Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
S.4/04231 BUEMI, Fausto Guilherme LONGO - Al Ministro della giustizia - Premesso che:
la cosiddetta riforma della geografia giudiziaria, così come attuata dai decreti legislativi 7 settembre...
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-04231 presentata da ENRICO BUEMI
martedì 7 luglio 2015, seduta n.478
BUEMI, Fausto Guilherme LONGO - Al Ministro della giustizia - Premesso che:
la cosiddetta riforma della geografia giudiziaria, così come attuata dai decreti legislativi 7 settembre 2012, n.155 e n.156, recanti rispettivamente disposizioni concernenti la «nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n.148» e la «revisione delle circoscrizioni giudiziarie - uffici dei giudici di pace», è stata oggetto di un lungo dibattito, tuttora in corso a causa dei risultati poco coerenti con gli obiettivi prefissati e per l'aggravio di inefficienze e di costi provocati nei territori interessati;
con decreto del Ministro della giustizia 19 settembre 2013 veniva istituito, presso lo stesso Ministero, un gruppo di lavoro per il monitoraggio dell'attuazione della riforma. Il gruppo di lavoro, noto anche come commissione di monitoraggio, in data 4 giugno 2014 ha presentato al Ministro una relazione finale sulla nuova geografia giudiziaria evidenziando le criticità sollevate e rilevate da diverse realtà istituzionali e associative, enti locali, esponenti di uffici accorpati e avvocature, a fronte di una valutazione tendenzialmente positiva quanto ovvia da parte dei tribunali accorpanti;
di fatto, la commissione di monitoraggio rimanda una serie di valutazioni e di considerazioni al Ministro, rimettendo a lui le decisioni relative non solo alle soluzioni da perseguire, ma persino alle verifiche nel concreto ancora da svolgere al fine di delineare un quadro completo e adeguato della situazione;
in una condizione di dubbia utilità e adeguatezza dei risultati ottenuti dalla verifica e dal monitoraggio del gruppo di lavoro, appaiono sempre più credibili le catastrofiche ipotesi lungamente sottolineate da parte degli addetti ai lavori, oltre che dagli enti locali, in merito a possibili collassi degli uffici giudiziari accorpati, all'aggravamento delle spese sugli utenti derivanti dall'aumento di distanze, nonché all'ingolfamento delle procedure, anche le più semplici, a seguito degli accorpamenti;
i comprensibili disagi di tipo economico e finanziario, oltre che operativo e logistico, si traducono sostanzialmente in un raddoppiamento, e in alcuni casi una triplicazione, dei costi da parte dei ricorrenti;
ad esempio, si noti la situazione del Tribunale di Castrovillari, in merito al quale gli interroganti hanno più volte evidenziato i gravi disagi operativi, soprattutto per l'"inadeguatezza" del presidio; si legge in un comunicato stampa del 1° luglio 2015 della fondazione Avvocati del foro di Rossano: «Il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Castrovillari, illegittimamente eletto ed altrettanto illegittimamente operante, fin qui non si è posto e non si pone il problema della paralisi di funzionamento del Tribunale che, non a caso, tra tutti i Tribunali d'Italia, da fonte Ministeriale è collocato per inefficienza al posto n. 132 (su 139). Ma, se le cose non cambiano, risulta favorito per conquistare presto la maglia nera di questa speciale classifica. Non abbiamo sentito dal Consiglio nessuna presa di posizione sulla inidoneità ed insufficienza dei locali, sulle modalità (impossibili) dello svolgimento delle udienze, sugli orari prolungati che ormai rendono problematico agli avvocati lo svolgimento dell'attività pomeridiana in studio, sui lunghissimi rinvii, sui rapporti con i Magistrati. E, altresì, non ha mai preso in considerazione la carenza di organico del personale delle Cancellerie; le condizioni in cui i dipendenti, compresi gli Ufficiali giudiziari, sono costretti a lavorare, in violazione delle norme sulla sicurezza ed igiene dei luoghi di lavoro; la commistione tra pratiche correnti ed archivio; i fascicoli poggiati ovunque; quelli che non si trovano. Ancor meno risulta che abbia elaborato ed avanzato una proposta operativa che - in leale collaborazione tra i vari attori - tendesse quanto meno a limitare i disagi e, quindi, i danni. Perciò fa impressione constatare che, con insolita solerzia, l'Organo si riunisca per occuparsi di una "segnalazione" del suo Presidente relativa ad un episodio occorso al medesimo e che, anche nella versione di parte e senza conoscere l'altra narrazione, appare di tutta evidenza come un episodio minore, maturato nel contesto sopra delineato, che concede tutte le giustificazioni e le attenuanti a qualche intemperanza di coloro i quali lo vivono, avvocati o personale di cancelleria. Ed è quindi intollerabile (oltre che ingiusto e sbagliato) che si arrivi su ciò ad emanare una delibera in cui - confondendo gli effetti con le cause - si individua e si tenta di colpire un anello, forse quello più debole, di una catena in procinto di spezzarsi, compiendo un'opera di denigrazione generica e generalizzata dei dipendenti; cogliendo persino l'occasione per creare l'apartheid di alcuni, in ragione della loro provenienza. Lo stato di agitazione, proclamato in perfetta solitudine, merita sicuramente miglior causa e motivi più seri, che - per quanto detto - non mancano. Perciò se si è consapevoli delle oggettive difficoltà in cui quotidianamente si opera e del fatto che tali difficoltà sono state create ed aggravate da altri, non può che esprimersi (auto)considerazione per la classe forense, ma anche solidarietà e stima per tutto il personale amministrativo del Tribunale di Castrovillari, indistintamente tutto, per l'impegno e la dignità con cui ogni giorno svolge il proprio lavoro in condizioni di grande difficoltà ed a volte addirittura impossibili. Impegnandosi a ricercare e trovare con esso forme di confronto e collaborazione, nella consapevolezza che ci troviamo su una stessa imbarcazione, sempre più in balia delle onde, che occorre portare in acque più tranquille per evitare il naufragio;
considerato che si tratta di condizioni di disagio, quelle qui esposte, descritte dai media e dalle associazioni locali, che non interessano esclusivamente Rossano e Castrovillari, in Calabria, ma sono rinvenibili anche nel resto del Paese. Casi in cui i costi sono aumentati a fronte di servizi peggiorati e tempi dilatati,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della reale condizione in cui versano i tribunali a livello nazionale e dell'evidente incoerenza tra i dati oggettivi, come quello qui presentato, e le valutazioni parziali riportate nella relazione della commissione di monitoraggio;
se, per questi casi, come per il caso del tribunale di Castrovillari, non ritenga di intervenire al fine di svolgere una verifica e un monitoraggio più efficace e coerente con la realtà, e di conseguenza intraprendere le azioni più consone per tornare ad offrire servizi giudiziari idonei, con costi e tempi appropriati, ai cittadini e utenti.
(4-04231)