• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/00685 GENTILE, ROMANI Paolo, MUSSOLINI, VICECONTE, GIRO, D'ASCOLA, AIELLO, FAZZONE, FASANO, RIZZOTTI, SCILIPOTI, CASSANO, PERRONE, IURLARO, BRUNI, BILARDI, CARIDI, COMPAGNONE, MAURO Giovanni,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-00685 presentata da ANTONIO GENTILE
mercoledì 31 luglio 2013, seduta n.085

GENTILE, ROMANI Paolo, MUSSOLINI, VICECONTE, GIRO, D'ASCOLA, AIELLO, FAZZONE, FASANO, RIZZOTTI, SCILIPOTI, CASSANO, PERRONE, IURLARO, BRUNI, BILARDI, CARIDI, COMPAGNONE, MAURO Giovanni, SCAVONE, D'AMBROSIO LETTIERI, TORRISI, AMORUSO, CARDIELLO, LIUZZI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e per la coesione territoriale - Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:

in data 25 novembre 2010 è stato sottoscritto l'accordo di programma finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e la Regione Calabria;

esso prevedeva, per la realizzazione dei 185 interventi da realizzarsi nel territorio della Calabria, risorse finanziarie pari a 220 milioni di euro a valere su risorse nazionali (110 milioni di euro) e risorse regionali (110 milioni di euro);

con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 gennaio 2011, il dottor Domenico Percolla veniva nominato commissario straordinario delegato per il sollecito espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico in Calabria;

per quanto conosciuto dagli interroganti, nel periodo compreso tra giugno 2011 ed il 31 gennaio 2013, in attuazione dell'accordo di programma, il Ministero trasferiva nella contabilità speciale dell'ufficio commissariale 39.071.177,08 euro;

nel frattempo, con deliberazione CIPE n. 8/2012 (Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013. Assegnazione di risorse a interventi di contrasto del rischio idrogeologico di rilevanza strategica regionale nel mezzogiorno) del 20 gennaio 2012, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 121 del 25 maggio 2012, la copertura finanziaria per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico veniva rimodulata dalle risorse rinvenienti dalle quote regionali della politica regionale unitaria nazionale 2007-2013 assegnate ai singoli programmi attuativi regionali, dalle riduzioni delle assegnazioni disposte a carico dei piani per l'assetto idrogeologico nazionale (PAIN) e dal cofinanziamento del Ministero dell'ambiente;

in ragione della delibera CIPE appena citata la copertura finanziaria dell'accordo di programma della Regione Calabria veniva rimodulata, e la copertura finanziaria per i 185 interventi veniva assicurata, quindi, per 180.928.822,24 euro, a valere sulle risorse regionali rinvenienti dai PAIN e dai piani attuativi regionali (PAR), oltre alla quota di finanziamento a carico del Ministero dell'ambiente, peraltro già interamente trasferita;

per quanto riguarda le risorse regionali rinvenienti dai PAR e dai PAIN, oggetto di assegnazione della delibera, l'art. 7 prevede che: "esse saranno trasferite alle regioni interessate e da queste ultime, nel rispetto dei vincoli del patto di stabilità interno, ai commissari straordinari delegati e alle altre amministrazioni competenti, per la gestione e l'attuazione degli interventi. (...) Il citato Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica provvede al trasferimento delle risorse del FSC secondo le seguenti modalità. Al fine di garantire, presso ciascuna amministrazione, un livello di liquidità finanziaria che consenta il soddisfacimento delle obbligazioni assunte, la prima quota sarà trasferita a titolo di anticipazione per un importo pari al 20 per cento del valore del finanziamento, subordinatamente all'inserimento dei dati informativi nel sistema di monitoraggio di cui al punto successivo";

in ragione delle previsioni di cui alla delibera CIPE il Dipartimento per la coesione territoriale trasferiva alla Regione Calabria la quota prevista a titolo di anticipazione;

con nota prot. 3418 del 9 agosto 2012, il ragioniere generale dello Stato prendeva posizione in merito alla possibilità che i commissari delegati potessero impegnare o meno le somme indicate nella delibera CIPE 8/2012 concludendo che "i Soggetti Attuatori hanno a disposizione le sole risorse trasferite nelle contabilità speciali";

in ragione di tale posizione, il commissario Percolla non poteva procedere ad assumere impegni sulle risorse finanziarie di provenienza regionale rinvenienti dai PAIN e dai PAR in quanto non trasferite sulla propria contabilità speciale;

per quanto conosciuto dagli interroganti, nel mese di settembre 2012 la Regione, avvalendosi di una previsione della delibera CIPE, comunicava la propria intenzione di rendicontare tutti gli interventi previsti nell'accordo di programma a valere sulla dotazione finanziaria 2007-2013 dei fondi strutturali;

alla data del 31 gennaio 2013, il commissario Percolla aveva impegnato, con propri atti giuridicamente vincolanti, tutti i fondi di provenienza ministeriale, pari a 39.071.177,08 euro;

solo in data 11 febbraio 2013, con nota del Ministero dello sviluppo economico, III dipartimento - prot. num. 0001859/2013, a firma del direttore generale, dottor Vincenzo Donato, la situazione delle risorse finanziarie di cui alla delibera CIPE n. 8/2012 veniva sbloccata posto che, in tale nota, contrariamente a quanto precedentemente statuito dal ragioniere generale dello Stato, si affermava il principio dell'impegnabilità delle risorse che, quindi, risultavano, interamente e pienamente utilizzabili per l'assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti;

