• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/00981 l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) è stata istituita con decreto-legge 4 febbraio 2010, n. 4,...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00981presentato daGELLI Federicotesto diMercoledì 11 settembre 2013, seduta n. 75

GELLI e MATTIELLO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) è stata istituita con decreto-legge 4 febbraio 2010, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2010, n. 50, oggi recepita dal decreto legislativo n. 159 del 6 settembre 2011 (codice antimafia);
scopo principale dell'Agenzia è quello di provvedere all'amministrazione e alla destinazione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie, a seguito di confisca definitiva, nonché coadiuvare l'amministratore giudiziario sotto la direzione dell'autorità giudiziaria in fase di sequestro fino alla confisca di primo grado, dopo la quale assume la gestione diretta degli stessi beni;
nel 2007 i beni dell'azienda di Suvignano, presso il comune di Monteroni d'Arbia, provincia di Siena, consistenti in una importante tenuta estesa oltre 700 ettari e valutata 22 milioni di euro, venivano sottoposti a confisca definitiva;
la regione Toscana, insieme agli enti locali interessati, alle associazioni Libera ed Arci, condividevano e presentavano all'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata un progetto organico di gestione della stessa tenuta di cui in premessa, in grado di creare nuova occupazione ed avviare il riutilizzo e la valorizzazione completa dell'azienda di Suvignano, sia sotto il profilo dell'attività agricola e zootecnica sia dal punto di vista sociale, visto che il progetto comprendeva anche l'organizzazione di attività per la promozione della legalità e di iniziative di contrasto alle mafie;
nell'ottobre del 2012, il presidente della regione Toscana aveva esposto detto progetto al Ministro dell'interno pro tempore Anna Maria Cancellieri, dando ufficialità e pubblicizzando l'azione a favore della legalità in rappresentanza dei propri cittadini;
in data 19 agosto 2013, l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata respingeva detto progetto e disponeva la vendita dei beni dell'azienda Suvignano attraverso una gara ad evidenza pubblica;
il provvedimento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata non motivava le ragioni per le quali la proposta regionale e degli enti locali fosse stata respinta e richiamava l'applicazione dell'articolo 48, comma 8, lettera b), del decreto legislativo n. 159 del 2011, ovvero la destinazione della «vendita, per un corrispettivo non inferiore a quello determinato dalla stima eseguita dall'Agenzia, a soggetti che ne abbiano fatto richiesta, qualora vi sia una maggiore utilità per l'interesse pubblico o qualora la vendita medesima sia finalizzata al risarcimento delle vittime dei reati di tipo mafioso»;
non risulta né all'interrogante, né all'opinione pubblica che siano state avanzate richieste di acquisto da parte di soggetti privati, come previsto dal citato decreto legislativo;
fatto salvo il legittimo ricorso alle vie giudiziarie da parte della proponente regione avverso la decisione dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, i cittadini afferenti il territorio e tutta la comunità, comprese associazioni e fondazioni, sono stati profondamente turbati dalla stessa decisione –:
se non si ritenga urgente e doveroso verificare quanto esposto in premessa e, nel caso, porre in essere tutte le iniziative utili al fine di assicurare la «garanzia dell'effettivo riutilizzo sociale dei patrimoni mafiosi, affinché il compito istituzionale svolto non si riduca a semplice dato statistico, ma si concretizzi in una reale percezione della presenza dello Stato nel territorio», come si legge sul sito dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. (5-00981)