Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.5/06284 nella laguna di Orbetello nella seconda metà di luglio 2015 si è verificata una grave morìa di pesci, a causa di processi batterici e anossigenici favoriti dalle condizioni meteorologiche,...
Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-06284presentato daVENITTELLI Lauratesto diMartedì 8 settembre 2015, seduta n. 477
VENITTELLI, SANI, OLIVERIO, DONATI e CAPOZZOLO. —
Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
nella laguna di Orbetello nella seconda metà di luglio 2015 si è verificata una grave morìa di pesci, a causa di processi batterici e anossigenici favoriti dalle condizioni meteorologiche, con temperature elevate, che nell'acqua hanno raggiunto i 34 gradi centigradi provocando la morte di tonnellate di orate, di anguille, cefali e saraghi; il problema interessa tutti i 15 chilometri quadrati di oasi, ma è concentrato soprattutto a levante, dove si è prodotta una fermentazione di alghe tanto grande da privare l'acqua di ossigeno, generando così un batterio che può risultare tossico; la situazione è aggravata dal fatto che i processi di decomposizione – attivati da microrganismi, soprattutto funghi e batteri – conseguenti alla morìa di pesci determinano ulteriore consumo di ossigeno nelle acque;
il fenomeno si è verificato nonostante siano state attivati tutti i provvedimenti utili a ridurre la temperatura dell'acqua: da giorni la laguna, dal versante di ponente a quello di levante, viene tenuta sotto stretta osservazione mediante sensori; è stato innalzato il livello di pompaggio delle acque marine che circondano l'Argentario e la Laguna di Orbetello; nei punti critici, sono stati realizzati interventi di insufflazione di ossigeno con battelli che operano costantemente in laguna; numerosi pescherecci e imbarcazioni delle associazioni ambientaliste, percorrono la laguna per favorire la formazione di correnti e disperdere il batterio generato dall'accumulo di alghe; da tempo, grazie al piano di gestione triennale della laguna, i competenti uffici della regione sono intervenuti costantemente nel bacino di Ponente – in cui giacevano 44.000 tonnellate di alghe concentrate in 400 ettari – riducendo il carico organico dei sedimenti dal 20 al 7 per cento e garantendo le migliori condizioni di balneazione nelle aree limitrofe;
dopo la grave morìa di pesci, per limitare il danno, sono state fissate barre di contenimento per una lunghezza di circa 300 metri per evitare il passaggio del pesce morto dalla laguna di levante a quella di ponente, per concentrare e rendere agevole la raccolta di tonnellate di pesce in decomposizione; sono stati altresì installati quattro chilometri di rete da pesca per il contenimento e la delimitazione dell'area interessata dal fenomeno anossico, con l'ausilio delle barche dei pescatori, e delle associazioni con le quali è stata attivata prontamente una collaborazione; sono stati coinvolti anche il Corpo forestale dello Stato e i vigili del fuoco per l'emergenza ambientale e la raccolta del pesce in putrefazione, smaltito tramite una ditta specializzata;
la laguna di Orbetello è stata interessata da problemi analoghi anche in passato: nel 1986 e nel 1994 – come segnalato da Mauro Lenzi, biologo del comitato scientifico della laguna – ci sono state morie di pesci per effetto del processo chimico che porta alla creazione di idrogeno solforato dalle alghe, e la riduzione dell'ossigeno sottomarino; ma in passato era stato generato da formazioni di alghe di dimensioni molto maggiori di quelle attuali; in questa stagione il problema sembra sia stato determinato da circa 600 ettari di alghe, e da un insieme di fattori che hanno creato una situazione critica «anomala» di anossia, con temperature troppo alte che hanno bruciato ossigeno in misura ben superiore ai valori medi della stagione, che di solito sono compensati dall'ecosistema, in passato costantemente monitorato dal laboratorio della laguna, chiuso dopo i tagli dell'università di Siena e del Monte dei Paschi;
la moria di pesci ha generato una situazione di crisi senza precedenti per la pesca nella laguna; se la temperatura permane elevata, tutte le specie sono a rischio, in particolare quelle pregiate, come le orate, le più sensibili ai cambiamenti climatici; i danni per il settore sono elevatissimi, e comprendono anche i costi sostenuti per contribuire allo smaltimento dei grandi quantitativi di pesce morto;
la laguna di Orbetello, tra le poche aree umide salmastre ancora presenti in Italia costituisce un ambiente di elevato interesse ecologico; la fauna ittica della laguna di Orbetello è un patrimonio da tutelare; ma, in particolare, le acque lagunari sono una fonte importante di reddito per le popolazioni dell'area per la fiorente itticoltura, che si è sviluppata anche grazie all'introduzione di nuove tecniche di riproduzione e di pesca ad elevata produttività ma che conservano l'equilibrio tra le popolazioni ittiche e un'interazione positiva fra attività produttiva ed ecosistema ambientale;
gli eventi climatici estremi – prima considerati eccezionali, e ora ricorrenti – rendono necessario stanziare ed erogare congrue risorse per interventi necessari al piano di gestione di tutta la Laguna e per la prevenzione di tali eventi; tali risorse devono essere disponibili in tempi brevi e per questo devono essere escluse dal saldo finanziario rilevante ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilità interno –:
se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti e dell'ordinanza del sindaco relativo allo stato di emergenza e di calamità naturale, emanata in accordo con la regione e la provincia, anche in considerazione del rilievo sovracomunale e dell'urgenza del problema;
se non ritengano per i rispettivi ambiti di competenza, di dover prontamente intervenire sul territorio della laguna di Orbetello, che appartiene al demanio dello Stato;
quali urgenti iniziative intendano assumere per procedere, in tempi rapidi, mediante le strutture territoriali competenti e d'intesa con le associazioni imprenditoriali, alla valutazione e all'indennizzo dei danni subiti da tutto il settore, della itticoltura, della pesca e del commercio ittico, anche in considerazione della riduzione, documentata, del reddito conseguente alla sospensione delle attività del settore nel periodo di crisi;
se non si ritenga di valutare l'ipotesi di assumere iniziative volte a ricostituire un laboratorio della Laguna, con una struttura dedicata alla ricerca scientifica e al monitoraggio costante dell'ecosistema della laguna e un tavolo permanente di confronto e di proposta per la pesca e l'acquacoltura. (5-06284)