• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.7/00756 premesso che: l'Italia celebra, nel corso di questo 2015, il Settantesimo anniversario della Resistenza e della Guerra di liberazione; con la risoluzione approvata dalla VII...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00756presentato daSGAMBATO Camillatesto diVenerdì 31 luglio 2015, seduta n. 473

La VII Commissione,
premesso che:
l'Italia celebra, nel corso di questo 2015, il Settantesimo anniversario della Resistenza e della Guerra di liberazione;
con la risoluzione approvata dalla VII Commissione la n. 8-0100, si è inteso attribuire alla ricorrenza del Settantesimo della Liberazione un valore propulsivo di ricerca e iniziative capaci di portare a sintesi e valorizzare a livello nazionale quanto già svolto a livello locale;
la stessa risoluzione indica, in questo orizzonte, alcuni ambiti emergenti, cui fare riferimento;
la Resistenza è un processo unico e unitario che attraversa l'Italia intera, manifestandosi in ciascun luogo in modi e tempi, con forme e risultati assai diversi quali le peculiari situazioni locali e le circostanze rendevano possibili;
il significato e la partecipazione del Mezzogiorno all'affrancamento di tutto il Paese dal Nazifascismo va dunque valorizzato in questo quadro;
Napoli, la Campania e le regioni meridionali, hanno vissuto, a partire dal tragico settembre 1943, vicende separate e al tempo stesso intrecciate a quelle in corso nel resto dell'Italia. In questo quadro si collocano le Quattro Giornate di Napoli (96 ore tra fine settembre e primi di ottobre 1943) nel corso delle quali la città insorse, costringendo prima dell'arrivo delle truppe alleate, i tedeschi ad abbandonarla;
l'avvenimento che valse alla città il conferimento della medaglia d'oro al valor militare consenti alle forze alleate di trovare al loro arrivo il 1o ottobre del 1943 una città già libera dalla occupazione nazista. Napoli, fu la prima tra le grandi città europee ad insorgere con le sole forze del suo popolo, con successo, contro l'occupazione nazista;
le più recenti celebrazioni del settembre 2013, a Napoli, alla presenza del Capo dello Stato, ne hanno recuperato pienamente il significato storico, oltre che di trasmissione del ricordo, riferendosi alla memoria come «diritto» la cui fruizione libera ed integrale, è dovuta alle generazioni più giovani;
la memoria della Resistenza al Nord come al Sud, appare oggi sbiadita in larghe fasce della popolazione e specialmente nei giovani. Ciò è dovuto certamente ai grandi cambiamenti degli ultimi decenni, oltre che alla distanza dei 70 anni;
anche la memoria di quelle eroiche giornate, nella città di Napoli, pur in presenza di pregevoli iniziative delle istituzioni cittadine e dell'Istituto Campano per la storia della resistenza, oltre che delle associazioni partigiane, è andata affievolendosi;
si propone che tutti coloro (istituzioni, associazioni, mondo della cultura e dell'arte) che a livello locale sono impegnati nella difesa dei principi della Costituzione e dei valori democratici propri della lotta di Liberazione, in accordo con le istituzioni scolastiche, si uniscano, continuando sulla strada già da anni battuta, per diffondere, con maggiore continuità e incisività, la conoscenza degli eventi legati «al prima, durante e poi delle Quattro Giornate e della lotta di Liberazione» tramite un progetto unitario «per il diritto alla memoria» rivolto ai giovani e alle scuole napoletane;
per salvare la memoria è soprattutto necessario che si manifesti una domanda di interesse da parte delle giovani generazioni. Non è certo mancata fin qui una iniziativa delle scuole e di molti insegnanti, ma sui legami tra passato, presente e futuro si richiede un impegno costante tale da stimolare nei giovani una presa di coscienza del significato più profondo di dignità e riscatto in quella lotta del passato e da sviluppare capacità di reazione nel presente, contrastare nuove forme di discriminazione e razzismo, promuovere percorsi di dialogo e pace;
in tal senso le scuole potranno dare vita ad una molteplicità di esperienze in campo culturale e artistico come: esercizi di scrittura creativa, poesia, nuova drammaturgia, recitazione musica, pittura, scultura, danza. Tali esperienze potranno trovare sintesi in una manifestazione culturale che coinvolga le scuole e la città in uno dei grandi teatri napoletani;
in attuazione di quanto già previsto nella risoluzione n. 8-0100 – approvata dalla Commissione VII il 17 marzo 2015 – per favorire la creazione della rete dei luoghi si intende perseguire il recupero delle epigrafi commemorative e il ritrovamento dei luoghi della memoria;
manca a tutt'oggi un censimento del patrimonio costituito dalle epigrafi commemorative presenti sul territorio della città di Napoli. Molti luoghi di memoria legati al secondo conflitto sono oggi completamente trasformati, cancellati o de dati e le stesse epigrafi si conservano con grande difficoltà. La recente dedicazione del ponte cosiddetto della sanità alla memoria della partigiana Maddalena Cerasuolo suggerisce l'idea di un più ampio censimento e studio a livello di quartiere e municipalità delle epigrafi presenti nell'area urbana, segnatamente di quelle riferite alla Quattro Giornate di Napoli;
un percorso di rivisitazione, che preveda anche la «adozione di luoghi ed epigrafi», si colloca in continuità con i progetti dominati «la scuola adotta un monumento» ideati e realizzati già da molti anni, con successo nelle scuole napoletane tanto da essere trasferiti come buone prassi in molte altre città;
resta fermo il rigoroso rispetto del principio costituzionale della libertà di insegnamento, nei limiti delle attribuzioni istituzionali,

impegna il Governo:

a promuovere gli studi e le ricerche sulla esperienza storica della lotta al nazifascismo e della Resistenza nel Mezzogiorno traendo stimolo e profitto dai risultati già conseguiti e dal lavoro benemerito svolto dall'Istituto Campano per la storia della resistenza dell'antifascismo e dell'età contemporanea «Vera Lombardi»;
a favorire la collaborazione sinergica tra gli uffici della direzione scolastica della Campania, le istituzioni napoletane e campane, il comune di Napoli, l'Istituto campano per la storia della resistenza, l'ANPI e altre istituzioni culturali e associazioni, al fine di realizzare unitariamente il progetto «per il diritto alla memoria» nelle scuole napoletane.
(7-00756) «Sgambato, Carloni, Ghizzoni, Manzi, Bossa, Salvatore Piccolo, Capozzolo, Piccoli Nardelli, Valeria Valente, Giorgio Piccolo, Tino Iannuzzi, Palma, Manfredi, Amendola, Rostan, Impegno, Tartaglione».