• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/00290 negli scorsi giorni il Financial Times ha dato notizia di una lettera del Commissario europeo alla concorrenza, Joaquin Almunia, al Ministro dell'economia e delle finanze Fabrizio Saccomanni,...



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00290presentato daMELONI Giorgiatesto diLunedì 9 settembre 2013, seduta n. 73

GIORGIA MELONI, CORSARO, RAMPELLI, TOTARO, CIRIELLI, LA RUSSA, MAIETTA, NASTRI e TAGLIALATELA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
negli scorsi giorni il Financial Times ha dato notizia di una lettera del Commissario europeo alla concorrenza, Joaquin Almunia, al Ministro dell'economia e delle finanze Fabrizio Saccomanni, relativa al piano di ristrutturazione del Monte dei Paschi di Siena;
nel documento il Commissario, chiamato a valutare se gli aiuti di Stato concessi all'istituto senese attraverso i cosiddetti Monti bond siano in linea con le regole europee, avrebbe scritto che «per consentire alla banca di ristabilire la sua autosufficienza, l'attuale piano deve ancora essere migliorato», con particolare riguardo ai temi dei compensi in favore dei manager, del taglio dei costi e del trattamento dei creditori;
Almunia avrebbe, inoltre, affermato che, senza modifiche urgenti al piano, potrebbe disporre l'apertura di una procedura d'indagine formale sugli aiuti a MPS da parte dello Stato italiano;
il Commissario si sarebbe detto in primo luogo preoccupato per la stabilità della banca, e avrebbe definito come «gonfiate» le stime relative ad una perdita di cinquemila posti di lavoro se MPS fosse costretta a tagliare le sue operazioni di trading proprietario e a ridurre gradualmente a 320 milioni la sua esposizione sui titoli di Stato;
inoltre, avrebbe affermato di non condividere «la metodologia con cui si arriva al risultato», posto che, a suo avviso, non sarebbero considerate possibilità di tagliare i costi diverse dal taglio del personale, e avrebbe stigmatizzato che per la procedura sarebbe più rilevante che la banca «chiarisca e si impegni sui tagli che sarebbero necessari per la sua autonomia una volta che il finanziamento della Bce non sarà più disponibile»;
con particolare riferimento agli stipendi del management, il commissario dell'Unione europea avrebbe, infine, ricordato che, secondo le regole comunitarie, nelle banche che ricevono aiuti i compensi dei più alti dirigenti non possono essere superiori di oltre 15 volte il salario medio nazionale, e che questa disposizione deve essere applicata fino alla fine del piano di ristrutturazione, o fino a quando tutti gli aiuti ricevuti non siano stati rimborsati;
la diffusione della lettera del Commissario Almunia, pubblicata anche da un quotidiano nazionale, ha causato il crollo del titolo in Borsa, diminuito di quasi il cinque per cento a 0,2 euro;
già la BCE, in un parere datato 17 dicembre 2013, giorno in cui la Unione europea aveva dato il via libera condizionato all'erogazione di 3,9 miliardi di euro di aiuti di Stato alla banca senese, aveva espresso il suo dissenso alla formula escogitata dal Governo a sostegno della banca senese e che prevedeva per essa, in caso di più che probabile di mancanza di liquidità, la possibilità di pagare gli interessi sul prestito obbligazionario con nuovi titoli di debito, in alternativa all'assegnazione al Tesoro di azioni MPS;
all'istituto di Francoforte questa soluzione era apparsa criticabile proprio perché pone sempre a carico dello Stato, e con l'unico paletto che l'opzione sarebbe stata utilizzabile solo per gli interessi maturati nel 2012 e nel 2013, che secondo le stime ammontano a circa 550 milioni di euro, il costo da pagare;
nel parere della banca europea era scritto che «Nella visione della Bce l'opzione che permette a Mps di pagare le cedole dei bond attraverso l'emissione di nuove azioni a favore del ministero dovrebbe essere preferita all'ipotesi di emissione di nuove obbligazioni», posto che «questa seconda opzione, specialmente se ripetuta nel tempo a causa dell'assenza o dell'inadeguatezza di profitti distribuibili, finirebbe per appesantire il carico di interessi sul bond, in un contesto operativo già difficile. Ciò potrebbe mettere ulteriormente in discussione la performance della banca nel breve termine e compromettere la sua capacità di rimborsare il bond nei tempi dovuti»;
la questione della necessità di una pesantissima operazione di salvataggio in favore del Monte dei Paschi di Siena ha riportato all'attualità anche il tema della separazione tra banche commerciali e banche d'affari, una riforma a parere degli interroganti necessaria e non più procrastinabile perché spedirebbe finalmente il paradosso che gli Stati – e quindi i contribuenti – siano chiamati ad essere i salvatori di ultima istanza per coprire i rischi assunti dai banchieri con i soldi di ignari risparmiatori, in spregio dei rischi assunti;
l'attuazione di tale riforma, al contrario, garantirebbe più trasparenza, ridurrebbe i rischi assunti faciliterebbe le operazioni di vigilanza e la gestione di eventuali crisi, ma è purtroppo fortemente osteggia dalle stesse banche d'affari a causa della drastica limitazione degli utili delle banche – e dei bonus dei banchieri – che ne deriverebbero –:
quali urgenti iniziative il Governo intenda assumere con riferimento alle indicazioni ricevute dal Commissario europeo Almunia e di cui in premessa, al fine di conformarsi alle normative europee vigenti ed evitare che il caso del salvataggio di MPS divenga l'oggetto dell'ennesima procedura a infrazione a carico del nostro Paese;
se non ritenga di assumere tempestivamente le iniziative normative necessarie per realizzare la separazione tra banche commerciali e banche d'affari, al fine di tutelare i risparmiatori e tutti i contribuenti dalle speculazioni bancarie.
(3-00290)