAMI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dell'economia e delle finanze - Premesso che:...
Atto Senato
Interrogazione a risposta orale 3-02019 presentata da GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO
mercoledì 1 luglio 2015, seduta n.475
MARINELLO, LANIECE, BIGNAMI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dell'economia e delle finanze - Premesso che:
dal 1945 i danni subiti dal nostro Paese in correlazione a fenomeni di dissesto idrogeologico sono stati stimati in media per un importo pari a circa 3,5 miliardi di euro all'anno, mentre dal 1950 ad oggi sono state contate 5.459 vittime in oltre 4.000 episodi, tra frane e alluvioni;
solo negli ultimi 2 anni sono stati chiesti dalle Regioni 21 stati di emergenza con fabbisogni totali di circa 2,3 miliardi di euro;
il Governo ha posto come priorità dell'agenda politica quella del contrasto al rischio idrogeologico, anche istituendo con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 maggio 2014 una struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche presso la Presidenza del Consiglio dei ministri;
la struttura di missione e le strutture ministeriali competenti stanno predisponendo la nuova programmazione degli interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico per gli anni 2015-2020;
sono state raccolte sull'archivio telematico del ReNDiS (Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo) le richieste di finanziamento delle Regioni, validate dalle Autorità di bacino, alle quali corrisponde un fabbisogno complessivo di circa 22 miliardi di euro per oltre 7.000 opere, la gran parte delle quali ancora da progettare;
secondo quanto dichiarato dal coordinatore Erasmo D'Angelis e dal ministro Galletti, la nuova programmazione si concretizzerà in un piano nazionale di prevenzione e contrasto al dissesto idrogeologico 2015-2020;
la prima parte del piano nazionale è rappresentata da un piano stralcio per le 14 città metropolitane e le città a maggiore rischio per popolazione esposta, che prevede un investimento per circa 1,25 miliardi di euro per oltre 100 progetti definitivi ed esecutivi;
il CIPE, nella seduta del 20 febbraio 2015, ha assegnato al piano solo una prima tranche di 600 milioni di euro, restando ad oggi scoperto l'ulteriore fabbisogno finanziario pari a 650 milioni di euro;
non tutte le Regioni che hanno richiesto finanziamenti per interventi urgenti saranno destinatarie della prima tranche di finanziamenti del piano stralcio e alcune non saranno coinvolte da quest'ultimo, in quanto destinato a contrastare soltanto il pericolo di alluvioni nelle aree metropolitane e nelle aree urbane ad alto rischio;
secondo quanto dichiarato dalla struttura di missione e dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, le opere che non verranno finanziate dalla prima tranche del piano stralcio rientreranno, a seguito di graduatoria secondo criteri di priorità e urgenza, nella seconda tranche del piano, in quanto opere contro le alluvioni nelle aree metropolitane e urbane a rischio;
i restanti interventi, selezionati sempre secondo criteri di priorità e urgenza, saranno invece finanziati con il citato piano nazionale 2015-2020 del valore di 7 miliardi di euro, che dovrebbe contare su 5 miliardi a valere sul Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 e su 2 miliardi di cofinanziamento regionale con fonti proprie o risorse provenienti da fondi strutturali europei;
allo stato, tuttavia, il Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 non risulta ancora programmato, sebbene la legge di stabilità per il 2015 (di cui alla legge n. 190 del 2014), art. 1, comma 703, abbia fissato al 30 aprile 2015 il termine per la ripartizione del Fondo stesso,
si chiede di sapere:
con quali tempistiche verranno individuate le risorse necessarie per il completamento del piano stralcio pari ai restanti 650 milioni di euro, a garanzia di tutte quelle Regioni che necessariamente non vedranno gli interventi finanziati nella prima tranche dei 600 milioni;
come e in che tempi si intenda predisporre la programmazione del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020, anche destinando le necessarie risorse per la realizzazione del piano nazionale di prevenzione e contrasto al dissesto idrogeologico 2015-2020.
(3-02019)