• Testo della risposta

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.5/00122 da notizie a mezzo stampa mercoledì 8 maggio 2013 un uomo di 29 anni, Claudio Faraldi, è morto nel carcere francese di Grasse, in Costa Azzurra; secondo quanto riferito alla famiglia, il...



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 30 luglio 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-00122

Come sottolineato dal Ministro Bonino il 15 maggio in occasione dell'audizione programmatica davanti alle Commissioni Affari Esteri di Camera e Senato, la Farnesina segue fin dal principio con la massima attenzione la vicenda che ha coinvolto il connazionale Claudio Faraldi, come del resto intensa resta l'attenzione per tutti i casi di italiani che si trovano a vario titolo reclusi nelle carceri all'estero.
Il Ministero degli esteri ha in particolare condotto un'azione incessante per assicurare il massimo sostegno ai familiari e porre in essere ogni passo nel quadro dei rapporti bilaterali affinché siano garantiti i loro diritti.
Continui sono stati i contatti dell'Ambasciata e del Consolato Generale con tutte le Autorità francesi a vario di titolo competenti al fine di sollecitare massime trasparenza e collaborazione nell'accertare eventuali responsabilità nella morte del signor Faraldi.
Ricostruisco brevemente la vicenda. Il signor Claudio Faraldi dall'agosto 2012 era detenuto nel penitenziario di Grasse a seguito di una condanna a cinque anni di reclusione per furto aggravato.
Non appena ricevuta la notizia del decesso del connazionale, avvenuto l'8 maggio, l'Ambasciata a Parigi e il Consolato Generale a Nizza si sono subito attivati per acquisire informazioni circostanziate sull'accaduto e assicurare ai familiari del signor Faraldi tutta l'assistenza necessaria. L'Ambasciata a Parigi ha immediatamente preso contatto con la «Cellula di Crisi» della Procura di Grasse segnalando la massima attenzione con la quale il caso veniva seguito dalle Autorità italiane. Al contempo, è stato coinvolto anche il Ministero degli affari esteri francese. È stata inoltre inviata una lettera al Consigliere Diplomatico del Ministro della giustizia e al Procuratore della Repubblica di Grasse per chiedere di fare piena luce sulla vicenda.
Il 14 maggio i familiari, grazie all'intervento congiunto dell'Ambasciata e del Consolato Generale sulle Autorità francesi sia a livello centrale che locale, sono stati autorizzati a vedere il signor Faraldi prima dello svolgimento dell'autopsia e hanno dichiarato di non avere notato segni evidenti di violenza sul corpo del ragazzo. Grazie all'intervento del Consolato, la famiglia Faraldi è stata ricevuta dal Procuratore della Repubblica di Grasse, Cailliau, che ha assicurato loro la massima attenzione delle Autorità francesi sul caso e la volontà di fare completa chiarezza sulle cause del decesso del connazionale.
I primi risultati dell'esame autoptico, effettuato il 16 maggio da un collegio di due «medici legisti» – ovvero senza la presenza di periti esterni, ipotesi esclusa dalla legislazione francese – non hanno evidenziato tracce di violenza fisica. A conclusione degli esami, la famiglia ha ringraziato la Farnesina per l'assistenza ricevuta e ha proceduto all'inumazione del nostro connazionale, svoltasi a Nizza il 23 maggio.
Ulteriori approfondimenti sono in corso di svolgimento da parte delle competenti Autorità francesi per accertare con sicurezza le cause del decesso ed eventuali responsabilità.
Per connessione d'argomento, vorrei accennare ora brevemente al caso del connazionale Daniele Franceschi. Nel corso delle risposte fornite dal Governo nella scorsa legislatura sul caso Franceschi, si erano già evidenziati tutti i passi compiuti dalla Farnesina per fare luce sulla vicenda e assistere i familiari del connazionale.
Come elemento di aggiornamento, segnalo che è previsto che il competente giudice francese nelle prossime settimane debba chiudere ufficialmente le indagini e notificare le proprie conclusioni alle parti e alla Procura della Repubblica di Grasse per le loro valutazioni in vista della decisione definitiva del giudice stesso circa gli eventuali rinvii a giudizio delle persone implicate nel decesso del connazionale.
Vorrei quindi rassicurare l'Onorevole interrogante che la Farnesina, anche per il tramite dell'Ambasciata a Parigi e del Consolato Generale a Nizza, continuerà a seguire con la massima attenzione ogni eventuale sviluppo del caso Faraldi e di quello del connazionale Franceschi per assicurare che sia fatta piena luce sui fatti accaduti.