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Atto a cui si riferisce:
C.1/00980 premesso che: la prima conferenza internazionale «Stato di diritto contro ragion di Stato» si è svolta dal 18 al 19 febbraio 2014 organizzata dal Partito radicale – assieme...



Atto Camera

Mozione 1-00980presentato daSCHIRÒ Geatesto diMartedì 8 settembre 2015, seduta n. 477

La Camera,
premesso che:
la prima conferenza internazionale «Stato di diritto contro ragion di Stato» si è svolta dal 18 al 19 febbraio 2014 organizzata dal Partito radicale – assieme alle sue organizzazioni costituenti Nessuno Tocchi Caino e Non c’è Pace Senza Giustizia – a Bruxelles, presso il Parlamento e la Commissione europea; in tale conferenza politici, accademici ed esponenti della società civile hanno analizzato i rischi derivati dal riaffermarsi della ragion di Stato e dall'erosione dello Stato di diritto e dei diritti umani;
la seconda conferenza internazionale «Universalità dei diritti umani e democrazia per la transizione verso lo Stato di diritto e l'affermazione del diritto alla conoscenza» si è tenuta il 27 luglio 2015, organizzata dai medesimi soggetti a Roma, presso il Senato della Repubblica italiana, patrocinata dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, in cui lo stesso Ministro, nonché rappresentanti istituzionali, politici, diplomatici ed esponenti della società civile, provenienti prevalentemente dal mondo a maggioranza arabo-musulmana hanno riaffermato l'interrelazione tra Stato di diritto, diritti umani e democrazia, nonché di perseguire il riconoscimento in sede ONU del diritto alla conoscenza come ulteriore strumento normativo di responsabilizzazione dei Governi e di effettiva protezione dei cittadini;
l'appello per il diritto universale alla conoscenza concordato e lanciato in conclusione della Seconda conferenza internazionale a Roma del 27 luglio 2015 e in continuità con il Manifesto-appello dei 113 laureati vincitori del Premio Nobel contro lo sterminio per fame, sete e guerre nel, mondo del 1980;
il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio ai relatori e ai partecipanti della suddetta conferenza in cui afferma: «C’è un lavoro di conoscenza che non va mai interrotto e che è intimamente connesso con l'azione politica. La conoscenza – e il diritto alla conoscenza – è un tema emergente della nostra epoca, che merita attenzione a livello dello stesso sistema delle Nazioni Unite»;
rispetto allo stato di diritto in Italia, ai sensi dell'articolo 87, comma 2, della Costituzione, l'8 ottobre 2013, il Presidente della Repubblica pro tempore Giorgio Napolitano indirizzò un messaggio alle Camere, incentrato sulle condizioni delle carceri e della giustizia che si concludeva con queste parole: «Confido che vorrete intendere le ragioni per cui mi sono rivolto a voi attraverso un formale messaggio al Parlamento e la natura delle questioni che l'Italia ha l'obbligo di affrontare per imperativi pronunciamenti europei. Si tratta di questioni e ragioni che attengono a quei livelli di civiltà e dignità che il nostro paese non può lasciar compromettere da ingiustificabili distorsioni e omissioni della politica carceraria e della politica per la giustizia»;
la risoluzione del 7 giugno 2007 A/HRC/RES/12/12 del Consiglio per i diritti umani sul diritto alla verità e le risoluzioni dell'Assemblea generale dell'Onu A/RES/60/147 12 ottobre 2009, A/RES/68/165 del 18 dicembre 2013;
la sentenza «Gomes Lund vs Brasil» del 24 novembre 2010, in cui per la prima volta una Corte internazionale sui diritti umani quella Interamericana, ha esplicitamente affermato il «diritto alla verità», stabilendo il diritto delle vittime e dei loro familiari di cercare e ricevere informazioni in merito agli abusi subìti: prerogativa riservata a una categoria specifica, le vittime di gravi violazioni dei diritti umani e i loro familiari, che costituisce un significativo passo verso una maggiore responsabilizzazione dei membri di Governo;
il rapporto del 4 settembre 2013 (A/68/362) dello Special Rapporteur ONU per la promozione e protezione del diritto alla libertà di opinione e di espressione, in cui viene riconosciuto «il diritto di accesso all'informazione (come) uno dei componenti centrali del diritto alla libertà di opinione e di espressione, come stabilito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (articolo 19), dal Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici (articolo 19, comma 2) e dai trattati regionali sui diritti umani»;
il rapporto sul diritto alla privacy nell'era digitale del 30 giugno 2014 (A/HRC/27/37) dell'Ufficio dell'Alto Commissario ONU ai Diritti Umani che denuncia «un'allarmante mancanza di trasparenza da parte delle autorità governative associata con politiche, leggi e pratiche di sorveglianza che ostacolano qualsiasi tentativo di valutare la loro compatibilità con la legge internazionale dei diritti umani e di assicurare l'attribuzione di responsabilità»;
la risoluzione A/HRC/28/L.24 del 23 marzo 2015 del Consiglio ONU per i diritti umani che istituisce il forum su diritti umani, democrazia e Stato di diritto come piattaforma per promuovere il dialogo e la cooperazione su questioni legate alle relazioni tra questi ambiti;
la crescente erosione che la democrazia e lo stato di diritto stanno subendo nel mondo come testimoniato dalle gravissime e sempre più frequenti violazioni dei diritti umani, dall'aumento dei conflitti e della povertà diffusa;
il riconoscimento del diritto alla conoscenza consiste nel ruolo che tale strumento normativo avrebbe in termini di prevenzione dei conflitti e di rafforzamento dello Stato di diritto, proprio come il diritto alla verità lo ha fatto per i diritti di riparazione;
occorre riportare la vita degli Stati democratici all'altezza dei principi ispiratori e delle norme ad essi coerenti, in un ripristinato quadro di costituzionalità nazionale e internazionale secondo un approccio basato sull'universalità dei diritti umani e sul diritto come chiave della convivenza pacifica,

impegna il Governo

a promuovere, insieme a Paesi rappresentativi di tutte le aree geopolitiche e regionali, l'adozione di una risoluzione alla settantesima Assemblea generale delle Nazioni Unite che si aprirà il 15 settembre 2015 a New York, che impegni l'Organizzazione e gli Stati membri a intraprendere un'azione per garantire una transizione comune verso lo Stato di diritto e per codificare a livello universale il nuovo diritto umano alla conoscenza.
(1-00980) «Schirò, Amendola, Picchi, Alli, Scotto, Rabino, Fitzgerald Nissoli, Locatelli, Giachetti, Valentini, Rizzetto, Marguerettaz, Pastorino, Bechis, Prodani, Rostellato».