Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/10159 il patrimonio minerario appartiene, in Italia, cosi come disposto dall'articolo 825 del codice civile cosiddetto patrimonio indisponibile dello stato;
diversi giacimenti minerari,...
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-10159presentato daIACONO Mariatesto diMercoledì 5 agosto 2015, seduta n. 476
IACONO. —
Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
. — Per sapere – premesso che:
il patrimonio minerario appartiene, in Italia, cosi come disposto dall'articolo 825 del codice civile cosiddetto patrimonio indisponibile dello stato;
diversi giacimenti minerari, soprattutto siciliani, sono stati ceduti dalle società private, concessionarie degli stessi , a società pubbliche che ne hanno successivamente disposto la chiusura;
come testimoniano diverse inchieste giudiziarie e diversi articoli giornalistici, pubblicati soprattutto negli ultimi anni, in Sicilia e soprattutto nelle province di Enna, Caltanissetta ed Agrigento si è diffusa la pratica da parte delle organizzazioni criminali della Sicilia di utilizzare il patrimonio minerario/Italiano, presente in quella parte dell'Isola, ai fini dello smaltimento illegale di rifiuti tossici e dannosi per la salute dei cittadini;
spesso si tratta di materiale radioattivo, il cui smaltimento illegale determina un'attività lucrativa nelle casse delle organizzazioni criminali;
tale fenomeno determina non solo un'attività di lucro sugli effettivi costi di smaltimento di particolari tipologie di rifiuti, ma ha anche una drammatica ricaduta sulla salute dei siciliani con la naturale conseguenza di una gravissima contaminazione dei terreni e delle acque;
le rilevazioni condotte dall'ARPA nelle province interessate ovvero Enna, Caltanissetta e Agrigento hanno messo in luce ed evidenziato la presenza di un tasso di radioattività superiore alla norma;
tale dato è particolarmente allarmante se si considera che riguarda territori della Sicilia che hanno conosciuto negli ultimi anni il processo di deindustrializzazione e le proprie economie dominati si fondano sull'agricoltura;
lo smaltimento di rifiuti tossici e nucleari in Sicilia sembra precedere di un certo numero di anni quello campano, così come testimoniato da alcuni collaboratori di giustizia di camorra, che inducono ad ipotizzare che la camorra abbia preso ad esempio proprio la pratica condotta in Sicilia;
appare, preoccupante oltre che drammaticamente fondato su dati assolutamente scientifici che negli ultimi le organizzazioni criminali siciliane abbiano aumentato i propri introiti fondando le proprie illegali economie non più su droga ed estorsioni, ma sullo smaltimento illegale dei rifiuti;
a tali dati, già di per sé allarmanti, si accompagna un aumento dei tassi di mortalità tumorale ed a causa di malattia degenerative come testimoniato e messo in evidenza e sicuramente strano per una zona poco industrializzata come la Sicilia centrale. L'indice rivelatore è costituito dall'alta mortalità degli abitanti a causa di gravi malattie degenerative.
nel nisseno negli ultimi anni si è registrato un forte aumento dei casi di sclerosi multipla, leucemia e altre patologie tumorali con una differenza di circa il 20 per cento rispetto alla media nazionale;
in provincia di Agrigento, un tempo nota per la presenza di un notevole numero di siti minerari come ad esempio La "Ciavolotta" a pochissimi chilometri da Favara rimasta attiva fino ai primi Anni 70, l'associazione Legambiente, a seguito delle numerose denunce nel corso degli anni, ha voluto effettuare un sopralluogo per verificare lo stato delle cose;
le ricerche hanno portato alla luce diverse discariche di amianto, sfabbricidi, materie plastiche e altri rifiuti non identificabili perché incendiati;
in alcuni punti del parco minerario non cresce più un filo d'erba;
nel cuore della Sicilia, le miniere un tempo ricche di zolfo sono rimaste per un trentennio a custodire nello stomaco rifiuti di ogni specie;
sempre in Provincia di Agrigento e nel caso specifico a Licata la miniera Passarello, dismessa da molti anni, è al centro di una indagine della procura che sta cercando di fare luce sulla possibilità che la miniera nel proprio sotto suolo contenga rifiuti radioattivi;
già negli scorsi anni il corpo dei vigili del fuoco ha condotto delle prime indagini e secondo quanto trapela da notizie di stampa gli organi della magistratura hanno ritenuto di appronfondire le indagini circa il pericolo per la salute per l'ambiente circostante derivato dalle sostanze depositate nella stessa miniera;
in Sicilia le ex cave: diventate centri di smaltimento di rifiuti tossici sarebbero almeno quattro: l'ex miniera Ciavalotta a pochi metri dalla valle dei Templi di Agrigento, la cava di Mussomeli e quella di Bosco Palo, vicino San Cataldo (Caltanissetta);
la procura di Caltanissetta ha aperto nel 2012 un'indagine per traffico illecito di rifiuti e disastro ambientale circa le miniere presenti nel territorio della provincia stessa –:
se il Governo abbia intenzione di procedere per quanto di competenza, di concerto con la regione siciliana, all'avvio di un piano di monitoraggio sulla natura e sul grado di contaminazione delle aree in argomento e alla definizione del grado di rischio sanitaro ed ambientale conseguente;
se e quali iniziative di competenza il Governo stia adottando per disporre le adeguate politiche di tutela della salute per le popolazioni limitrofe e per la rimozione dei fattori di rischio. (4-10159)