in ragione di tale ultima posizione, il commissario Percolla assumeva obbligazioni giuridicamente vincolanti a valere sulla deliberazione CIPE evitando, in tal modo, la paventata perdita dei finanziamenti;

in data 26 aprile 2013, veniva emanato un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri con il quale, sulla base di supposte inadempienze imputabili al commissario Percolla, si procedeva alla revoca del medesimo dall'incarico di commissario straordinario delegato, alla nomina del Presidente della Regione quale nuovo commissario straordinario e alla nomina del Presidente della Provincia di Cosenza quale soggetto attuatore del commissario straordinario per la realizzazione degli "Interventi di sistemazione idraulica del fiume Crati in territorio comunale di Corigliano e Cassano", ricompresi nell'accordo di programma;

in data 14 maggio 2013, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di revoca veniva trasmesso alla Corte dei conti per il controllo preventivo di legittimità (prot. n. 15/256);

in data 24 giugno, la Corte dei conti richiedeva alla Presidenza del Consiglio dei ministri ed al Ministero dell'ambiente alcuni chiarimenti in ordine al provvedimento;

risulta che, in data 22 luglio 2013, la Presidenza del Consiglio dei ministri e il Ministero dell'ambiente, a fronte dei rilievi sollevati dalla Corte dei conti, avrebbero ritirato l'atto sottoposto a controllo, e, in questi ultimi giorni, così come appreso da notizie di stampa, avrebbero predisposto un ulteriore provvedimento di analogo tenore, volto a revocare la nomina del dottor Domenico Percolla e a designare contestualmente un nuovo commissario straordinario, prevedendo altresì, apoditticamente e inopinatamente, l'individuazione di un ulteriore commissario straordinario cui attribuire la responsabilità di tutti gli interventi riguardanti il territorio della provincia di Cosenza;

un siffatto intendimento suscita dubbi e perplessità con particolare riguardo a tale ultima, sia pure eventuale, disposizione, considerato che essa potrebbe avere infausti effetti nella gestione commissariale;

l'individuazione di un altro commissario straordinario cui attribuire la responsabilità di tutti gli interventi sul territorio della provincia di Cosenza si tradurrebbe, inevitabilmente, in una deprecabile duplicazione dei centri di spesa, certamente da scongiurare in un quadro normativo di particolare complessità qual è quello che contraddistingue i finanziamenti per il dissesto idrogeologico;

la nomina di un commissario straordinario per la gestione della mitigazione del rischio idrogeologico risponde proprio alla ratio di ricondurre a una regia unitaria, munita di poteri speciali, la realizzazione dei relativi interventi, evitando che essa possa essere parcellizzata e resa meno efficace da una gestione particolaristica di livello sub-regionale, sicché non è dato comprendere quali possano essere le ragioni e le utilità della previsione di una figura commissariale preposta all'attuazione degli interventi per una sola provincia e pure coincidente con il Presidente della Provincia medesima, scelta peraltro in evidente contrasto con l'attuale temperie politico-parlamentare di abolizione delle Province stesse,

si chiede di sapere:

se il Governo sia a conoscenza di quanto sopra e della gravità del rischio idrogeologico che interessa l'intero territorio calabrese in ragione della particolare conformazione geologica e geomorfologica del territorio;

quale sia lo stato di attuazione dell'accordo di programma, con specifico riferimento agli interventi ricadenti nel territorio della provincia di Cosenza;

con particolare riferimento allo stato di attuazione dell'intervento riguardante il fiume Crati, e la circostante area del parco archeologico della Sibaritide, quale sia lo stato di attuazione degli interventi ricadenti nella medesima area e finanziati, dopo l'esondazione del 2008, con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3741 del 2009;

quali attività di gestione e manutenzione, ordinaria e straordinaria, dei fiumi e, in particolare, del Crati, siano state realizzate dagli organi istituzionalmente competenti;

quali siano le motivazioni per le quali il Governo ha proposto, in data 26 aprile 2013, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di revoca del dottor Domenico Percolla dall'incarico di commissario straordinario delegato per il sollecito espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico in Calabria, creando, di fatto, un notevole pregiudizio all'azione commissariale con conseguente ritardo alla fase attuativa degli interventi;

quali siano le ragioni che hanno portato, in data 23 luglio 2013, al ritiro del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di revoca sottoposto al controllo preventivo di legittimità della Corte dei conti;

quali azioni intendano adottare i Ministri in indirizzo, ciascuno per quanto di competenza, per accelerare l'attuazione dell'accordo di programma;

se corrisponda al vero che vi sia l'intendimento di riproporre il provvedimento di revoca del dottor Domenico Percolla, con la contestuale individuazione di ben due commissari straordinari di cui uno competente, esclusivamente, per gli interventi riguardanti il territorio della provincia di Cosenza, con evidente duplicazione di ruoli nonché pregiudizio alla celerità imposta dagli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico;

se il Governo sia consapevole del rallentamento che un nuovo provvedimento di revoca provocherebbe a tutti gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico in Calabria previsti nell'accordo di programma, la cui scadenza è fissata al 21 gennaio 2014.

(4-00685)