• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/04323 AUGELLO - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che a quanto risulta all'interrogante: il 7 giugno 2013 i quotidiani "Il Tempo", "Libero", "Il Messaggero", "Il...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-04323 presentata da ANDREA AUGELLO
martedì 21 luglio 2015, seduta n.487

AUGELLO - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che a quanto risulta all'interrogante:

il 7 giugno 2013 i quotidiani "Il Tempo", "Libero", "Il Messaggero", "Il Giornale" e l'agenzia giornalistica "Affari italiani", riportavano, con dovizia di particolari, notizie relative a presunti illeciti avvenuti all'interno della onlus "Imagine", che ha sede a Roma, in via dei Volsci 10 ed era allora presieduta dall'attuale sindaco di Roma, Ignazio Marino;

sull'argomento veniva presentato un atto di sindacato ispettivo (AC 4-00841 del 7 giugno 2013) rivolto al Ministro del lavoro e delle politiche sociali dall'onorevole Vincenzo Piso, che ad oggi non ha ricevuto alcuna risposta;

la situazione riferita dalla stampa evidenziava una falsa rappresentazione contabile e giuridica del rapporto di lavoro di un dipendente, tale C. P.;

P. risultava come un collaboratore occasionale, entro il limite di reddito di 5.000 euro lordi, previsto dalla legge n. 30 del 2003, con decorrenza dal 1° marzo 2012;

in realtà C. P. avrebbe dovuto essere assunto a tempo indeterminato, perché in effetti il suo contratto dava conto solo di una parte della retribuzione effettivamente percepita, visto che esistevano altri 2 presunti collaboratori, tali M. S. e F. B., titolari di contratti del tutto identici a quello di P., retribuiti con assegni che poi pervenivano a P., che provvedeva ad estinguerli;

in realtà F. B. e M. S. risultavano essere nomi fittizi e di fantasia, ai quali venivano intestati gli assegni, poi ceduti con una falsa girata a P.;

in questo modo la onlus poteva fare a meno di assumere a tempo indeterminato P., di versargli la prevista contribuzione previdenziale e assicurativa, di accantonare il trattamento di fine rapporto e di farsi carico di tutti gli altri oneri previsti dalla legge;

indispettito dagli articoli di stampa, Ignazio Marino annunciava querela contro P., dichiarandosi parte lesa;

effettivamente la querela veniva presentata pochi giorni dopo, accusando P. di aver violato l'articolo 497-bis del codice di procedura penale, ovvero di aver prodotto falsi documenti;

con procedimento penale numero 1716/2014 la Procura della Repubblica di Roma procedeva ad aprire un fascicolo, affidando le indagini al dottor Polifemo;

questi, a sua volta, disponeva che la Guardia di finanza svolgesse i necessari approfondimenti, compresa una perquisizione domiciliare nel febbraio 2014 presso l'abitazione di P.;

le indagini di polizia giudiziaria avrebbero confermato l'inesistenza di M. S. e F. B., accertato che a questi 2 nominativi fittizi erano intestati gli assegni della Banca popolare di Sondrio, di piazza dei Sanniti 10-11 in Roma, a valere sul conto corrente della onlus Imagine;

la Procura avrebbe altresì acquisito la copia dei 3 contratti di collaborazione, recanti in calce la firma di Ignazio Marino e le copie degli assegni incassati da P.;

allo stato, rispetto alla querela di Marino, risulta che P. non avrebbe prodotto alcun documento falso, al netto dei codici fiscali intestati ai nomi fittizi di B. e S., circostanza, quest'ultima, di cui non si sarebbe però acquisita la prova, dato che chiunque nella onlus avrebbe potuto, con una banale interrogazione ad uno dei tanti programmi esistenti nella rete, "fabbricare" i codici fiscali fasulli di B. e S. disponendo delle false generalità riportate dai contratti;

in data 21 maggio 2015, la Procura ha quindi deciso di contestare a P. e ad altri il reato di cui agli artt. 110/640, secondo comma, del codice di procedura penale, ovvero concorso in truffa ai danni dello Stato;

questa decisione, peraltro inevitabile, stabilisce che le indagini si orientino verso l'individuazione dei responsabili di un raggiro consumato ai danni dell'Inps, falsificando contratti ed assegni;

allo stato non è dato di sapere chi siano gli altri indagati iscritti dal dottor Polifemo, anche se è chiaro a parere dell'interrogante che andrebbero ricercati all'interno della onlus;

ad oggi, nonostante l'atto di sindacato ispettivo già presentato alla Camera nel 2013, non risulta che sia stata svolta alcuna inchiesta su tale vicenda da parte dell'Ispettorato del lavoro, circostanza quantomeno inspiegabile, anche alla luce delle nuove imputazioni prospettate dalla Procura,

si chiede di sapere se al Ministro in indirizzo risultino le ragioni dell'inerzia delle strutture preposte ai controlli delle violazioni delle leggi sul lavoro dal competente Ministero a livello territoriale e quali iniziative intenda assumere, a due anni di distanza dai fatti, per indurre il competente Ispettorato del lavoro a svolgere tutti gli accertamenti del caso.

(4-04323)