• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/01671 in data 16 marzo 2015, nella seduta n. 392, è stata depositata interrogazione a risposta scritta n. 4/08345 indirizzata Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per...



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01671presentato daDAGA Federicatesto diMercoledì 5 agosto 2015, seduta n. 476

DAGA, ZOLEZZI, VALLASCAS, MASSIMILIANO BERNINI, BUSTO, DE ROSA, MANNINO, MICILLO, TERZONI e VIGNAROLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
in data 16 marzo 2015, nella seduta n. 392, è stata depositata interrogazione a risposta scritta n. 4/08345 indirizzata Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per la quale il Ministero non ha ancora provveduto a dare risposta, inerente l'impianto pilota di Castel Giorgio-TR e i permessi concessi per l'avvio del progetto pilota;
nel 2010 è entrato in vigore il decreto legislativo n. 22 del 2010 e successive modificazioni ed integrazioni il quale si pone come obiettivo la liberalizzazione del mercato dello sfruttamento geotermico;
in data 3,marzo 2011, il decreto legislativo n. 28 stabilisce: «... Al fine di promuovere la ricerca e lo sviluppo di nuove centrali geotermoelettriche a ridotto impatto ambientale di cui all'articolo 9 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, sono altresì di interesse nazionale i fluidi geotermici a media ed alta entalpia finalizzati alla sperimentazione, su tutto il territorio nazionale, di impianti pilota con reiniezione del fluido geotermico nelle stesse formazioni di provenienza, e comunque con emissioni nulle, con potenza nominale installata non superiore a 5 MW per ciascuna centrale, per un impegno complessivo autorizzabile non superiore ai 50 MW ...», il che dà il via a 10 progetti pilota da 5 MW che, oltre ad avere iter autorizzativo esclusivamente dipendente dal parere della Commissione CIRM del Ministero dello sviluppo economico, oltre alla valutazione d'impatto ambientale regionale, beneficiavano di incentivi molto elevati;
il primo progetto riguardante due impianti, uno a Torre Alfina nel Lazio ed il secondo a Castel Giorgio-Orvieto in Umbria, presentato in data 19 luglio 2011, presentato a nome della ITW&LKW geotermia Italia (capitale 200 mila euro, unico azionista, la ITW&LKW Beteilingungs Gmbh, Austria) società costruita ad hoc nel maggio dalla ITW società di costruzioni e dalla LKW una società elettrica del Liechtenstein. Supervisore del progetto e consulente della ITW&LKW è il professor Franco Barberi, all'epoca anche membro della Commissione CIRM del Ministero dello sviluppo economico che autorizzava tali progetti;
ai sensi dello stesso decreto legislativo n. 22 del 2010 le autorità competenti per le funzioni amministrative, inclusa la valutazione di impatto ambientale, ai fini del rilascio del permesso di ricerca e delle concessioni di coltivazione, comprese le funzioni di vigilanza sull'applicazione delle norme di polizia mineraria, riguardanti le risorse geotermiche d'interesse nazionale e locale, sono le regioni o enti da esse delegati, ma con il decreto-legge n. 68 del 2013 cosiddetto «Decreto del fare» vengono inserite norme che sottraggono la VIA alla competenza della regione Umbria ed escludono gli impianti pilota geotermici dalla direttiva Seveso sulla prevenzione di incidenti rilevanti, facendo sì che tali impianti dovranno essere valutati dalla Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di cui è Presidente Guido Monteforte Specchi, consulente della ITW&LKW in occasione della procedura di valutazione di impatto ambientale regionale, interrotta dalla succitata legge, cosa che ha provocato una segnalazione al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare dallo stesso assessore all'ambiente dell'Umbria Silvano Rometti;
la provincia di Viterbo e le associazioni ambientaliste del territorio umbro-laziale chiedono una nuova verifica dell'impatto ambientale in quanto il parere emesso in data 31 ottobre 2014 – positivo, con prescrizioni – dalla Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è stato predisposto da un gruppo istruttore ritenuto inadeguato costituito da un astrofisico, un avvocato ed un geologo dei ghiacciai con alcuna esperienza nel settore geotermico;
detto impianto è ubicato proprio sopra il bacino idrogeologico del SIC-ZPS lago di Bolsena e, secondo il parere di professori universitari e noti geologi professionisti, inquinerebbe di arsenico il lago e la falda superficiale da cui viene estratta acqua per la rete potabile;
in data 16 marzo 2015, è stata depositata una interrogazione a risposta orale n. 3-01379 inerente la composizione dei membri della Commissione VIA nazionale che, come riportato da articoli di giornale e come riportato in un esposto depositato dagli interroganti presso le procure competenti e all'ANAC, risulta composta anche da soggetti facenti parte in qualità di soci o consulenti delle società che hanno richiesto parere alla Commissione VIA nazionale;
in data 8 aprile 2015 gli interroganti provvedevano a depositare dettagliato esposto illustrando situazioni in cui appaiono rilevarsi profili incompatibilità per molti dei componenti la Commissione VIA nazionale compreso il caso del Presidente della Commissione V.I.A. nazionale, l'Ing. Guido Monteforte Specchi, il quale risulta essere stato consulente per la società ITW & LKW Geotermia Italia S.p.A per un progetto presentato a V.I.A. regionale in Umbria; nell'ambito di tale procedimento la regione richiedeva una valutazione al Ministero in merito ad un parere pro-veritate redatto per l'azienda dallo stesso Guido Monteforte Specchi in qualità di consulente; la stessa società ITW & LKW Geotermia Italia S.p.A risulta aver presentato al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio un ulteriore progetto con procedura di V.I.A. nazionale, il progetto «Impianto geotermico pilota Castel Giorgio-TR», il quale secondo quanto riporta il sito del Ministero avrebbe ottenuto parere positivo con prescrizioni dalla Commissione VIA nazionale n. 1641 del 31 ottobre 2014 (copia del suddetto parere non è ancora pubblicato sul sito del Ministero);
in data 24 aprile 2015 si è svolta la discussione dell'interpellanza urgente n. 2/00942 depositata in data 21 aprile 2015, inerente la composizione dei membri della Commissione VIA nazionale e richiesta di rinnovo degli stessi, non essendo stato assunto alcun intervento, alla data dell'interpellanza, del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con riferimento al rinnovo dei membri della citata Commissione VIA scaduti sin dal luglio del 2014 ed operanti in regime di prorogatio, con illustrazione di alcuni casi di cui all'esposto in premessa;
il 3 aprile 2015 è stato emanato, quando era in discussione una risoluzione in Commissione ambiente e attività produttive alla Camera, il decreto ministeriale n. 59 del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare relativamente al progetto per la realizzazione dell'impianto pilota geotermico denominato «CASTEL GIORGIO», nella configurazione che prevede l'immissione di 5 MW e nel sistema elettrico;
in data 15 aprile 2015 è stata approvata la risoluzione in Commissioni riunite ambiente e attività produttive n. 8/00103 che riporta ai punti da 1 a 4 quanto segue:

