• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/01708 come sta accadendo recentemente per molti settori produttivi, anche per l'industria del cinema è arrivato il momento di accettare la sfida di una nuova consapevolezza nell'ambito della...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01708presentato daREALACCI Ermetetesto diGiovedì 5 settembre 2013, seduta n. 71

REALACCI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
come sta accadendo recentemente per molti settori produttivi, anche per l'industria del cinema è arrivato il momento di accettare la sfida di una nuova consapevolezza nell'ambito della sostenibilità ambientale e nella riduzione delle emissione di CO2;
un approccio che è in atto anche in altre e tra le più importanti industrie cinematografiche del mondo e che possiede un impatto rilevante, vista l'importanza del film come prodotto di un'industria culturale, in termini di comunicazione e di educazione culturale ai nuovi stili di vita rispettosi dell'ambiente, riducendo consumi ed emissioni;
attraverso l'analisi di tutti i reparti tecnici che contribuiscono alla realizzazione di un film, sono stati individuati ambiti su cui è possibile intervenire per ridurre al minimo l'impatto ambientale di cose e persone. Utilizzando, ad esempio, tecnologie più moderne ed efficienti: generatori euro5, kit fotovoltaici, illuminazione a LED; parallelamente grazie ad un razionalizzazione dell'intero processo produttivo possono essere di gran lunga incrementate le performance ambientali dei consumi energetici, del trasporto delle merci e delle maestranze, del consumo di materiali, della gestione dei rifiuti e infine del catering su materiali bio compatibili;
per comprendere la misura degli interventi possibili, secondo dati Edison – Tempesta Film, può essere considerata come base di analisi la produzione media italiana di circa due mesi di riprese. Analizzando i consumi elettrici si è stimato che ottimizzando il numero di gruppi elettrogeni utilizzati si ottiene un risparmio all'incirca del 19 per cento, passando da 19,43 t di CO2eq a 15,78 t di CO2eq. Ipotizzando poi di utilizzare corpi illuminanti più efficienti si può ottenere un'ulteriore riduzione dell'ordine del 10/15 per cento. E i generatori elettrici sono soltanto uno dei 38 indicatori di sostenibilità ambientale del protocollo. Se quindi tutte le produzioni seguissero le indicazioni del protocollo (in Italia si stimano 5.880 giorni di riprese ogni anno) si realizzerebbe una riduzione delle emissioni pari a 1.120 tonnellate di CO2, equivalenti a quelle relative all'illuminazione pubblica annuale di un comune di oltre 10.000 abitanti;
le case di produzione cinematografiche inoltre attraverso una maggiore consapevolezza ambientale e un maggiore risparmio in termini di costi energetici possono essere agevolate anche nella ricerca di nuovi finanziatori dei film stessi –:
se i Ministri interrogati intendano valutare forme di incentivazione fiscale per la produzione di film «sostenibili», il cui processo produttivo sia efficiente dal punto di vista energetico, stanti anche le importanti ricadute nello sviluppo tecnologico, nella riduzione dei consumi e di CO2 e i benefici indiretti in termini di educazione ambientale dello spettatore;
se intendano altresì considerare la costituzione di un tavolo tecnico congiunto tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Ministro per il beni e le attività culturali per l'elaborazione di «Linee Guida per la produzione di Film Sostenibili» e per l'individuazione dei criteri necessari per la qualifica di film sostenibile. (4-01708)