• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/10146 il 13 luglio 2015, Paola, bracciante quarantanovenne di San Giorgio Jonico, in provincia di Taranto, è deceduta mentre lavorava in un campo d'uva; le circostanze del decesso e delle ore...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10146presentato daGREGORI Monicatesto diMercoledì 5 agosto 2015, seduta n. 476

GREGORI e FASSINA. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
il 13 luglio 2015, Paola, bracciante quarantanovenne di San Giorgio Jonico, in provincia di Taranto, è deceduta mentre lavorava in un campo d'uva;
le circostanze del decesso e delle ore successive, presentano una serie di elementi poco chiari sui quali è doveroso fare luce;
come denunciato dalla Cgil, la morte è avvenuta il 13 luglio 2015, ma se n’è avuto notizia solo in questi giorni. Inoltre, fatto ben più grave, le autorità giudiziarie hanno autorizzato la sepoltura della salma, senza prima aver disposto l'autopsia;
come previsto dal codice di procedura penale, in caso di decesso l'intervento della procura è finalizzato a verificare che la morte non sia la conseguenza di comportamenti (attivi od omissivi) con rilevanza penale. La procura interviene autorizzando l'autopsia anche in caso di morte in circostanze da accertare (tutti i casi in cui sussistano dubbi circa la causa naturale del decesso, comprese le morti improvvise di minore, nonché i casi di presunta omissione e/o negligenza medica) o comunque in caso di rinvenimento di cadavere in luogo pubblico anche se la causa di morte è naturale;
la mancata autopsia della bracciante pugliese, dunque, rappresenta secondo gli interroganti una grave negligenza;
in circostanze analoghe, il 20 luglio 2015, nelle campagne salentine tra Nardò e Avetrana, in località Pittuini, mentre era intento al lavoro nei campi, un bracciante agricolo immigrato di nazionalità sudanese, Abdullah Mohammed, 47 anni, giunto in Salento solo da pochi giorni, si è accasciato al suolo ed è successivamente deceduto, stroncato da un malore, mentre era intento al lavoro nei campi di pomodoro;
come già emerso negli anni scorsi, grazie al lavoro degli inquirenti, alle denunce sindacali e a numerose inchieste giornalistiche, le campagne pugliesi sono state identificate, in non poche occasioni, come un luogo di lavoro durissimo, sottopagato, privo delle più elementari norme di sicurezza e di tutela del lavoro;
nonostante l'introduzione nel codice penale, con il decreto-legge del 13 agosto 2011, n. 138, del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (articolo 603-bis), la situazione presenta ancora gravi illeciti e violazioni dei diritti della persona e del lavoro, come denunciano i sindacati e le organizzazioni non governative come Emergency che operano nella zona –:
se il Ministro interrogato non intenda valutare la sussistenza dei presupposti per promuovere iniziative ispettive presso gli uffici giudiziari di cui in premessa ai fini dell'esercizio di tutti i poteri di competenza. (4-10146)