• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.9/01458/009 premesso che: il nostro ruolo di parlamentari è attivo e si completa nel cercare di perseguire e attuare, oltre che il mandato parlamentare ricevuto, anche la realizzazione di una idea...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01458/009presentato daSCHIRÒ PLANETA Geatesto diMercoledì 7 agosto 2013, seduta n. 67

La Camera,
premesso che:
il nostro ruolo di parlamentari è attivo e si completa nel cercare di perseguire e attuare, oltre che il mandato parlamentare ricevuto, anche la realizzazione di una idea di Paese e Nazione. La creazione di politiche innovative e coraggiose che sappiano parlare alle persone e ne recepiscano le risonanze profonde. Solo queste pratiche possono permettere la realizzazione di cambiamenti duraturi e non epidermici brividi istituzionali che provocano un consenso volatile;
in questo momento, oltre che la messa in sicurezza del sistema paese, uno dei compiti più importanti del Governo è quello di rifondare il patto condiviso con i cittadini e cercare di ridare agli Italiani fiducia in se stessi e nelle loro aspettative di qualità della vita;
la revisione della spesa pubblica è volta a migliorare l'efficienza e l'efficacia della macchina statale e degli Enti Locali nella gestione della spesa pubblica attraverso l'analisi e la valutazione delle strutture organizzative, delle procedure di decisione e di attuazione, dei singoli atti all'interno dei singoli provvedimenti e atti governativi. Dall'amministrazione la spending review è diventata però, anche, sinonimo delle azioni di risparmio delle famiglie;
un approfondimento del centro studi di Confindustria analizza così la spending review delle famiglie italiane: «cinghia sempre più stretta su quantità e qualità, ma ora vengono sacrificate anche le spese primarie che erano state meno toccate nella prima parte della crisi». «Il perdurare della crisi economica e la seconda recessione che ha colpito l'Italia dal secondo semestre 2011 – indicano gli economisti del centro studi – hanno generato effetti gravi e profondi sulle possibilità di spesa delle famiglie». Pesa poi il calo di fiducia dei consumatori ai minimi storici. Di conseguenza, nel complesso la spesa per consumi finali è arretrata del 6,6 in termini reali;
nella prolusione di insediamento pronunciata qui alla Camera, il Presidente Letta ha paragonato il suo compito a quello del «buon padre di famiglia»;
questa consapevolezza induce a svolgere il paragone: dopo tanti, giustificati, sacrifici domandati ai cittadini è giunto il momento di restituire un segnale di incoraggiamento che stimoli la comunità nazionale e ci prepari a un più forte rilancio dell'economia;
cominciamo anche permettendo alle famiglie e ai piccoli commercianti di concentrarsi con tranquillità sulla spesa familiare. Questo sarebbe un gesto di fiducia del Governo, e del «buon padre di famiglia», nei confronti dei cittadini Senza tralasciare il vantaggio che i piccoli esercizi commerciali trarrebbero dal provvedimento;
il decreto-legge in esame recante «Primi interventi urgenti per la promozione dell'occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonché in materia di Imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti», all'articolo 11, posticipa dal 1o luglio 2013 al 1o ottobre 2013 il termine di applicazione dell'aumento dell'aliquota ordinaria dell'IVA dal 21 al 22 per cento, inoltre abroga la disposizione, secondo la quale l'aumento dell'aliquota non si applica in caso di introduzione, entro il 30 giugno 2013, di misure di riordino della spesa sociale o di eliminazione di regimi di agevolazione con effetti sull'indebitamento netto non inferiori a 6.560 milioni di euro annui;
su gran parte degli alimenti e delle bevande grava un'aliquota Iva ridotta che è del 4 per cento, che viene applicata ai cosiddetti generi di prima necessità, come latte fresco, formaggi e latticini, frutta, frumento, farina, olio d'oliva, e gli aumenti dell'IVA, già entrati in vigore negli anni scorsi e quelli che si paventano a breve, non dovrebbero interessare direttamente questa particolare tipologia merceologica; si segnalano i rischi indiretti per il settore agricolo conseguenti all'incremento dell'IVA, soprattutto per ciò che concerne il trasporto di alimenti deperibili così come definiti dalla normativa Accord transport perissable (ATP);
l'aumento dell'IVA dal 20 al 21 per cento, sul trasporto oltre a produrre effetti negativi sui consumi degli italiani, ne ha causato indirettamente ulteriori sui prezzi dei beni soprattutto di prima necessità (alimentari, abiti, eccetera) attraverso i vari componenti della filiera, primo tra tutti il trasporto merci;
in virtù del meccanismo dell'IVA, ogni aumento del tributo non rappresenta mai un costo per il commerciante che, una volta incassato il corrispettivo dal consumatore, dovrà versare allo Stato solamente la differenza fra IVA pagata nelle proprie forniture ed IVA riscossa dal consumatore, su cui invece ricadrà il peso di tale aumento;
in un periodo di crisi dobbiamo evitare che le fasce più deboli del Paese subiscano un ulteriore aggravio della loro situazione economica per effetto di rincari che possano colpire i beni di prima necessità, quelli cioè che sono irrinunciabili e che hanno incidenza sul reddito della spesa maggiore per le fasce di reddito più basse,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di prevedere ogni iniziativa di propria competenza volta a rivedere il regime dell'IVA, attualmente in vigore, per l'attività di trasporto di alimenti deperibili, così come definiti dalla normativa Accord transport perissable (ATP), assoggettandolo alla aliquota agevolata pari al 10 per cento, al fine di evitare l'erosione del potere d'acquisto delle famiglie delle cosiddette spese obbligate, di quelle spese cioè legate al consumo di prodotti alimentari che pur essendo al riparo dai rincari dell'IVA, subiscono aumenti dei prezzi per effetto dei costi che ad essi sono correlati, in particolare di quelli relativi al loro trasporto.
9/1458/9. Schirò Planeta, Gitti.