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Atto a cui si riferisce:
S.1/00464 premesso che: è del 20 luglio 2015, a distanza di quasi 65 anni dalla chiusura delle relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Cuba, la riapertura delle ambasciate nelle rispettive...



Atto Senato

Mozione 1-00464 presentata da DANIELA VALENTINI
mercoledì 5 agosto 2015, seduta n.498

VALENTINI, FEDELI, AMATI, GRANAIOLA, ALBANO, CALEO, LUCHERINI, MATURANI - Il Senato,

premesso che:

è del 20 luglio 2015, a distanza di quasi 65 anni dalla chiusura delle relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Cuba, la riapertura delle ambasciate nelle rispettive capitali; un fatto di grande valore simbolico, che segna un altro traguardo importante verso la normalizzazione dei rapporti tra i due Paesi;

il processo che ha condotto a questo risultato è stato lungo, e corrisponde, nelle valutazioni dei commentatori politici più attenti alle vicende americane, ad un più generale riposizionamento statunitense nello scacchiere internazionale, connettendosi in questo senso con ritrovate posizioni comuni con la Cina in vista della prossima conferenza di Parigi sul cambiamento climatico, ai negoziati con i Paesi dell'area del Pacifico per assicurare un nuovo accordo sul commercio (Asia trade pact) e alla recente firma dell'accordo di non proliferazione nucleare con l'Iran, quali bilancio politico di una presidenza e lascito per il successore di Obama alla Casa Bianca, che sappia far prevalere la capacità di influenza, politica ed economica, sull'hard power;

allo stesso tempo, il riavvicinamento diplomatico tra Stati Uniti e Cuba rappresenta in sé un momento di passaggio storico, rappresentando assieme la definitiva chiusura della guerra fredda e del suo ultimo "dossier complicato", e apre prospettive nuove per l'area panamericana e nei rapporti tra il nord e il sud del continente;

il riavvicinamento tra Cuba e Stati Uniti è passato, essenzialmente, attraverso due fasi; dal 2009 al 2014, dal punto di vista ufficiale, non si era potuto avvertire un reale scostamento dalle linee politiche ereditate dalla guerra fredda, ovvero perdurante mancanza di relazioni diplomatiche e mantenimento di sanzioni economiche, anche se i rapporti bilaterali avevano subito un mutamento in senso distensivo, con la ripresa di colloqui bilaterali sull'immigrazione e il ripristino del servizio postale diretto; una discontinuità si era potuta avvertire, in occasione del funerale di Nelson Mandela, con l'incontro, e la stretta di mano, dei due presidenti;

nella seconda fase si sono stabiliti invece contatti diretti più intensi, attraverso oltre 18 mesi di "colloqui segreti", in Canada, avvenuti grazie alla mediazione del Governo di Ottawa e della Santa Sede, la cui esistenza e le cui rilevanti conseguenze sono state rese pubbliche solo il 17 dicembre 2014, con i due storici discorsi, tenuti in contemporanea, di Obama e Raul Castro, che davano conto del "nuovo capitolo" nei rapporti tra i due Paesi;

a questo sono seguiti, con ritmo incalzante, ulteriori e importanti atti: la dichiarazione del presidente statunitense, nel discorso sullo stato dell'Unione del gennaio 2015, della necessità di "lavorare per mettere fine all'embargo"; il 10 aprile, l'incontro al vertice dell'Organizzazione degli Stati americani a Panama tra i due leader; la rimozione di Cuba, il 29 maggio, dalla black list degli Stati considerati sponsor del terrorismo, in cui il Paese caraibico era stato incluso nel 1982; la formale richiesta di riprendere le relazioni diplomatiche tra i due Paesi, sospese dal gennaio 1961; a giugno, la lettera di Obama che annuncia la data del 20 luglio 2015 per la riapertura delle rappresentanze, ovvero della riapertura delle relazioni, ultima tappa nella normalizzazione dei rapporti tra i Governi; il progettato viaggio del segretario di Stato americano John Kerry a Cuba, in agosto;

nel frattempo, si sono avuti concreti cambiamenti dal punto di vista delle relazioni commerciali ed economico-finanziarie tra i due Paesi: facilitazioni sui viaggi, la possibilità di inviare rimesse, la possibilità di importazione negli Stati Uniti di alcuni prodotti cubani, e l'autorizzazione alla cooperazione finanziaria tra istituzioni statunitensi e cubane; la riapertura delle sedi diplomatiche rende più semplice proseguire sulla strada della normalizzazione delle relazioni anche economiche, commerciali e turistiche tra i due Paesi. Ma, in permanenza dell'embargo, non è stato finora possibile procedere ad una piena normalizzazione;

considerato che:

l'Unione europea, che non ha mai rotto le relazioni con il Governo cubano, sta cercando di concludere entro l'anno un accordo quadro di cooperazione e dialogo politico con Cuba, favorito dall'azione dell'alta rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione europea, Federica Mogherini;

