• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/01617 il 2 luglio 2013, la direzione generale ambiente della Commissione europea ha scritto alla Presidenza del Consiglio dei ministri in relazione alla procedura di infrazione 2004/4926 riguardante...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01617presentato daBERNINI Massimilianotesto diMercoledì 7 agosto 2013, seduta n. 67

MASSIMILIANO BERNINI, GAGNARLI, BENEDETTI, GALLINELLA, L'ABBATE, LUPO e PARENTELA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro per gli affari europei, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
il 2 luglio 2013, la direzione generale ambiente della Commissione europea ha scritto alla Presidenza del Consiglio dei ministri in relazione alla procedura di infrazione 2004/4926 riguardante la caccia in deroga nella regione Veneto, evidenziando che se l'Italia non smette di autorizzare, in deroga alle leggi comunitarie, l'uccisione di milioni di piccoli uccelli protetti «la Commissione europea non avrà altra scelta che presentare un secondo ricorso dinanzi alla Corte di Giustizia UE proponendo l'imposizione di sanzioni pecuniarie contro la Repubblica italiana»;
nella stessa lettera, la Commissione europea offriva al Ministro Moavero tutte le indicazioni per superare i punti problematici al fine di risolvere la procedura d'infrazione ed evitare pesanti conseguenze all'Italia;
il 31 luglio 2013 la Camera dei deputati ha approvato, in via definitiva, la legge europea 2013 che, pur modificando la legge n. 157 del 1992 proprio in relazione alla caccia in deroga, non ha tuttavia ed evidentemente recepito tutte le puntuali indicazioni comunitarie;
la Commissione ha ribadito, infatti, che «qualunque provvedimento di deroga, per essere compatibile con l'articolo 9, paragrafo 1, lettera c) della cosiddetta direttiva Uccelli, deve contenere una motivazione adeguata e dimostrare l'assenza di altre soluzioni soddisfacenti», le deroghe adottate dal Veneto fino al 2011 hanno, al contrario, consentito la deroga al divieto di caccia esclusivamente con la necessità di mantenere una tradizione culturale fortemente radicata sul territorio;
allo stesso tempo, sempre nella lettera della Commissione, si evince l'obbligo di registrazione dei capi immediatamente dopo l'abbattimento, unico modo per verificare che il cacciatore esercitante la deroga non superi il massimale di capi giornalieri previsti dalla deroga stessa;
l'Europa ribadisce inoltre che l'esercizio della deroga di cui alla lettera c) possa avvenire in un periodo di tempo brevissimo, per un numero limitato di cacciatori e in un numero altrettanto limitato di luoghi e, allo stesso tempo, ribadisce la fondamentale importanza del parere dell'istituto superiore per la sicurezza e la protezione ambientale, nel rilascio delle deroghe;
diverse associazioni ambientaliste – CABS, ENPA, LAV, LEGAMBIENTE, LIPU e WWF – hanno segnalato il mancato recepimento delle indicazioni della Commissione europea da parte del nostro Paese e «il risultato è che oggi ci ritroviamo una riforma della legge sulla caccia in deroga che non soddisfa se non una piccola parte delle precise richieste comunitarie e, soprattutto, lascia pericolosamente aperta una serie di finestre perché le infrazioni possano continuare, con il rischio più che concreto che si giunga alla seconda e definitiva condanna per l'Italia»;
gli ambientalisti denunciano, inoltre, una mancanza di chiarezza da parte del Governo circa il non aver comunicato chiaramente ciò che l'Europa stava chiedendo al Paese in merito alla questione della caccia in deroga;
il Veneto non è l'unica regione a trovarsi in queste condizioni e il sopraggiungere di un secondo discorso della Commissione europea di fronte alla Corte dell'Unione europea non è affatto da escludere, per la palese e ripetuta violazione della sentenza dell'11 novembre 2010, causa C-164/09 –:
quali siano le ragioni della mancata comunicazione al Parlamento relativamente alle richieste della Commissione europea sull'annosa questione della caccia in deroga nel nostro Paese, posto che nella legge europea 2013, appena approvata in via definitiva dal Parlamento italiano, avrebbero potuto essere inserite norme per chiudere definitivamente la questione della caccia in deroga in Italia e non solamente;
se il Governo intenda realmente promuovere una revisione della normativa in materia di attività venatoria, anche attraverso la modifica della legge n. 157 del 1992. (4-01617)