• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/09769 per i soccorsi in mare, la Guardia costiera del nostro Paese sarebbe dotata di ben 6 navi e oltre 20 motovedette della classe CP300, costruite con i fondi di Frontex; nella sede di...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09769presentato daMARCOLIN Marcotesto diGiovedì 9 luglio 2015, seduta n. 458

MARCOLIN. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
per i soccorsi in mare, la Guardia costiera del nostro Paese sarebbe dotata di ben 6 navi e oltre 20 motovedette della classe CP300, costruite con i fondi di Frontex;
nella sede di Lampedusa sarebbero dislocate solo 3 o 4, motovedette della suddetta classe CP300, capaci di caricare fino a 150 naufraghi, veloci e dotate di bordi in gomma che permettono di evitare il ribaltamento dei barconi e le lungaggini nelle operazioni di salvataggio, rendendole in grado di affiancarsi e di trasbordare i clandestini con facilità;
le navi della Guardia costiera caricano diverse centinaia di naufraghi e rispetto alle maggiori navi da guerra della Marina militare vantano maggior velocità e versatilità, potendo offrire nelle missioni d'altura a lungo raggio una piattaforma per il coordinamento di mezzi aeronavali in missioni complesse e dare supporto logistico ad attività di protezione civile;
le navi della Guardia costiera vantano anche bassi consumi, non dispongono di pericolosi sistemi d'arma a bordo ed imbarcano fra i 25 e 40 membri di equipaggio, a differenza dei 200 delle fregate, personale che va comunque opportunamente indennizzato;
dal 27 giugno 2015 è iniziata l'attività navale del dispositivo EUNAVFORMED, per ora al solo fine di raccogliere informazioni d'intelligence, mentre dipenderà dal verificarsi di alcuni presupposti giuridici, in particolare l'ottenimento di un mandato dall'ONU o l'arrivo di una richiesta dalle autorità libiche, il fatto che si passi al contrasto vero e proprio e alla distruzione o sequestro delle imbarcazioni degli scafisti;
già attualmente, dopo il trasbordo dei naufraghi sulle navi soccorritrici, dalle navi o vedette della Guardia costiera sarebbe possibile individuare il conduttore del barcone ed arrestarlo;
all'atto pratico, inoltre, i barconi degli scafisti vengono già sabotati dopo aver trasbordato i naufraghi. Non a caso, nel mese di febbraio 2015, una motovedetta della Guardia costiera sarebbe stata fatta bersaglio di colpi d'arma da fuoco dagli scafisti proprio perché i «Guardia Coste» stavano mettendo fuori uso il barcone dopo aver concluso le operazioni di soccorso;
le navi della Guardia costiera da 100 metri dovrebbero costare circa 70 milioni di euro, mentre quelle di 60 metri, 15. Le motovedette classe 300, circa 2 milioni. Si tratta quindi di mezzi economici rispetto alle nuove navi da guerra in costruzione nel prossimo decennio, che nella migliore delle ipotesi (le cosiddette «dual use») al netto dei sistemi d'arma verranno a costare almeno 200 milioni di euro;
in merito all'attività nel canale di Sicilia, il Consiglio di rappresentanza livello nazionale della Guardia costiera ha chiesto di aumentare il personale anche semplicemente quello di truppa, al fine di razionalizzare gli incarichi del ruoli più alti;
lo stesso Consiglio di rappresentanza ha chiesto altresì di intensificare l'attività addestrativa dell'uso delle armi, oltre che dotazioni adeguate a bordo, per poter rispondere nell'immediato ad eventuali malviventi e scafisti –:
se il Governo ritenga davvero più utili allo svolgimento di attività di polizia marittima e soccorso le navi maggiori della linea d'altura della Marina militare, in luogo delle imbarcazioni della Guardia di finanza e della Guardia costiera;
se il Governo non ritenga che il dispositivo navale allestito nel Mediterraneo nell'ambito delle missioni EUNAVFORMED, TRITON e MARE SICURO non incentivi l'afflusso dei migranti che si concentrano da diverse parti dell'Africa e Medioriente a Tripoli, per imbarcarsi clandestinamente verso l'Europa;
se il Governo non ritenga più utile incrementare le risorse economiche per, la costruzione di nuovi economici ed efficienti mezzi della Guardia costiera;
se il Governo non consideri opportuno incrementare la presenza in mare dei mezzi della Guardia costiera e al contempo le risorse economiche per soddisfare le richieste dei delegati nazionali rappresentanti del personale della Guardia costiera, che aspirano a vedersi riconosciuti i giusti emolumenti economici (straordinari ed accessori) connessi allo svolgimento dell'attività operativa nel canale di Sicilia;
se il Governo non giudichi opportuno, assumere iniziative per istituire una Guardia costiera che abbia lo status di forza di polizia, così come richiesto dai delegati della rappresentanza al fine di rendere più sicuri ed efficienti le aree marittime d'interesse nazionale, i mezzi impiegati e il personale che opera nel Mediterraneo e in particolare nel Canale di Sicilia. (4-09769)