«...impegnano il Governo:
ad avviare le procedure di «zonazione» del territorio italiano, per le varie tipologie di impianti geotermici, identificando le aree potenzialmente sfruttabili in coerenza anche con le previsioni degli orientamenti europei relativamente all'utilizzo della risorsa geotermica, e in linea con la strategia energetica nazionale;
ad emanare, entro sei mesi, «linee guida» a cura dei Ministeri dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che individuino nell'ambito delle aree idonee di cui al punto precedente anche i criteri generali di valutazione, finalizzati allo sfruttamento in sicurezza della risorsa, tenendo conto delle implicazioni che l'attività geotermica comporta relativamente al bilancio idrologico complessivo, al rischio di inquinamento delle falde, alla qualità dell'aria, all'induzione di micro sismicità;
a rilasciare, a seguito dell'emanazione delle linee guida, tutte le autorizzazioni per i progetti di impianti geotermici, comprese quelle relative ai procedimenti in corso, nel rispetto delle prescrizioni ivi previste;
a far sì che, nella valutazione di impatto ambientale (Via), si tenga conto in particolare delle implicazioni che l'attività geotermica comporta relativamente al rischio di inquinamento delle falde, alla qualità dell'aria,. all'induzione di micro sismicità;
nonostante gli impegni derivanti dalla risoluzione n. 8/00103, come sopra riportato, appare anomala agli interroganti la notevole attività di presentazione presso la Commissione VIA nazionale di numerosi impianti pilota, con scadenza della presentazione di osservazioni a breve, come si può evincere dall'elenco consultabile all'indirizzo internet www.va.minambiente.it, in totale assenza della «zonazione», delle «nuove regole» e dei nuovi contenuti che devono informare la procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) di cui alla Risoluzione dilata;
nonostante gli stessi impegni, come sopra riportato, appare anomala agli interroganti la indizione della conferenza dei servizi per l'impianto pilota di Castel Giorgio per la data dell'8 settembre, propedeutica al conferimento della autorizzazione, presentata i giorni scorsi ai comuni ed alla regione Umbria, oltre che altri enti, in totale assenza della «zonazione», delle «nuove regole» e dei nuovi contenuti che devono informare la procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) di cui alla risoluzione citata –:
se, alla luce dei fatti suesposti, non ritenga necessario, a tutela dell'incolumità delle persone e della sicurezza ambientale predisporre una nuova valutazione ambientale per l'impianto pilota di Castel Giorgio, utilizzando opportune professionalità specializzate nelle materie di cui trattasi, a fronte del conflitto ravvisato dagli interroganti tra società richiedente e membri Commissione VIA (stessa persona per controllato e controllore, e solo a valle della e degli impegni assunti dal Governo con la citata risoluzione parlamentare relativi alla definizione della «zonizzazione», di «nuove regole» e, dei nuovi contenuti che devono informare la procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA);
se non sia conseguentemente il caso di annullare il decreto ministeriale 59 del 3 aprile 2015 di compatibilità ambientale per il progetto pilota di Castel Giorgio;
se non sia il caso di sospendere – per gli stessi motivi – le procedure relative alla valutazione di impatto ambientale di tutti gli impianti pilota geotermici attualmente in fase di valutazione presso la Commissione valutazione impatto ambientale – VIA e VAS;
se, alla luce dei fatti suesposti, non ritenga necessario, a tutela dell'incolumità delle persone e della sicurezza ambientale ritirare detta convocazione della conferenza dei servizi e predisporla, se del caso, solo a valle della attuazione degli impegni assunti dal Governo rispetto la citata risoluzione parlamentare relativi alla definizione della «zonizzazione», di «nuove regole» e dei nuovi contenuti che devono informare la procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA). (3-01671)