• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/09937 il mese di luglio 2015 è stato caratterizzato da un drastico peggioramento della Capitale che ha prodotto gravi disagi per gli utenti del servizio anche sull'ordine pubblico; i predetti...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09937presentato daDELL'ORCO Micheletesto diGiovedì 23 luglio 2015, seduta n. 467

DELL'ORCO, DE LORENZIS, NICOLA BIANCHI, LIUZZI, PAOLO NICOLÒ ROMANO, SPESSOTTO e CARINELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
il mese di luglio 2015 è stato caratterizzato da un drastico peggioramento della Capitale che ha prodotto gravi disagi per gli utenti del servizio anche sull'ordine pubblico;
i predetti disagi si sono manifestati attraverso la soppressione di numerosi treni, il conseguente rallentamento del servizio, le lunghe attese dei passeggeri sulle banchine dunque oggetto di sovraffollamento, il mancato funzionamento dei servizi di condizionamento all'interno dei convogli, con particolare riferimento alle linee A e B della metropolitana di Roma, sulla Ferrovia Roma – Lido, sulla linea Roma – Viterbo;
gli effetti di suddetti disagi sono stati acuiti dalle elevate temperature e dall'aumento della domanda di mobilità dovuta al consistente afflusso di turisti nella capitale, costringendo gli utenti a muoversi con grandi difficoltà in condizioni indecorose, ai limiti della sopportazione umana così come testimoniato anche dai numerosi casi di malori che hanno richiesto l'intervento degli operatori del 118;
ad avviso dell'Azienda di trasporto pubblico romano, Atac spa, la causa di tali disservizi andrebbe ascritta a responsabilità individuali da parte dei macchinisti a seguito dell'avvio del sistema automatico di rilevazione delle presenze e all'incremento delle ore di guida decise dall'azienda;
analoghe responsabilità sarebbero state individuate anche dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, che ha denunciato lo sciopero bianco messo in atto dai macchinisti e la volontà da parte del 40 per cento di questi ultimi di non timbrare il cartellino, chiedendo ad Atac di avviare un'indagine interna per accertare responsabilità individuali;
di contro, i dipendenti Atac, in una lettera alla cittadinanza, accusano il sindaco Marino e i dirigenti della società di essere fautori di processi sommari contro i macchinisti, asserendo che la causa dei disservizi è da rinvenire non in scioperi bianchi o in proteste in atto, bensì nella decisione unilaterale di riorganizzare il servizio rendendo pressoché impossibile la copertura dello stesso se non tramite il ricorso a straordinari, anche alla luce della carenza di organico soprattutto ai livelli operativi;
sempre nella lettera firmata dai lavoratori Atac della Roma Lido si legge che: «malgrado il cambio di giunta comunale, molti dei personaggi che risultano indagati o rinviati a giudizio a causa dello scandalo, rimangono al posto che occupavano anche con Alemanno. A questo bisogna aggiungere il pessimo stato dei treni in servizio sulla nostra ferrovia, materiali già usurati da decenni di servizio su altre linee o addirittura mai utilizzati vista la loro inaffidabilità e ulteriormente messi alla prova da una manutenzione ritenuta secondaria rispetto alla metro B. Questi fattori, uniti alla scarsità di ricambi e alla carenza d'organico anche nei reparti manutentivi fanno sì che col passare del tempo, la flotta della Lido diventi sempre più inaffidabile e che la responsabilità della sicurezza venga affidata solo al personale di bordo. Il peggioramento del servizio, giunto in questi ultimi giorni quasi al blocco totale, è frutto quindi del pessimo stato dei materiali rotabili e dell'impossibilità di coprire i turni oltre l'ordinario ... La pessima gestione dei mezzi e delle risorse, lo scandalo degli stipendi d'oro, gli appalti truccati, la bigliettazione fasulla non possono essere addebitati ai macchinisti, capotreni, capistazione, agenti di stazione, operai e dirigenti locali...»;
a latere delle posizioni delle parti, i dati relativi al disservizio sono di oggettiva gravità. Rispetto al mese precedente, nel solo mese di luglio, durante le manovre di manovre di prova, sarebbero stati dichiarati guasti da parte dei macchinisti, e dunque scartati per malfunzionamenti, il triplo dei convogli. Rispetto ai dati di luglio 2014 il dato è ancora più significativo visto che il numero di convogli rimandati in rimessa e dunque di corse soppresse risulta quadruplicato;
a riprova della gravità della situazione e delle condizioni inaccettabili cui sono costretti i viaggiatori, Atac spa ha inteso introdurre il divieto di effettuare riprese o scattare foto lungo le banchine e a bordo dei convogli, quasi a riprova della volontà dell'azienda di nascondere quanto sta avvenendo e impedire la realizzazione di una documentazione sembrerebbe nel vago tentativo di impedire il costituirsi di una memoria storica e di una prova visiva della drammatica situazione;
in data 30 giugno 2015 l'amministratore delegato di Atac spa ha dichiarato che nel 2014 l'azienda ha chiuso con una perdita pari a 141 milioni di euro, confermando il fallimentare piano industriale e la necessità di ottenere ulteriori finanziamenti da parte del comune di Roma che però non risulterebbero, ad oggi, essere stati inseriti nel bilancio comunale;
non risulta agli interroganti essere stato predisposto da parte dell'azienda un piano industriale che miri a garantire l'economicità e l'efficienza nella gestione oltre che un risanamento. Il piano presentato per il 2015 prospetta una perdita tendenziale di ulteriori 100 milioni di euro;
in occasione del Giubileo straordinario indetto dal Papa, la città sarà chiamata, a partire dal mese di dicembre, fino a novembre 2016, ad accogliere e quindi garantire una, dignitosa mobilità a milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo che ovviamente utilizzeranno principalmente i servizi di trasporto pubblici –:
se il Governo, stante quanto in premessa, e nell'ambito delle proprie competenze, non reputi assolutamente necessario procedere ad approfondite verifiche in ordine alle cause che hanno determinato il grave disservizio che ha interessato la mobilità capitolina, al fine di evitare il ripetersi di analoghi fenomeni, oltre che procedere ad una verifica della situazione economica dell'Atac, anche in vista del prossimo giubileo e in considerazione degli ingenti trasferimenti da parte dello Stato a Roma Capitale in favore, anche, del trasporto pubblico locale. (4-09937)