• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/04432 PETRAGLIA, DE PETRIS, BAROZZINO, CERVELLINI, DE CRISTOFARO, URAS - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Premesso che: il Ministro degli affari esteri e...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-04432 presentata da ALESSIA PETRAGLIA
mercoledì 5 agosto 2015, seduta n.498

PETRAGLIA, DE PETRIS, BAROZZINO, CERVELLINI, DE CRISTOFARO, URAS - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Premesso che:

il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Paolo Gentiloni Silveri nel corso di un'audizione sul tema dell'immigrazione presso la 1a Commissione permanente (Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglio e dell'Interno, ordinamento generale dello Stato e della Pubblica amministrazione) del Senato, in una notizia riportata anche da "Il Sole-24 ore" del 23 giugno 2015, ha dichiarato che nell'ultimo periodo sono stati raggiunti accordi con il Gambia, per l'immigrazione via mare, e con la Macedonia, per i flussi migratori via terra. Sono anche in corso trattative con Congo, Ghana, Senegal e Bangladesh;

sul numero di luglio 2015 del periodico "Polizia Moderna", nell'articolo a firma di Antonella Fabiani dal titolo "Cooperazione e Soccorso", si sostiene, a pagina 19, che «Nel frattempo la Direzione centrale dell'immigrazione sta cercando di concentrare gli sforzi in questa direzione, sono infatti in previsione accordi di cooperazione con la Gambia (l'anno scorso sono arrivati 8.000 gambiani in Italia), la Costa d'Avorio e il Senegal»;

su "la Stampa" del 15 giugno Guido Ruotolo riportava che «Due settimane fa è stato sottoscritto un accordo tra il nostro capo della Polizia e quello del Gambia. Forniture, supporti logistici, corsi di formazione in cambio di rimpatri. Ora si sta trattando con Costa d'Avorio, Senegal, Bangladesh. Ma con paesi come il Mali o il Sudan che non vogliono sentir parlare di accordi di riammissione, dovrà scendere in campo la Farnesina. Sono questi i Paesi da dove partono sostanzialmente i flussi migratori per motivi economici che transitano da noi. Solo in questi primi cinque mesi e passa del 2015: 5.725 nigeriani, 3.224 dal Gambia, 2.563 dal Senegal, 2.290 dal Mali, 1.354 da Costa d'Avorio»;

risulta che Italia e Gambia hanno già firmato, nel luglio 2010, un accordo di cooperazione di polizia per "combattere l'immigrazione". Il "Bilateral cooperation agreement for fighting irregular migration" comprendeva 3 settimane di formazione per 40 funzionari del Dipartimento dell'immigrazione gambiano sul pattugliamento marittimo e identificazione di documenti falsi. La formazione è stata a spese dell'Italia. L'Italia ha inoltre regalato, sempre nell'ambito dell'accordo, 12 Toyota Land Cruiser PickUp al Governo del Gambia per controllare eventuali partenze illegali dal Paese;

considerato che:

nel rapporto 2014-2015 di Amnesty international si ricorda che in Gambia il presidente Yahya Jammeh ha festeggiato il suo 20° anno al potere, 2 decenni caratterizzati da una forte intolleranza nei confronti del dissenso, in cui giornalisti, oppositori politici e difensori dei diritti umani hanno continuato a essere vittime di intimidazioni e tortura. L'anno è terminato con un tentativo di colpo di Stato nella notte del 30 dicembre, che ha portato a decine di arresti e a un duro giro di vite sugli organi di stampa;

il 22 luglio 2014 in molti Paesi del mondo organizzazioni non governative come Amnesty international, Article 19 Afrique de l'Ouest, Rencontre africaine pour la défense des droits de l'homme e la comunità gambiana in esilio hanno organizzato proteste e manifestazioni per ricordare il colpo di Stato che ha portato al potere il presidente Yahya Jammehe sensibilizzare l'opinione pubblica sulla terribile situazione dei diritti umani in Gambia, dove la gente teme di subire un arresto arbitrario e dove la tortura e la scomparsa degli oppositori sono la norma;

il Governo del Gambia, nel novembre 2014, ha vietato ai 2 ispettori dell'ONU, Christof Heins (sudafricano, relatore speciale sulle esecuzioni extra-giudiziali, sommarie o arbitrarie) e Juan Mandes (statunitense, relatore speciale sulla tortura), l'accesso al braccio della morte nelle galere di Banjul, la capitale del Gambia. Heins e Mandez volevano entrare nell'ex colonia britannica per indagare su torture ed esecuzioni di attivisti, giornalisti e oppositori politici, uccisioni extragiuridiziarie. I 2 sono rimasti nel Paese dal 3 al 7 novembre 2014 e hanno raccolto molte informazioni in proposito: la pena di morte è stata reintrodotta nel 2012 e subito sono state uccise 9 persone,

si chiede di sapere:

se successivamente all'accordo del 2010, sia stato stipulato o sia in corso di stipula o definizione un nuovo accordo bilaterale con il Governo del Gambia;

quali siano i contenuti degli accordi in essere tra i due Paesi e quelli attualmente allo studio;

quali iniziative il Governo abbia in corso a tutela dei diritti umani dei cittadini gambiani in fuga dal proprio Paese a causa della violazione sistematica dei loro diritti.

(4-04432)