• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/00959 nel gennaio 2013 l'Italcementi spa e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali hanno sottoscritto un accordo che prevedeva la ristrutturazione del cementificio di Scafa (Pescara) e la...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00959presentato daCOLLETTI Andreatesto diLunedì 9 settembre 2013, seduta n. 73

COLLETTI, DEL GROSSO e VACCA. – Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
nel gennaio 2013 l'Italcementi spa e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali hanno sottoscritto un accordo che prevedeva la ristrutturazione del cementificio di Scafa (Pescara) e la concessione della cassa integrazione al 50 per cento dei suoi addetti fino al gennaio 2015;
nelle scorse settimane l'azienda ha invece annunciato la cessazione delle attività dello stabilimento a partire dal 31 gennaio 2014;
Italcementi ha motivato la chiusura anticipata dell'impianto con il perdurare della crisi dell'intera filiera delle costruzioni che ha visto diminuire le proprie vendite di oltre il 50 per cento negli ultimi dieci anni;
per cercare di risolvere il caso dell'impianto di Scafa, il Ministro delle riforme costituzionali Gaetano Quagliariello ed il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Giovanni Legnini hanno ricevuto a Roma i sindaci del bacino minerario pescarese (Scafa, San Valentino, Manoppello, Lettomanoppello, Abbateggio, Roccamorice e Turrivalignani) ed i rappresentanti sindacali dei 70 lavoratori (160 se si considera l'indotto) a rischio di licenziamento;
dall'incontro è scaturito l'impegno del Governo a sollecitare i Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico a riconsiderare la chiusura del sito abruzzese nell'ambito della trattativa sul piano generale di ristrutturazione presentato dalla Italcementi;
in contrasto con quanto asserito dall'azienda e con le attuali condizioni del mercato edilizio e delle infrastrutture appare peraltro la notizia di un interessamento della ditta Toto Costruzioni Generali spa, per la realizzazione di un nuovo cementificio nel territorio di Bussi sul Tirino (Pescara), a pochi chilometri da Scafa, mediante l'utilizzo dei fondi pubblici destinati alla bonifica del sito;
tali fondi pubblici, per un totale di circa 50 milioni di euro, dovrebbero servire in favore delle «opere e gli interventi di bonifica e messa in sicurezza (, che) dovranno essere prioritariamente attuati sulle aree industriali dismesse e siti limitrofi, al fine di consentirne la reindustrializzazione»;
ad oggi i lavori di bonifica non sono ancora iniziati e giacciono ancora nelle mani del commissario straordinario delegato per l'emergenza in relazione alla crisi socio-economico-ambientale determinatasi nell'asta fluviale del bacino del fiume Aterno;
non si capisce inoltre perché tali fondi pubblici, ancora inutilizzati, invece che essere utilizzati solo per la bonifica del sito, emergenza mai risolta e mai affrontata dal citato Commissario, debbano essere utilizzati per la realizzazione di un cementificio a soli venti chilometri di distanza da un altro cementificio in chiusura;
la realizzazione di un nuovo cementificio pone problemi relativi all'inquinamento ed alla bonifica dello stesso sito si andrebbe ad inquinare nuovamente un sito appena bonificato –:
se il Presidente del Consiglio dei ministri e, secondo le rispettive competenze, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e il Ministro dello sviluppo economico intendano adottare con urgenza provvedimenti idonei ad evitare la chiusura del cementificio di Scafa o quantomeno a salvaguardare il lavoro degli addetti all'impianto;
se i Ministri vogliano altresì convocare i vertici della Italcementi spa ed i rappresentanti dei lavoratori del cementificio di Scafa al fine di trovare al più presto una soluzione condivisa;
se il Governo intenda ricollocare le risorse indicate in premessa per una loro migliore utilizzazione per uno sviluppo industriale ed occupazionale sostenibile dal punto di vista economico ed ambientale. (5-00959)