• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/05987 esistono gravi criticità in merito al riconoscimento del trattamento di fine rapporto in favore dei lavoratori cassaintegrati dello stabilimento della Pirelli & C. (già Pirelli Cavi e...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05987presentato daZAPPULLA Giuseppetesto diLunedì 6 luglio 2015, seduta n. 455

ZAPPULLA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
esistono gravi criticità in merito al riconoscimento del trattamento di fine rapporto in favore dei lavoratori cassaintegrati dello stabilimento della Pirelli & C. (già Pirelli Cavi e Sistemi spa) Stabilimento di Siracusa;
il 29 febbraio 1994, lo stabilimento della Pirelli cavi di Siracusa cessò l'attività lavorativa e i lavoratori furono licenziati. L'efficacia dei licenziamenti, tuttavia, rimase, sospesa in conseguenza di un accordo che prevedeva il ricorso alla cassa integrazione straordinaria. Al termine del biennio di cassa integrazione straordinaria, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali convocò le parti affermando che un prolungamento della cassa integrazione straordinaria era possibile in base al decreto-legge n. 39 del 1996 (articolo 4, comma 21) ed a un progetto di lavori socialmente utili promosso dal comune di Siracusa;
si ipotizzavano, nell'accordo sottoscritto l'11 novembre 1996, particolari misure per la reindustrializzazione dell'area di Siracusa e la conseguente ricollocazione dei dipendenti della Pirelli in nuove iniziative industriali;
l'azienda accolse l'invito e venne concordato che i licenziamenti sarebbero divenuti efficaci solo nel momento in cui il lavoratore avesse perso il diritto alla cassa integrazione guadagni straordinari;
l'approvazione della legge n. 608 del 28 novembre 1996 (articolo 4, comma 21), definì – per ultima – la particolarità della condizione dei lavoratori Pirelli-Cavi, che non è quella «tipica» di mobilità collegata a lavori socialmente utili, ma si configura come una ipotesi «eccezionale» di cassa integrazione straordinaria subordinata all'impiego degli interessati in lavori socialmente utili presso il comune di Siracusa su specifico progetto redatto ed approvato dall'agenzia dell'impiego per la Sicilia, in attesa della reindustrializzazione;
la successione dei provvedimenti normativi e ministeriali intervenuti nel tempo, la deliberata sospensione dell'efficacia dei licenziamenti, hanno provocato, per una sorta di fictio iuris, la conservazione e la sopravvivenza dei rapporti di lavoro ben oltre i licenziamenti intimati;
ne è conseguito il riconoscimento in favore dei lavoratori interessati del diritto al trattamento di fine rapporto. Sul punto, anche gli uffici ministeriali hanno riconosciuto che vi era un provvedimento che non ammetteva dubbi sulla sua interpretazione da parte del Ministro Treu e hanno riconosciuto l'esistenza di quel diritto che comporta che venga individuato chi, pubblico o privato, sia tenuto a sopportarne l'onere;
la specialità della norma è sottolineata nel decreto ministeriale n. 87582 del 3 febbraio 2015 con la quale concede la Cassa integrazione per l'anno 2014 ai lavoratori dell'ex stabilimento di Siracusa;
è utile ricordare che tutti i lavoratori dei cessati stabilimenti della Pirelli di Villafranca Tirrena, Airola, Tivoli e Siracusa hanno regolarmente usufruito del pagamento da parte dell'Inps del rateo di trattamento di fine rapporto maturato nel periodo di cassa integrazione;
il 29 dicembre 2014 la signora (posizione assicurativa Inps n. 4933009961), dipendente delle Pirelli &C. (già Pirelli Cavi e sistemi di Siracusa) ha cessato di usufruire della cassa integrazione straordinaria e la società ha regolarmente inviato alla sede Inps di Siracusa i dati relativi alle quote di TFR spettanti alla stessa lavoratrice che tale invio è avvenuto il 31 marzo 2015;
la sede Inps di Siracusa a tutt'oggi non ha liquidato quanto spettante alla lavoratrice e da informali fonti di informazioni ha ritenuto di avanzare uno specifico quesito alla sede regionale dell'Inps di Palermo che a sua volta ha ritenuto di rivolgersi alla sede centrale a Roma;
a causa di detta scelta i tempi dell'erogazione si sono drammaticamente allungati, procurando alla lavoratrice profondi disagi;
la stessa in una crescente condizione di esasperazione e di disperazione ha ripetutamente dichiarato di volere assumere decisioni ed atti inconsulti e gravissimi –:
se non si intenda intervenire per comprendere le ragioni del ritardo, il merito del quesito e di porre di conseguenza in essere tutti gli atti e le azioni positive per superare ogni dubbio ed ostacolo per la erogazione del Trattamento di fine rapporto spettante alla lavoratrice, e ad eventuali altri lavoratori nelle medesime condizioni. (5-05987)