• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/00814 FAVERO, LEPRI, MANASSERO, PEZZOPANE, ESPOSITO Stefano, SPILABOTTE, CANTINI, FABBRI, ROSSI Gianluca, CIRINNA', DEL BARBA, SILVESTRO, LO GIUDICE, SCALIA, SANGALLI, SOLLO, LUMIA, PAGLIARI,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-00814 presentata da NICOLETTA FAVERO
martedì 10 settembre 2013, seduta n.098

FAVERO, LEPRI, MANASSERO, PEZZOPANE, ESPOSITO Stefano, SPILABOTTE, CANTINI, FABBRI, ROSSI Gianluca, CIRINNA', DEL BARBA, SILVESTRO, LO GIUDICE, SCALIA, SANGALLI, SOLLO, LUMIA, PAGLIARI, ASTORRE, GUERRIERI PALEOTTI, DI GIORGI, AMATI, BERTUZZI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri - Premesso che:

secondo i dati dell'Alto commissariato dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF), il numero di profughi, dall'inizio del conflitto nel 2011 in Siria, sarebbe di oltre 2 milioni di persone, rifugiate negli Stati confinanti;

tra questi rifugiati, un milione sarebbero bambini, di cui 740.000 hanno meno di 11 anni e 3.500 di loro hanno varcato i confini soli o separati dai loro familiari. I fanciulli sfollati all'interno del loro stesso Paese sarebbero invece di circa 2 milioni. 1,9 milioni di allievi della scuola dell'obbligo (dal primo al nono anno) hanno abbandonato la scuola nel corso dell'ultimo anno scolastico pari al 39 per cento dei 4.860.000 studenti registrati nel Paese in conflitto;

nei Paesi limitrofi, l'UNICEF si è adoperata nell'assistenza socio-sanitaria per i bambini fuggiti dal conflitto in Siria. Il Libano sostiene 26 "spazi a misura di bambino" di cui usufruiscono 4.262 bambini e adolescenti e unità mobili che ne hanno finora raggiunti 1.350. In totale, 87.508 bambini hanno beneficato finora di sostegno psicosociale. In Turchia, sono stati allestiti 20 campi di profughi, dove sono stati distribuiti aiuti tramite la "Mezzaluna rossa", fornendo vestiario per l'inverno a 28.700 tra bambini e adolescenti. In Giordania, l'UNICEF sostiene un totale di 35 spazi a misura di bambino, 5 centri per adolescenti, 9 aree per giochi e attività socio-ricreative nei campi di Za'atari, King Abdullah Park e Cyber City, a beneficio ogni giorno di 6.500 tra bambini e adolescenti. Infine, in Iraq un totale di 3.244 bambini ha avuto finora accesso nei 2 campi a servizi di sostegno psicosociale (1.174 nel campo di Domiz e 2.146 in quello di Al Qaim) e 188 bambini soli sono assistiti per il ricongiungimento familiare;

secondo notizie apprese a mezzo stampa, nella mattina di mercoledì 21 agosto 2013, tre ospedali nel governatorato di Damasco, supportati dall'organizzazione medico-umanitaria Medici senza frontiere (MSF), hanno riferito di aver ricevuto circa 3.600 pazienti con sintomi neurotossici. Di questi, 355 sono deceduti, tra cui diverse decine di bambini e donne;

in seguito alle insinuazioni sull'utilizzo di gas nervino contro la popolazione civile, il Governo siriano e le Nazioni Unite, durante la visita dell'alto rappresentante Onu per il disarmo, Angela Kane, hanno raggiunto un accordo per permettere ad un team dell'Onu, guidato dal professore Aake Sellstrom, di indagare sulle accuse di uso di armi chimiche nella provincia di Damasco. L'indagine degli ispettori dell'Onu, il cui esito sarà divulgato dopo l'analisi dei risultati, è terminata il 29 agosto 2013;

nel corso della riunione, tenuta il 28 agosto, il Presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, con il Vice Presidente del Consiglio, Angelino Alfano, i Ministri degli affari esteri, Emma Bonino, e della difesa, Mario Mauro, e il Sottosegretario Marco Minniti, ha ribadito «la più ferma condanna dell'utilizzo di armi chimiche ai danni della popolazione civile siriana quale atto che ripugna la coscienza del popolo italiano e che si configura come crimine contro l'umanità. Tale palese violazione del diritto internazionale è inaccettabile ed i responsabili dovranno essere sottoposti alla giustizia internazionale»;

considerato che:

la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, ratificata dall'Italia con legge 27 maggio 1991, n. 176, stabilisce che gli Stati parti riconoscono il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino (articolo 6): gli Stati devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione tra Stati. La medesima Convenzione ONU è stata ratificata anche dalla Siria;

ad essa fa esplicito riferimento la Convenzione europea sull'esercizio dei diritti dei minori, adottata dal Consiglio d'Europa il 25 gennaio 1996, ed entrata in vigore il 1° luglio 2000. È stata firmata dall'Italia al momento dell'adozione e ratificata con legge 20 marzo 2003, n. 77;

le convenzioni enunciano i diritti fondamentali che devono essere riconosciuti e garantiti a tutti i bambini e a tutte le bambine, del mondo e in Europa, e rappresentano un punto di riferimento per tutte le iniziative legislative a beneficio dell'infanzia;

rilevato infine che:

dai dati UNHCR e UNICEF, da più di due anni dall'inizio del conflitto, 100.000 persone hanno perso la vita. Di questi, i bambini uccisi sarebbero 7.000, di cui un terzo sotto i 10 anni di età. Inoltre più di 3 milioni di fanciulli sono esposti a seri rischi di malattie e violenze, privati della possibilità di ricevere protezione ed istruzione. Infine 1.900.000 allievi della scuola dell'obbligo (dal primo al nono anno) hanno abbandonato la scuola nel corso dell'ultimo anno, pari al 39 per cento dei 4.860.000 studenti registrati nel Paese in conflitto;

la situazione sul piano umanitario in Siria rischia di aggravarsi a causa di un intervento armato degli Stati Uniti, di fatto inevitabile dopo l'assenso della Commissione per le relazioni estere del Senato degli Stati Uniti alla risoluzione che autorizza il possibile attacco contro il regime siriano, che avrebbe effetti dirompenti trasformando una guerra civile in un possibile conflitto regionale che potrebbe portare ad un peggioramento delle condizioni della popolazione civile;

l'Italia non parteciperà all'eventuale azione militare che si esclude che possa essere autorizzata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite;

in particolare, come dimostra l'eccidio del 21 agosto 2013, i fanciulli sono già vittime inermi di un conflitto armato che nega loro l'essenziale diritto alla vita alla sopravvivenza e all'istruzione, in violazione del diritto internazionale,

si chiede di sapere:

quali iniziative, a livello europeo ed internazionale, siano in atto da parte del Governo italiano per assicurare, da parte delle autorità siriane, il rispetto dei diritti civili e politici, economici, sociali e culturali, stabiliti dalle convenzioni internazionali sull'infanzia, in favore dei fanciulli vittime della guerra;

se e quali azioni l'Italia intenda promuovere per potenziare l'intervento umanitario in Siria e salvaguardare la popolazione civile, donne, anziani e, in particolare, i bambini, al fine di prevenire ulteriori repressioni violente contro le persone inermi in Siria.

(4-00814)