• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01029 in queste ore si è formalmente perfezionato l'annunciato acquisto di Tirrenia da parte dell'armatore Vincenzo Onorato, per la somma complessiva – così trapela da fonti giornalistiche – di...



Atto Camera

Interpellanza 2-01029presentato daPIRAS Micheletesto diGiovedì 9 luglio 2015, seduta n. 458

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
in queste ore si è formalmente perfezionato l'annunciato acquisto di Tirrenia da parte dell'armatore Vincenzo Onorato, per la somma complessiva – così trapela da fonti giornalistiche – di 100 milioni di euro;
attraverso la liquidazione dei tre ex soci del gruppo – fondo Clessidra, Gip e Shipping Investment – Onorato acquisisce il 100 per cento della proprietà azionaria della compagnia di navigazione e, congiungendo il nuovo acquisto alla proprietà di Moby Lines, realizza il controllo assoluto del 95 per cento dei collegamenti marittimi tra la Sardegna e la Penisola;
in questa maniera si conclude la singolare parabola del processo di privatizzazione della ex compagnia di navigazione dello Stato: dal monopolio pubblico della navigazione al monopolio privato, dopo anni nei quali le tariffe della Tirrenia privatizzata sono schizzate progressivamente alle stelle, senza che mai vi fosse una corrispondente implementazione della qualità e quantità del servizio;
il monopolio privato dei mari di Sardegna oggi è formalmente una realtà, quindi anche la palese infrazione della logica che ispira e delle norme che regolano la libera concorrenza, sistema ideologico sulla base del quale iniziò vent'anni fa l'era delle privatizzazioni;
al di là della palese violazione della «filosofia» del libero mercato va ribadito che esiste un diritto alla mobilità di ogni cittadino della Repubblica, che trae ispirazione dai valori e principi inscritti nella Costituzione, perciò anche di coloro che vivono in un'Isola;
tale diritto dei cittadini sardi risulta palesemente limitato, innanzitutto da una condizione di insularità che – incredibilmente ancora nel 2015 – condiziona pesantemente gli spostamenti da e verso la Sardegna, in secondo luogo dai disservizi, le carenze qualitative e quantitative del servizio e il progressivo incremento delle tariffe;
la politica della cosiddetta «continuità territoriale» – quella aerea e quella marittima – fin qui non solo non ha funzionato ma si è dimostrata un vero e proprio fallimento, incidendo pesantemente sia sul comparto turistico, che in questi ultimi anni ha subito importanti contrazioni laddove al peggioramento generalizzato delle condizioni di vita delle persone si è aggiunta l'esplosione delle tariffe (per una famiglia venire in nave in Sardegna oggi può costare fino a 1000 euro), che su quello commerciale, fortemente penalizzato sia nell’export che nelle importazioni dal costo esorbitante del trasporto merci;
in Sardegna il dato saliente della cosiddetta crisi economica è la sua strutturalità, ovvero non si tratta di una fase transitoria ma di un dato ormai – in assenza di un mutamento di segno nella considerazione dello Stato – consolidato: da una parte il collasso del sistema produttivo sardo, la chiusura della maggior parte degli impianti produttivi industriali e la crisi generalizzata di tutti i comparti, dall'altra l'oggettiva impossibilità che l'economia sarda possa riorganizzarsi e risorgere, in assenza di una strategia pubblica di rinascita economica e sociale della Sardegna, innanzitutto una politica del trasporto pubblico delle persone e delle merci;
in questi giorni cresce la preoccupazione nell'Isola circa il rischio che il neonato monopolio privato della navigazione possa ulteriormente produrre un aggravio nei costi e un peggioramento della situazione esistente;
lunedì 6 luglio 2015 la Regione Sardegna, che già aveva espresso – insieme con la grande parte della rappresentanza politica sarda – forte preoccupazione per la trattativa in corso fra Onorato e i soci di Tirrenia, ha depositato un esposto all'autorità anti-trust nella quale si mette in evidenza il «rischio» di monopolio –:
se non ritenga che, in considerazione delle mutate condizioni iniziali societarie, e il venir meno sostanziale del rispetto del principio della concorrenza, non si debba recedere dal contratto in base all'articolo 15 della convenzione e definire l'assegnazione, del contributo attraverso procedure trasparenti di evidenza pubblica che possano garantire un abbattimento dei costi e il miglioramento del servizio.
(2-01029) «Piras, Franco Bordo, Quaranta, Duranti, Ricciatti, Nicchi».