• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/05968 secondo quanto risulta dall'ultimo rapporto sull'ecomafia per il 2015 predisposto da Legambiente e presentato questa settimana a Bari, il giro d'affari criminale connesso al traffico e allo...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05968presentato daDISTASO Antoniotesto diGiovedì 2 luglio 2015, seduta n. 453

DISTASO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
secondo quanto risulta dall'ultimo rapporto sull'ecomafia per il 2015 predisposto da Legambiente e presentato questa settimana a Bari, il giro d'affari criminale connesso al traffico e allo smaltimento illecito dei rifiuti, evidenzia un incremento di 7 miliardi di euro rispetto all'anno precedente, raggiungendo la cifra complessiva di 22 miliardi di euro nel 2014;
dal documento emerge che la Puglia risulta essere in testa nella classifica regionale degli illeciti, cui seguono la Sicilia, la Campania e la Calabria, che sommate raggiungono più della metà del totale nazionale, delle infrazioni pari a 14.736, cui si aggiungono 12.732 denunce, 71 arresti e 5.127 sequestri;
le numerose inchieste effettuate dalla direzione distrettuale antimafia di Bari, dal nucleo operativo ecologico dei carabinieri di Lecce e dal Corpo forestale dello Stato, in provincia di Bari e Taranto, hanno consentito di portare alla luce ingenti quantitativi di rifiuti pericolosi e non, situati sotto terra, in diverse località pugliesi, confermando pertanto un quadro complessivo estremamente rischioso nell'ambito della tutela ambientale del territorio medesimo;
il suesposto rapporto di Legambiente evidenzia, sia la capillare attività di monitoraggio, di controllo e d'intervento svolta in tutta la regione Puglia da parte delle forze dell'ordine, che al contempo un preoccupante slancio in avanti, nella classifica indubbiamente poco edificante, delle illegalità ambientali in Italia; il primato raggiunto, scalzando quello storico della Campania impone, a giudizio dell'interrogante, rapidi interventi nei riguardi della Puglia, al fine di fronteggiare il fenomeno del traffico e dello smaltimento illecito dei rifiuti;
le dichiarazioni della magistratura barese, secondo le quali nel distretto di Bari si riscontra un'intensa attività criminale, con migliaia di tonnellate di rifiuti speciali non trattati, provenienti da impianti di compostaggio e di stoccaggio dalla Campania (come risulta da un articolo pubblicato dal quotidiano «la Repubblica edizione di Bari» il 30 giugno 2015) e successivamente «tombati» nello stesso territorio pugliese (più precisamente nell'area foggiana), accrescono i dubbi e le incertezze, a parere dell'interrogante, sulle prospettive future della Puglia, in termini di specifiche tutele per la salute dell'intera comunità regionale, nonché per la contaminazione dei terreni in particolare quelli agricoli –:
quali orientamenti intendano esprimere, nell'ambito delle rispettive competenze, con riferimento a quanto esposto in premessa, secondo cui l'ultimo rapporto di Legambiente attribuisce alla regione Puglia il primato nazionale per il numero di illeciti ambientali, per le irregolarità relative al ciclo dei rifiuti, nonché per i sequestri effettuati e per gli individui denunciati;
se, in considerazione dell'elevata criticità esistente all'interno della regione medesima, non intendano assumere iniziative per prevedere misure volte a potenziare l'attività di controllo e di monitoraggio, da parte degli organi istituzionali preposti alla vigilanza e alla repressione, al fine di ridurre il numero complesso degli illeciti ambientali;
se siano a conoscenza dell'esistenza di eventuale contaminazione di terreni agricoli, all'interno della suindicata regione, in grado di arrecare pericoli per la sicurezza dei prodotti agroalimentari;
quali iniziative, nell'ambito delle proprie competenze, i Ministri intendano assumere oltre a quelle in precedenza indicate, al fine di fronteggiare una situazione divenuta emergenziale, connessa all'intensa attività criminale delle ecomafie esistente in Puglia, che il più delle volte avviene in prossimità di terreni destinati a coltivazioni agricole. (5-05968)