• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/01632 i rapidi cambiamenti del mercato del lavoro ed in particolare il massiccio flusso di emigrazione che si sta registrando negli ultimi tempi richiedono risposte immediate per la tutela del lavoro...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01632presentato daTACCONI Alessiotesto diGiovedì 8 agosto 2013, seduta n. 68

TACCONI, GRANDE, SPADONI, MANLIO DI STEFANO, SCAGLIUSI, DEL GROSSO, SIBILIA, DE LORENZIS e DI BATTISTA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
i rapidi cambiamenti del mercato del lavoro ed in particolare il massiccio flusso di emigrazione che si sta registrando negli ultimi tempi richiedono risposte immediate per la tutela del lavoro umano sia per i fortunati che riescono a trovare in Italia un accettabile livello occupazionale, sia per quelli che l'attuale congiuntura economica spinge a lasciare il nostro Paese per cercare oltre confine il lavoro che qui manca. Le recenti statistiche sulla disoccupazione giovanile non fanno ben sperare che questa emorragia di risorse possa arrestarsi in tempi brevi. Proprio per questo è quindi necessario intervenire con tutti gli strumenti possibili per favorire, da una parte, un'inversione di tendenza rispetto alle politiche migratorie degli ultimi anni che, troppo preoccupate dell'aspetto ragionieristico del contenimento della spesa, hanno causato un progressivo smantellamento delle attività a favore delle nostre collettività di vecchia emigrazione, dall'altra per venire incontro alla richiesta di aiuto che i «nuovi migranti» pongono alla sensibilità del Paese;
si tratta soprattutto di giovani che, nonostante un'ottima formazione culturale e professionale (in molti casi si tratta di veri e propri «cervelli in fuga»), non sempre sono in grado, da soli, di far fronte alle sfide che il radicale cambiamento della loro condizione impone in termini di piena integrazione nelle società di accoglimento;
si tratta di persone sconosciute all'AIRE, che come punto di riferimento non hanno certamente i Consolati, o i COMITES e le associazioni locali, ma solo il web e i social network, con l'evidente solitudine che tali nuovi «interlocutori» generano al di là dell'apparente tentativo di coinvolgimento e di inclusione;
resta imperativo per l'Italia far sentire ai nuovi come ai vecchi migranti la vicinanza del Paese non soltanto per offrire loro aiuti concreti, ma anche – è il forte e convinto auspicio – per far riscoprire loro una ragione in più per sentirsi orgogliosi di appartenere ad un grande Paese. È attraverso tali sentimenti di appartenenza, infatti, che si rinsaldano i vincoli, non solo affettivi, con l'Italia che, pur avendo investito sulla loro formazione, rischia invece, a causa di politiche migratorie inadeguate, di vedersi irrimediabilmente sfuggire importanti risorse umane e, in definitiva, economiche;
rispetto al fenomeno della nuova emigrazione si è finora fatto poco o niente per conoscerlo a fondo e poter programmare efficaci interventi normativi ed operativi. In sostanza non si conosce nemmeno l'esatta entità del fenomeno, condizione essenziale per l'elaborazione di politiche che possano promuovere azioni tempestive e qualificate a favore dei soggetti interessati, alla luce di dati certi e di una lettura non lacunosa dei fenomeni che viviamo;
si ravvede pertanto la necessità di un monitoraggio puntuale ed efficiente del fenomeno e delle dinamiche che vi sottendono che dovrebbe dotare le competenti amministrazioni di uno strumento conoscitivo che faccia stato dell'entità dei flussi migratori, delle caratteristiche della nuova emigrazione, delle fasce di età dei soggetti coinvolti, del titolo di studio posseduto, del tipo di lavoro di cui sono alla ricerca, dei paesi verso i quali si dirigono, eccetera, per la costituzione di una banca dati immediatamente utilizzabile per l'elaborazione di politiche mirate –:
se, a fronte dei nuovi flussi migratori, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, e il Ministro degli affari esteri, ciascuno per le questioni di propria competenza e in raccordo tra di loro, intendano procedere ad un'apposita anagrafe del fenomeno sulle direttrici sopra accennate, anche attraverso la firma di accordi di cooperazione bilaterale con gli Stati esteri interessati. (4-01632)