• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/09832 l'amianto è una sostanza cancerogena che, per questioni d'interesse e opportunismo, non è mai stata presa nella giusta considerazione. Motivi di diverso genere, politici, economici, sanitari,...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09832presentato daVEZZALI Maria Valentinatesto diMercoledì 15 luglio 2015, seduta n. 462

VEZZALI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
l'amianto è una sostanza cancerogena che, per questioni d'interesse e opportunismo, non è mai stata presa nella giusta considerazione. Motivi di diverso genere, politici, economici, sanitari, hanno ritardato la vera conoscenza dei rischi dell'amianto;
purtroppo le morti da amianto sono sempre in costante aumento;
da anni nello Stabilimento Sacelit di Italcementi di Senigallia, si continua a morire per colpa dell’«amianto killer», e a detta di istituzioni sanitarie territoriali, la curva arriverà sino al 2020 con il pericolo che saranno interessati anche soggetti che non hanno lavorato nelle fabbriche interessate;
la Sacelit ha prodotto manufatti in «amianto killer» grazie al lavoro di 380 operai, di cui 90 donne, negli anni in cui tutto questo si sarebbe potuto evitare;
l'ultimo decesso tra ex dipendenti dello stabilimento senigalliese è avvenuto il nove luglio 2015. L'ex operaio Sacelit era da anni costretto a un tremendo calvario. Viveva su una sedia a rotelle, attaccato a una bombola di ossigeno a causa di una gravissima malattia polmonare provocata dall'amianto;
l'ennesima morte causata dall'amianto. Una sostanza «killer», micidiale, terrificante che, da anni, continua e purtroppo continuerà per molti altri anni, a portare a decessi;
perlustrando Senigallia e le frazioni, appare evidentissima la presenza di fabbricati, capannoni dismessi con lastre di amianto rotte e deteriorate, ormai annerite e che continuano a rilasciare pericolose fibre di amianto –:
considerate le centinaia di persone decedute dal 1983, ex lavoratori Sacelit ma anche residenti nella zona d'insediamento della fabbrica, il Governo non intenda assumere iniziative urgenti, anche in collaborazione con la locale amministrazione comunale, al fine di effettuare un apposito censimento delle abitazioni di tutta l'area del territorio circostante alla «fabbrica della morte», dell'intera area vasta della città e dell’hinterland, al fine di prevenire altri decessi dovuti alla situazione inquinante dell'amianto «killer». (4-09832)