• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02178 ENDRIZZI, CAPPELLETTI, GIARRUSSO, MORRA, CASTALDI, SANTANGELO, LEZZI, PUGLIA, DONNO, COTTI, MORONESE - Al Ministro della giustizia - Premesso che: l'articolo 18, comma 4, della legge n....



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02178 presentata da GIOVANNI ENDRIZZI
giovedì 10 settembre 2015, seduta n.503

ENDRIZZI, CAPPELLETTI, GIARRUSSO, MORRA, CASTALDI, SANTANGELO, LEZZI, PUGLIA, DONNO, COTTI, MORONESE - Al Ministro della giustizia - Premesso che:

l'articolo 18, comma 4, della legge n. 395 del 1990, recante "Ordinamento del Corpo di polizia penitenziaria" prevede che gli agenti della Polizia penitenziaria abbiano la facoltà di pernottare presso le camere della caserma annessa agli istituti penitenziari, compatibilmente con le disponibilità di locali, assicurando, di fatto, anche il pronto impiego in caso di necessità;

il decreto del Presidente della Repubblica n. 314 del 2006 ha definito il "Regolamento per la disciplina dell'assegnazione e della gestione degli alloggi di servizio per il personale dell'Amministrazione penitenziaria", prevedendo all'articolo 12, comma 4, che l'utilizzo degli alloggi collettivi "importa il pagamento di una quota forfettaria giornaliera determinata dal direttore generale delle risorse materiali, dei beni e dei servizi, quale corrispettivo dei servizi collegati al normale uso dell'alloggio";

il Corpo di polizia risulterebbe essere l'unico che deve farsi carico di un onere economico rispetto alle altre forze di polizia;

considerato che:

come riportato dalla testata giornalistica "Il Mattino" di Padova del 15 agosto 2015, gli agenti di Polizia penitenziaria in servizio presso la casa di reclusione "Due Palazzi" di Padova, con lettera indirizzata al Ministro della giustizia e per conoscenza al direttore del carcere, hanno denunciato la situazione degli alloggi in cui si trovano a risiedere, evidenziando carenze e disagi di ogni tipo, quali infiltrazioni d'acqua, muri da ridipingere, sanitari scrostati, stanze piccole, anguste (la singola misurerebbe 12 metri quadri) e prive di cucina, nonché una generale condizione igienica del tutto inadeguata. Nel giugno 2015, peraltro, per diverse settimane l'ascensore è rimasto fuori uso, causando problemi non di poco conto considerando che l'edificio conta ben 10 piani;

alle criticità descritte si aggiunge il fatto che, per tali alloggi, gli agenti sarebbero tenuti a corrispondere una cifra mensile che varia da 37 euro per la singola a 76 euro per la tripla, onere che, a parere degli interroganti, pur potendo apparire poco gravoso per la sua entità, certamente lo è in relazione alla descritta condizione igienica degli alloggi e al fatto che, in ogni caso, tali abitazioni si caratterizzano come alloggi collettivi, collocati in prossimità di un carcere, in cui l'entrata e l'uscita sono regolamentati da orari imposti dall'amministrazione e dove non si può ospitare nessuno, se non autorizzati;

la lettera è stata sottoscritta da ben 77 agenti, che hanno altresì comunicato la propria decisione di cessare i pagamenti dovuti per l'occupazione degli alloggi, sino a quando le condizioni non saranno ritenute accettabili,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere al fine di giungere ad una celere risoluzione delle criticità;

se non reputi opportuno porre in essere i dovuti atti di competenza, al fine di garantire al personale della Polizia penitenziaria l'utilizzo degli alloggi di servizio a titolo gratuito.

(3-02178)