• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
S.9/DOC.VIII,N ... premesso che: nelle passate legislature gli organi competenti di Camera e Senato hanno provveduto a dettare alcune disposizioni relative a rapporti che intercorrono tra parlamentari e i loro...



Atto Senato

Ordine del Giorno 9/DOC.VIII,N.5-6/24 presentato da ANNAMARIA PARENTE
mercoledì 29 luglio 2015, seduta n. 493

Il Senato,
premesso che:
nelle passate legislature gli organi competenti di Camera e Senato hanno provveduto a dettare alcune disposizioni relative a rapporti che intercorrono tra parlamentari e i loro collaboratori;
tali misure, sebbene importanti, non sono risultate in grado di colmare l'enorme vuoto regolamentare nei confronti della figura professionale del collaboratore parlamentare; ad oggi, infatti, non esiste una voce di bilancio specifica e vincolata riferita ai collaboratori; non vi è alcun tipo di modello contrattuale al quale il parlamentare possa fare riferimento, non vi è alcuna relazione fra l'incarico ricoperto, il numero di ore lavorate e la retribuzione, non vi è alcuna chiarezza sul dovere di versamento di tasse, contributi fiscali e previdenziali, così come mancano completamente garanzie di trasparenza ed efficienza nella gestione dell'attività di assistenza al lavoro parlamentare;
la mancata regolamentazione, in particolare sotto un profilo qualitativo, della figura professionale del collaboratore parlamentare, lascia quindi il rapporto di lavoro alla sola ed unica contrattazione fra le parti, con il rischio di produrre distorsioni e irregolarità nel rapporto di lavoro, come rilevato dai media e, da ultimo, dal rapporto 2014 dell'lstituto di ricerche sulla pubblica amministrazione (IRPA) titolato "I collaboratori dei parlamentari. Il personale addetto alla politica";
peraltro, sebbene vi sia l'obbligo da parte del parlamentare di depositare presso gli uffici competenti il contratto del proprio collaboratore, permane ad oggi il ricorso diffuso a contratti di lavoro atipici, in particolare partite IVA e collaborazioni a progetto, nonostante il rapporto di lavoro abbia sovente le caratteristiche del rapporto di lavoro subordinato e nonostante l'approvazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183 e relativi decreti attuativi consenta l'adozione di tipologie contrattuali più appropriate all'effettiva prestazione di lavoro resa dai collaboratori;
in molti Paesi europei, la figura del collaboratore parlamentare è stata riconosciuta attraverso una chiara definizione e una puntuale e trasparente disciplina della materia, nella quale sono esplicitati le diverse configurazioni del rapporto di lavoro (natura autonoma o subordinata), i vari tipi contrattuali, i tetti finanziari e il numero massimo di collaboratori e tirocinanti per parlamentare, il responsabile dell'erogazione della retribuzione e dei contributi fiscali e previdenziali, eventuali requisiti e incompatibilità, nonché le modalità di svolgimento e di risoluzione del rapporto di lavoro;
il Parlamento Europeo il 28 settembre 2005 ha adottato lo "Statuto dei parlamentari del Parlamento europeo" (2005/684/CE, Euratom), che all'articolo 21 prevede che "i deputati hanno diritto ad essere assistiti da collaboratori personali da loro liberamente scelti; il Parlamento copre le spese effettivamente sostenute per l'impiego degli assistenti; il Parlamento fissa le condizioni per l'esercizio di questo diritto"; inoltre, con una decisione dell'Ufficio di Presidenza del Parlamento europeo del 19 maggio 2008 (GUCE C 159 del 13 luglio 2008) sono state adottate le Misure di attuazione dello Statuto, il cui Capitolo 5 è dedicato ai collaboratori personali dei deputati;
in questa Legislatura al Senato sono già stati accolti gli Ordini del Giorno G1 al Doc. VIII, n. 2, relativamente al Bilancio 2013 e al Doc. VIII, n. 4, in riferimento al Bilancio 2014, i quali invitavano il Consiglio di Presidenza e il Collegio dei Questori a valutare ulteriori misure idonee a disciplinare in modo trasparente il rapporto contrattuale tra senatore e collaboratore, considerando a tal fine le esperienze maturate presso il Parlamento europeo e in altri parlamenti;
ad oggi non risulta ancora che il Consiglio di Presidenza sia intervenuto, come richiesto, sulla questione dei collaboratori parlamentari, i quali si sono nel frattempo costituiti nell'Associazione Italiana Collaboratori Parlamentari (AICP), che conta oggi più di cento iscritti tra i collaboratori di parlamentari appartenenti ai diversi gruppi, e rappresenta un interlocutore credibile e affidabile per raccogliere indirizzi e suggerimenti orientati al miglioramento delle loro condizioni di lavoro e a un più corretto ed efficace funzionamento della macchina istituzionale,
invita, per le rispettive competenze, il Consiglio di Presidenza e il Collegio dei Questori, a valutare l'opportunità di:
disciplinare tempestivamente, in maniera completa e organica il rapporto di lavoro tra senatore e collaboratore tenuto conto delle esigenze di bilancio interno del Senato della Repubblica e avvalendosi delle soluzioni individuate dalle assemblee parlamentari dei principali Paesi europei e dal Parlamento Europeo;
creare una voce di bilancio vincolata e riservata esclusivamente ai parlamentari che intendono avvalersi di collaboratori;
fermo restando la massima tutela del diritto di privacy, assumere le opportune iniziative affinché, con riferimento ai contratti di collaborazione parlamentare depositati presso la Questura del Senato della Repubblica, sia dato sapere il numero complessivo dei contratti di collaborazione parlamentare depositati, la percentuale diversificata delle relative tipologie contrattuali e la media degli emolumenti corrisposti.
(numerazione resoconto Senato G24)
(9/Doc. VIII, n. 5-6/24)
PARENTE, BATTISTA, BIGNAMI, CAMPANELLA, CONTE, CUOMO, FABBRI, FASIOLO, FAVERO, GATTI, LO GIUDICE, LUCHERINI, MARAN, PEPE, PUPPATO, Gianluca ROSSI, Maurizio ROMANI, RUSSO, SAGGESE, SPILABOTTE, VACCARI, VACCIANO, PALERMO, DI BIAGIO, CHITI