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Atto a cui si riferisce:
C.4/00643 la procura generale di Stoccarda ha respinto in data 21 maggio 2013 il ricorso contro l'archiviazione dell'inchiesta per la strage di Sant'Anna di Stazzema nella quale morirono 560 civili il 12...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 9 agosto 2013
nell'allegato B della seduta n. 69
4-00643
presentata da
GRIBAUDO Chiara

Risposta. — Relativamente alle vicende processuali riguardanti i responsabili delle stragi di Sant'Anna di Stazzema si evidenziano qui di seguito le azioni intraprese dai Governi italiano e tedesco nel loro impegno condiviso di costruire una «comune cultura della memoria» che renda giustizia alle vittime del nazifascismo:
1) All'indomani della decisione della procura di Stoccarda di archiviare l'inchiesta sui responsabili della strage di Sant'Anna a Stazzema, dei 26 settembre 2012, il Ministero degli affari esteri ha reagito tempestivamente. Infatti, il 2 ottobre 2012, in un incontro alla Farnesina con il Ministro federale per gli affari europei, Michael Georg Link, il segretario generale del Ministero degli affari esteri, ambasciatore Michele Valensise, ha richiamato la decisione della procura di Stoccarda, rilevando come, pur nel rispetto dell'indipendenza della magistratura tedesca, non sia possibile ignorare che tale decisione è per gli italiani, non solo per i sopravvissuti e i famigliari delle vittime, motivo di profondo sconcerto e rinnovata sofferenza. In tale contesto, l'ambasciatore Valensise ha altresì rilevato l'evidente contrasto tra gli effetti dirompenti e laceranti della decisione della procura di Stoccarda e l'impegno intrapreso da Italia e Germania con la istituzione, in occasione del vertice bilaterale del 2008, di una commissione di storici italiani e tedeschi, con il mandato di un «approfondimento comune sul passato di guerra italo-tedesco e in particolare sugli internati militari italiani, come contributo alla costruzione di una comune cultura della memoria». Nell'esprimere comprensione per i sentimenti dell'opinione pubblica italiana, tanto il Ministro Link quanto il Ministro Westerwelle hanno confermato l'impegno del Governo tedesco per la costruzione di una comune cultura della memoria, essendo la memoria e la conoscenza delle tragedie del passato essenziali alla salvaguardia degli ideali di libertà, democrazia e solidarietà che sono alla base della costruzione europea. In tale linea di pensiero, il Ministro Link ha in particolare sottolineato, in dichiarazioni rilasciate ai mezzi di informazione, l'impegno della Germania a fare «tutto il possibile, affinché i crimini commessi non possano venire dimenticati», assicurando altresì che «il Governo Federale continuerà ad assumersi la responsabilità storica dei crimini commessi per mano dei tedeschi» e che «la legge non può rendere come non accaduto quanto è accaduto».
2) Per quanto concerne il processo di «pacificazione», ispirato ai principi di giustizia e verità, cui il Presidente della Repubblica Napolitano e il Presidente della Repubblica Federale di Germania Gauck hanno fatto riferimento nel corso del loro ultimo incontro che ha avuto luogo a Sant'Anna di Stazzema il 24 marzo 2013, si segnala che con sentenza del 3 febbraio 2012 la Corte internazionale di giustizia (CIG) ha accolto il ricorso della Germania per asserita violazione da parte dell'Italia dell'immunità giurisdizionale dello stato tedesco in relazione alle cause di risarcimento in atto nei tribunali italiani per fatti risalenti alla seconda guerra mondiale. Allo stesso tempo ha riconosciuto la legittimità delle aspettative di riparazione degli ex-internati militari italiani (IMI) e di altri cittadini italiani vittime del nazismo (segnatamente familiari delle vittime delle stragi), rinviandone la soluzione ad ulteriori negoziati tra i due Stati. All'indomani della predetta sentenza, l'allora Ministro degli esteri Terzi ha inviato una lettera al suo omologo tedesco Westerwelle, in cui affermava il nostro interesse ad un'attiva collaborazione tra i due Governi, in modo da definire le questioni rimaste insolute. Su queste basi è stato dunque avviato un percorso di consultazioni con Berlino.
3) Il Ministro Terzi e il Ministro Westerwelle sono intervenuti il 19 dicembre 2012 alla presentazione alla Farnesina del rapporto della commissione di storici italiani e tedeschi, istituita il 18 novembre 2008 in occasione del vertice italo-tedesco di Trieste, con il mandato di un approfondimento comune sul passato di guerra italo-tedesco e in particolare sugli internati militari italiani, come contributo alla costruzione di una comune cultura della memoria. La presentazione del rapporto ha rappresentato l'occasione per la ripresa di un dialogo con la Germania su una pagina dolorosa della storia dei due Paesi. Il Ministro Terzi e il Ministro Westerwelle, che ha lanciato un forte messaggio sulla responsabilità morale e storica della Germania, si sono impegnati a dare attuazione concreta a una serie di iniziative. Finalizzate anche sulla base delle raccomandazioni contenute nel rapporto, esse prevedono in particolare la continuazione degli studi storici e azioni concrete di «peso politico e morale», dirette ad onorare e tramandare la memoria delle vittime della barbarie nazista.

Attraverso un'intensa collaborazione tra la Farnesina, l'ambasciata di Germania, i rappresentanti delle associazioni degli ex-internati italiani, delle vittime del nazismo e dei sindaci dei comuni delle stragi, sono state delineate numerose proposte concrete, alcune delle quali si conta possano essere realizzate su impulso del Ministro degli esteri Bonino, già da quest'anno, per proseguire poi con altre iniziative nei prossimi due anni, in coincidenza con il settantesimo anniversario dei tragici fatti del 1943-45.
Il Viceministro degli affari esteri: Marta Dassù.