• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/00948 con il decreto legislativo 7 settembre 2012 n. 155, recante «Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero», attuativo della delega di cui all'articolo 1,...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00948presentato daROSSOMANDO Annatesto diVenerdì 6 settembre 2013, seduta n. 72

ROSSOMANDO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
con il decreto legislativo 7 settembre 2012 n. 155, recante «Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero», attuativo della delega di cui all'articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148, è stata prevista la riorganizzazione degli uffici giudiziari sul territorio nazionale prevedendo, alla data del 13 settembre 2013, la soppressione di 31 tribunali, 31 procure e tutte le 220 sezioni distaccate di tribunale;
in particolare, per quanto riguarda il territorio piemontese, è stata prevista, tra le tante disposizioni, la soppressione delle sedi distaccate di tribunale di Ciriè e Chivasso e il loro accorpamento al tribunale di Ivrea;
in considerazione dell'approssimarsi del termine per l'entrata in vigore della citata riforma e a seguito di richiesta presentata dal presidente del tribunale di Ivrea, nelle scorse settimane è stato emanato un decreto ministeriale che, ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo n. 155 del 2012, proroga di due anni l'attività della sola sede di Cirié, alla quale verranno demandate le pratiche afferenti le «procedure relative alle esecuzioni coattive, alle procedure concorsuali, alla volontaria giurisdizione e alla famiglia», disponendo invece la chiusura della sede di Chivasso;
questo provvedimento ha sollevato la ferma contrarietà dei sindaci della zona del chivassese che, il 22 agosto 2013 hanno indirizzato una lettera all'attenzione del Ministro della giustizia per sottolineare l'importanza di includere nel provvedimento di proroga anche la sede di Chivasso, considerate anche le recenti vicende giudiziarie di contrasto all'infiltrazione ’ndranghetista che hanno interessato il territorio (operazioni «Minotauro» e «Colpo di coda»);
è stato quindi auspicato il mantenimento in funzione anche della sede di Chivasso, in attesa del completamento del tribunale di Ivrea per consentire agli amministratori del territorio di razionalizzare i servizi ed i trasporti per i cittadini;
un aspetto non secondario appare inoltre la predisposizione della rete di comunicazione per il collegamento del territorio alla nuova sede: per la particolare conformazione geografica e territoriale della zona, infatti, la chiusura di una presidio accessibile e funzionale come la sede di Chivasso, potrà comportare un forte disagio per quei cittadini che dovranno raggiungere il tribunale di Ivrea da zone periferiche senza che vengano predisposti adeguate vie di comunicazione, e sui quali peseranno i maggiori disagi sociali ed economici;
i provvedimenti, adottati in queste settimane, di «autorizzazione all'utilizzo» per un periodo determinato dei locali ospitanti alcuni tribunali e sedi distaccate che risulterebbero soppressi dalla riforma della geografia giudiziaria, confermano l'esigenza, nell'ambito di una riforma utile e necessaria per il migliore funzionamento della giustizia, di provvedimenti correttivi che la rendano più razionale in termini di efficienza ed economicità, così come sottolineato anche nei pareri approvati dalle commissioni giustizia di Camera e Senato e negli ordini del giorno recentemente approvati dal Parlamento –:
se, in considerazione di quanto esposto in premessa, non ritenga opportuno prorogare l'attività della sede distaccata di Chivasso per consentire un adeguamento graduale e più razionale del territorio alla nuova disposizione degli uffici giudiziari e se non ritenga altresì opportuno mantenere comunque la sede del giudice di pace di Chivasso, posto che quest'ultima consentirebbe di mantenere una rete di servizi e presidi che nella diversificazione, nella gradualità e nella razionalità sarebbe pienamente attuativa della riforma della geografia giudiziaria. (5-00948)