il mutamento dei rapporti tra Stati Uniti e Cuba rappresenta d'altronde per l'Italia, così come per l'Unione europea, un'occasione importante dal punto di vista dell'ulteriore sviluppo delle relazioni economico-commerciali e della maggiore apertura di un importante mercato per le imprese italiane nel percorso di internazionalizzazione;

già nel corso della missione a Cuba del viceministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, nel corso del 2014, in occasione della fiera de L'Avana, si era potuta verificare una vera apertura cubana verso un'intensificazione delle relazioni commerciali con l'estero. In quell'occasione, infatti, che aveva tra l'altro visto l'ampia partecipazione di aziende italiane, il Governo cubano aveva presentato oltre 200 progetti di investimenti aperti ai privati;

il nostro Paese ha d'altra parte sempre conservato relazioni positive con Cuba in numerosi campi di cooperazione internazionale, in particolar modo per quanto riguarda la cooperazione imprenditoriale; in questo contesto, l'espansione della rete dei partenariati costituisce un passaggio importante per rilanciare la posizione di Cuba nel contesto internazionale e per far sì che il Paese possa cogliere al meglio le opportunità che si potrebbero presentare;

nel marzo 2015, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Gentiloni, primo ministro europeo a visitare l'isola dall'inizio del disgelo con Washington, ha incontrato il presidente Raul Castro, che ha espresso amicizia verso l'Italia e "soddisfazione per i rapporti bilaterali"; la missione a Cuba rappresenta d'altronde un contributo italiano teso a rendere il più possibile aperto il processo di distensione con Stati Uniti e Unione europea;

è poi del mese di giugno la presentazione al Ministero degli affari esteri della nuova normativa sugli investimenti esteri a Cuba, precedentemente approvata dal Parlamento cubano: la nuova legge mira a favorire l'ingresso di capitali stranieri e diversificare i parternariati internazionali di Cuba, rientrando nel più ampio programma di attualizzazione del modello economico cubano, lanciato nel 2011 dal presidente Raul Castro e tuttora in fase di sviluppo; ciò rende inoltre possibile l'ulteriore incremento della cooperazione economica e della collaborazione con l'Italia, che sono già rilevanti ma possono crescere ancora, in particolare nel settore delle PMI, delle cooperative, del turismo e delle energie rinnovabili;

lo stesso Parlamento italiano, grazie in particolare all'azione del gruppo interparlamentare "Per Cuba", ha contribuito all'azione di riavvicinamento tra Cuba e Stati Uniti, favorendo con la sua azione anche la liberazione, nel dicembre 2014, dei 5 cubani detenuti nelle prigioni statunitensi;

considerato infine che:

resta aperta la più spinosa delle questioni nei rapporti tra Cuba e Stati Uniti, ovvero la fine dell'embargo statunitense; in ogni caso, il tema più generale dell'"apertura" di Cuba avrà ripercussioni sulla crescita economica e sull'assetto politico, economico e infrastrutturale non solo dell'isola ma anche dell'intera regione;

resta nell'interesse dei diversi attori coinvolti nel processo, a partire dai due principali senza dimenticare gli Stati del sud America, l'Unione europea, l'Italia stessa, di favorire il superamento anche di questo ultimo scoglio: in questo senso, è vero che la fine dell'embargo apre un mercato potenzialmente in espansione anche ai molti imprenditori europei provati dalla crisi economica; ma vederne esclusivamente le ricadute economiche risulta un'opzione riduttiva rispetto alla portata che il cambiamento in corso potrebbe assumere, come sta dimostrando la "actualizaci?n" del socialismo cubano anche nel campo dei diritti e delle libertà; nelle parole del segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, "la ripresa delle relazioni diplomatiche è un passo importante nel cammino verso la normalizzazione dei rapporti e auspico che andrà a beneficio delle popolazioni di entrambi i Paesi. In linea con i principi della sua Carta, le Nazioni Unite sostengono gli sforzi per promuovere relazioni di vicinato armoniose tra i diversi Stati",

impegna il Governo:

1) a garantire la messa in atto, in tempi strettissimi, di ogni iniziativa diplomatica, nazionale e nell'ambito dell'Unione europea, tesa a favorire la rimozione dell'embargo nei confronti di Cuba, anche in vista della prossima decisione a riguardo del Congresso statunitense;

2) a favorire, con ogni idoneo strumento a disposizione, la completa normalizzazione dei rapporti tra Stati Uniti e Cuba, per le ricadute positive in termini economici, di sviluppo e di espansione di diritti e libertà;

3) a procedere, con rinnovati impegni e strumenti, nella già intrapresa strada di rafforzamento e potenziamento delle relazioni commerciali e di cooperazione con l'isola.

(1-00464)