• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/00745 LEZZI, DONNO, BUCCARELLA, MORONESE, NUGNES - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, delle politiche agricole, alimentari e forestali, dei beni e delle attività...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-00745 presentata da BARBARA LEZZI
mercoledì 7 agosto 2013, seduta n.091

LEZZI, DONNO, BUCCARELLA, MORONESE, NUGNES - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, delle politiche agricole, alimentari e forestali, dei beni e delle attività culturali e del turismo e delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

nel basso Salento da diversi mesi è in corso una mobilitazione popolare pacifista crescente in difesa degli alberi di pino italico della città di Nociglia, in provincia di Lecce, che sta coinvolgendo sempre più cittadini, comitati ed associazioni, locali e non;

ben 22 grandi alberi di pino italico in perfetta salute oggi rischiano di essere abbattuti per una contestatissima recente delibera comunale, al fine di dare seguito al progetto di una pista ciclabile finanziata dalla Regione Puglia;

si tratta dei pini della specie "Pinus pinea" (anche detti pini domestici, o da pinoli, per i commestibili pinoli che producono, o ad ombrello, o italici, o d'Italia), che impreziosiscono uno scorcio incantevole e pittoresco della città, il corso di via Onorevole Manfredi, che borda il borgo sul lato occidentale della sua periferia, e che dai locali viene chiamato il "Vignale", o anche impropriamente il "lungomare" nocigliese, sebbene guardi in posizione panoramica, non sul mare, ma nell'entroterra, sul mare argenteo di ulivi di quello che è divenuto recentemente, tra la gioia della gente del luogo, il regionale "parco naturale dei Paduli e della antica foresta Belvedere", nel cuore del basso Salento, del quale Nociglia e diversi comuni dell'entroterra apulo-salentino tra Otranto e Gallipoli fanno parte. Questi pini poi schermano alla vista le più recenti abitazioni di periferia, di minor pregio artistico architettonico, per chi osserva Nociglia dal cuore del parco dei Paduli, facendo apparire la città, con gli altri suoi pini che bordano le strade di accesso al paese, un borgo incantevole caratteristicamente abbracciato da una cintura verde pittoresca di pini italici;

questi alberi son particolarmente distanti dalle abitazioni più prossime, poste sul versante opposto della strada, e le loro radici svolgono anche una palese funzione di prevenzione contro il dissesto idrogeologico, dato che l'intero corso del "Vignale" poggia su un terrapieno addossato al declivio della collina, detta localmente la "serra", su cui sorge la città di Nociglia;

detti pini fanno parte di un prezioso contesto periurbano progettato con valori architettonico-urbanistici di rilievo. Il filare è diviso in due gruppi di 11 alberi ciascuno, equidistanziati, e con ai due bordi ed al centro delle strutture ad esedra corrispondenti a simil-torrioni in pietra. Tutto il muro di contenimento del terrapieno è rivestito in pietra ed è progettato a modo di simil-struttura difensiva medioevale. Un muraglione a pareti inclinate, e con persino la riproduzione della tipica cornice marcapiano a toro delle antiche fortificazioni locali. Una soluzione urbanistica di alto pregio, resa ancor più esteticamente gradevole da balaustre con colonnine in pietra locale tornite, e da lampioni in ferro artistico. Un "organismo" unico, il Vignale, come è stato definito anche dai funzionari della stessa Regione, con i suoi pini e i suoi elementi architettonici e decori artistici;

considerato che:

è stata addotta la pericolosità degli alberi per giustificarne l'abbattimento, cosa a giudizio degli interroganti non accettabile, a meno di non volere considerare pericoloso qualsiasi albero solo perché un tifone può abbatterlo;

i danni arrecati da alcune radici sono irrisori all'asfalto e alla strada, e sono facilmente aggiustabili, come avvenuto in tantissime realtà in contesti simili anche prossimi, e per pini anche più grandi (ad esempio nella vicina città di Poggiardo, Lecce). Esempi positivi ben documentati con relazioni tecniche dai dottori agronomi, forestali e paesaggisti delle associazioni ambientaliste e dei comitati locali alla Regione e al Comune di Nociglia;

