• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/04459 TOSATO - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali - Premesso che: il regime di contenimento della produzione di latte (le cosiddette quote latte) ha continuato ad...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-04459 presentata da PAOLO TOSATO
martedì 8 settembre 2015, seduta n.499

TOSATO - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali - Premesso che:

il regime di contenimento della produzione di latte (le cosiddette quote latte) ha continuato ad operare fino al 31 marzo 2015, per ridurre lo squilibrio tra offerta e domanda in Europa e risanare il settore;

la normativa comunitaria ha richiesto un complesso sistema organizzativo capace di ripartire il quantitativo globale garantito, attribuito dalla UE ad ogni Stato membro, in quote individuali da assegnare ai produttori, per poi procedere, nel caso di "splafonamenti", alla riscossione delle multe (il "prelievo supplementare") dovute dai produttori con eccesso di produzione;

dunque, il superamento del limite di produzione comporta il pagamento di una penale a carico di coloro che hanno commercializzato un quantitativo eccedente la propria quota di riferimento;

solo in Veneto l'ammontare delle multe arriva a 5,6 milioni di euro di cui circa un quinto a Verona, con aziende che, mediamente, dovranno pagare circa 150.000 euro di multe, solo perché, nell'incertezza causata dalla fine delle quote latte hanno aumentato la produzione per ammortizzare i costi e gli investimenti;

l'importo complessivo del prelievo confermato ammonta a 103,71 milioni di euro e risulta così ripartito: 30,53 milioni di euro sono pagati alla UE per il superamento della quota nazionale; 1,53 milioni di euro sono accantonati ai sensi del decreto-legge n. 49 del 2003, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 119 del 2003, art. 9, comma 2; 71,65 milioni di euro sono destinati al fondo per gli interventi nel settore lattiero-caseario istituito presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali;

come previsto dall'articolo 9 le aziende che risultano beneficiarie della restituzione degli importi versati o garantiti (completamente compensate) sono tutte quelle aziende che rientrano nelle categorie prioritarie ovvero le aziende che hanno la sede in zona montana, quelle in zona svantaggiata e quelle con blocco movimentazione capi;

il decreto-legge n. 51 del 2015, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 91 del 2015, all'articolo 2, aggiunge all'articolo 9 del decreto-legge n. 49 del 2003 un nuovo comma, prevedendo che, per l'ultimo periodo di applicazione del regime sulle quote (compreso tra il 1° aprile 2014 ed il 31 marzo 2015), qualora residuino ulteriori disponibilità rispetto alle compensazioni effettuate ai sensi del comma 3 del citato articolo 9, esse saranno ripartite tra le aziende produttrici che hanno versato il prelievo per la campagna 2014-2015, secondo le seguenti priorità: alle aziende che hanno mantenuto lo stesso livello produttivo del periodo 2007-2008, purché non abbiano successivamente ceduto la quota; alle aziende che hanno superato fino ad una percentuale del 6 per cento il quantitativo disponibile individuale; alle aziende che hanno superato di oltre il 6 e fino al 12 per cento il quantitativo, nel limite del 6 per cento complessivo del quantitativo nazionale, nonché a favore dei produttori che hanno superato il proprio quantitativo di riferimento (rispettivamente nell'intervallo 12-30 per cento, in quello 30-50 per cento e di oltre il 50 per cento) ma nel limite del 6 per cento di quello disponibile;

il Veneto conta 13.000 imprese zootecniche che, negli ultimi anni, hanno diminuito del 16,7 per cento il numero dei capi allevati. A Verona, sono attualmente operative 1.546 stalle contro le 1.705 del 2013 ovvero 159 in meno in 2 anni. Però il trend non accenna affatto a diminuire; infatti, anche a causa del valore del latte che scende sempre più arrivando a 34 centesimi al litro (con un calo del 20 per cento nell'ultimo anno), associato a una generale flessione dei consumi, si rischia la chiusura, entro la fine dell'anno, di altre 43 stalle;

a causa dell'entità di queste multe, sono fortemente a rischio le medie-grandi aziende che essendo strutturate, con dipendenti e costi fissi mensili, fanno fatica ad andare avanti, mentre le piccole aziende, spesso a conduzione familiare, rinunciando al reddito riescono a sopravvivere. Ma per tutti non ci sarà un futuro, se non interverranno cambiamenti significativi nel comparto lattiero-caseario, a partire da una modifica urgente dell'attuale disciplina delle compensazioni degli esuberi di produzione del latte,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuna, onde evitare eventuali fallimenti aziendali che, visto l'ammontare dei prelievi da versare, purtroppo saranno prevedibili, una modifica alla vigente normativa relativa alla ripartizione dei residui derivanti dalle multe, procedendo alla compensazione verso tutti i produttori, ampliando ulteriormente la platea dei beneficiari delle stesse, preferendo così l'utilizzo totale delle somme disponibili per procedere alle compensazioni, piuttosto che avere importi ancora residui che vengono infine imputati ad un fondo per sostenere interventi generici nel settore lattiero-caseario, al fine di consentire alle imprese del settore di avere maggiore liquidità per far fronte ai mutamenti di mercato.

(4-04459)