nel marciapiede del Vignale talune mattonelle in cemento sono state sollevate in prossimità dei tronchi degli alberi poiché per questi non son state previste adeguate aiuole, ma sono stati soffocati erroneamente dal cemento. Le mattonelle dovrebbero essere rimosse al più presto per fare respirare maggiormente gli alberi e migliorare la pedonabilità garantendo la sicurezza del luogo in quanto ad oggi sono causa di inciampo per i passanti;

sebbene si adducano infondate e indimostrate ragioni di pericolosità, come ragioni di danno ai marciapiedi, per giustificare l'eccidio dei grandi pini, questi son invece forti, ben eretti e godono di ottima salute. Nel progetto contestato, inoltre, si prevede di piantare al posto dei bei pini autoctoni mediterranei oggi presenti, e che offrono tanta gradevole ombra anche per i futuri ciclisti fruitori della pista ciclabile, ben 40 alberi di canfora, pianta alloctona della quale si conosce l'effetto arrecato a strade e marciapiedi, notoriamente ben più aggressivo dei pini. Un aspetto questo altamente contraddittorio che a giudizio degli interroganti smentisce, se ve ne fosse ancora bisogno, ogni ragione con cui oggi si vorrebbe tentare di giustificare l'abbattimento di quegli alberi;

l'insegna civica del Comune, in cui dovrebbe esser effigiato secondo alcuni un albero di noce, riporta invece un inconfondibile albero di pino italico al suo centro, svettante sul suo alto dritto tronco, e con la chioma inconfondibilmente ad ombrello, non a caso il miglior albero utilizzato sin da epoca romana, per bordare le strade, al fine di farvi ombra e non intralciare il transito con la sua chioma. Un albero diffusissimo nel Salento da secoli e secoli, anche tra le specie presenti nella locale antica foresta Belvedere;

il progetto della pista ciclabile rientra nell'intervento infrastrutturale "realizzazione di pista ciclabile nell'Unione dei Comuni Terre di Mezzo", di cui fa parte Nociglia, un'opera finanziata dalla Regione Puglia con ben 2.707.500 euro. I fondi rivengono dalla linea 5.2 del Programma operativo Fondo europeo di sviluppo regionale, di competenza dell'assessorato ai Trasporti, Servizio Reti ed Infrastrutture per la Mobilità, Organismo responsabile per la ricezione dei pagamenti (5.2.2. FESR 2007-2013) della Regione Puglia. Un intervento che ha nella sua ratio il godimento lento in bici di borghi e natura, e che a Nociglia si vorrebbe realizzare, paradossalmente, distruggendo la natura e gli alberi fornitori di importante ombra vitale per i ciclisti e pedoni nei caldi mesi estivi;

lungo il Vignale, sull'ampio marciapiede alberato del corso, la pista ciclabile è stata progettata sul lato della balaustra, mettendo a rischio i pedoni che si affacciano per godere del panorama del Parco dei Paduli, e non invece sul lato, più ampio, posto sul margine strada dove la pista potrebbe essere realizzata invece senza danneggiare gli alberi;

a giudizio degli interroganti sarebbe utile realizzare, alternativamente al progetto, un marciapiede da portare in sterrato per allargare le aiuole, e una pista che potrebbe così essere ubicata in parte sul marciapiede stesso e in parte sulla carreggiata; oppure la suddetta pista potrebbe essere ubicata sul lato strada del marciapiede, e spostando una delle due corsie della pista ciclabile, o entrambe, nella parte bassa, ai piedi del terrapieno del Vignale, adiacente alla struttura simil-fortificata in pietra del muro di contenimento del terrapieno. Una soluzione ubicativa intelligente quest'ultima, anche per valorizzare il luogo olivetato in basso, e la struttura in pietra del Vignale, con in alto le balaustre e i pini;

la recente legge n. 10 del 2013 "Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani", pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 1° febbraio 2013, stabilisce all'art. 7 le "disposizioni per la tutela e la salvaguardia dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani". Entro sei mesi dall'entrata in vigore, i Comuni devono identificare principi e criteri per il censimento degli alberi ed alberature di pregio nel proprio territorio, quali appunto proprio i pini della città di Nociglia, tra cui quelli del suo Vignale, e fornire questa informazione alla rispettiva Regione, la quale, a sua volta, entro i successivi sei mesi (quindi più o meno entro febbraio del prossimo anno), deve redigere l'elenco regionale e trasmetterlo al Corpo forestale dello Stato. È il Corpo che ha il compito di gestire l'elenco nazionale, che deve essere reso pubblico e disponibile a tutti sui siti internet delle competenti istituzioni. Per le Regioni afflitte da "persistente inerzia" il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali attiva i poteri sostitutivi;

a parere degli interroganti bisogna impiegare i fondi pubblici per rimboschire, non per demolire gli alberi che ci sono e per sostituirli con virgulti pertanto se nel progetto della pista ciclabile si è previsto di acquistare anche 40 piante di canfora, si ritiene che sia più utile prevedere alberi autoctoni, ad esempio gli stessi pini domestici, al fine di piantumarli intorno ad altri tratti spogli della pista ciclabile a Nociglia o in uno degli altri paesi in cui si snoda la pista stessa, ma non certo sul Vignale e al posto dei pini presenti;

nel Salento, si assiste da alcuni anni ad un disdicevole diffuso sterminio di centinaia di pini mediterranei, delle specie autoctone in Puglia da millenni, e di grande pregio naturalistico, quali i pini di Aleppo (Pinus halepensis) e i pini domestici (Pinus pinea): pini mal potati, a produzione di legno, mentre i pini non sopportano eccessive potature, o del tutto tagliati, con autorizzazioni, a parere degli interroganti, fondate su discutibilissime perizie tecniche che adducono strumentalmente a infondatezze scientifiche che tentano di farli passare per piante alloctone paventando, in maniera mistificatoria, pericolosità e danneggiamenti d'ogni sorta;

a giudizio degli interroganti le eventuali pericolosità sarebbero prevenibili con saggi interventi minimali anche in relazione agli eventuali danni da radici a manufatti e marciapiedi e strade. Tutto questo sembra favorire appalti pubblici d'ogni tipo, di cosiddetta "rigenerazione urbana", tra cui gli appalti per la paradossale ripiantumazione in loco di altri alberi, anche alti diversi metri con grande spreco di denaro pubblico. Inoltre il legno ricavato dalla potatura degli alberi, che viene fatto passare come rifiuto e di cui si perde la tracciabilità, arricchisce invece il sottobosco del lucroso mercato delle biomasse legnose per la produzione solitamente di energia elettrica e di cippato alimentando il rischio che beni pubblici, quali sono le alberature urbane e stradali, finiscono nei circuiti fumosi del mercato poco trasparente delle biomasse e delle energie iper-incentivate e falso-verdi, anzi "verdicide" in tal caso;

la crescente mobilitazione civica a difesa dei pini di Nociglia, in un momento storico in cui in tutto il Mediterraneo si alza una voce civica unica e forte a difesa della natura e degli spazi verdi urbani, come testimonia il caso emblematico del Gezi Park di Istanbul, è volta anche nel verso della coerenza burocratica-amministrativa, del buon governo e gestione del territorio a sua vera tutela, e nel verso della riaffermazione della spesso mancante saggezza, contro inutili sprechi e non-sensi meramente speculativi. Una mobilitazione pacifista, ma non per questo meno ferma e decisa, che sta vedendo la partecipazione on line, nelle petizioni, di centinaia di persone, che stanno scrivendo a tutti gli organi competenti per sollecitare la salvezza degli alberi. Una mobilitazione seguita da tv e giornali locali, ma anche da siti on line nazionali, come quello del giornale "la Repubblica", con l'articolo pubblicato il 27 giugno 2013, dal titolo "in lotta per salvare i pini di Nociglia",

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa ed in particolare della realizzazione della pista ciclabile progettata a danno di un tale filare di alberi e di un paesaggio di notevole pregio nonché in palese contraddizione dei principi che ispirano la realizzazione stessa, specie quella in questione che mira a collegare i borghi attraversando il Parco dei Paduli nella massima valorizzazione e fruizione dei luoghi rurali e naturali e dei centri storici interessati;

se non intendano attivarsi, per quanto di competenza, presso la Regione Puglia affinché tutti gli organi tecnici e amministrativi di riferimento al progetto si impegnino a garantire la salvaguardia dei pini e dell'intero paesaggio del Vignale;

se non ritengano opportuno adoperarsi, per quanto di competenza, affinché l'area dell'intero Vignale di Nociglia sia sottoposta a vincolo ambientale, architettonico e paesaggistico, anche alla luce della suddetta legge n. 10 del 2013 "Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani".

(4-00745)