• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02196 DALLA ZUANNA, DI BIAGIO, VALDINOSI, COMPAGNONE, AIELLO, CHIAVAROLI, DIRINDIN - Ai Ministri dell'economia e delle finanze, dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02196 presentata da GIANPIERO DALLA ZUANNA
mercoledì 16 settembre 2015, seduta n.506

DALLA ZUANNA, DI BIAGIO, VALDINOSI, COMPAGNONE, AIELLO, CHIAVAROLI, DIRINDIN - Ai Ministri dell'economia e delle finanze, dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che, a quanto risulta agli interroganti:

nel luglio 2015 l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa (Invitalia), di proprietà del Ministero dell'economia e delle finanze, ha firmato un contratto di sviluppo con una società internazionale, "Accord Phoenix", per realizzare un nuovo stabilimento nell'ex polo elettronico de L'Aquila, con un investimento complessivo di 35,8 milioni di euro, di cui 10,7 concessi da Invitalia, come si legge sul portale della stessa agenzia;

i fondi, oggetto del contratto, afferiscono al plafond previsto dalla delibera Cipe n. 135 per la ripresa delle attività produttive nella zona del cratere, all'indomani del sisma abruzzese del 2009;

il progetto dell'azienda internazionale, attiva nel comparto del trattamento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), prevede l'insediamento di un impianto nel territorio aquilano, presso l'ex polo elettronico del capoluogo abruzzese, dotato di una capacità operativa particolarmente elevata per il comparto, nonché rispetto alle altre aziende già attive nel settore;

a tal riguardo, risulta agli interroganti che il progetto preveda un impianto con una capacità operativa pari a 60.000 tonnellate all'anno, per certi aspetti, sproporzionata rispetto alle reali esigenze di mercato nel comparto della raccolta, gestione e lavorazione dei RAEE;

infatti, stando ad una valutazione di quello che è lo scenario operativo di gestione e trattamento dei RAEE nell'area del futuro insediamento dello stabilimento dell'Accord Phoenix, il mercato potenziale, il cui valore è dato dall'ammontare del quantitativo dei RAEE disponibili nel raggio di 150 chilometri dallo stesso impianto, pari a circa 24.000 tonnellate all'anno, si configura come di portata inferiore rispetto alla capacità operativa della nuova struttura industriale;

vale la pena segnalare ulteriormente che i RAEE prodotti nell'area di riferimento del costituendo impianto siano attualmente gestiti e lavorati da una ventina di aziende, che hanno operato investimenti privati e specifici piani aziendali e presso le quali sono operativi un centinaio di lavoratori: la costituzione di un mega impianto finanziato, in parte, da risorse statali potrebbe creare concorrenza sleale nel comparto, con ovvi quanto deleteri riverberi sulla resistenza delle piccole aziende e sulla tenuta dei vigenti sistemi collettivi per la gestione dei RAEE;

appare opportuno segnalare che il comparto della gestione dei materiali RAEE, è condizionato da un eccesso di capacità produttiva che, sebbene possa configurarsi come un input interessante in termini di attenzione del nostro Paese verso la gestione dei RAEE, comporta un ridimensionamento dei prezzi e dunque delle entrate per le aziende del comparto, che, al momento, vivono una fase di crisi tale da comprometterne la sopravvivenza: pertanto l'introduzione, in un mercato già saturo, di un concorrente con capacità produttiva incomparabile e finanziato da risorse statali potrebbe ulteriormente destabilizzare il sistema compromettendo, in maniera irreversibile, l'attuale assetto produttivo;

agli elementi evidenziati, appare significativo aggiungere che la società, così come emerge da alcune notizie di stampa nazionale ed internazionale, sembrerebbe essere caratterizzata da un opaco assetto proprietario, che riporta, tra gli altri, ad un trust cipriota ed in riferimento al quale non sembra siano state fornite informazioni chiarificatorie;

alla luce dell'attuale scenario operativo che condiziona il comparto delle aziende attive nel RAEE e della non sussistenza di una domanda crescente nell'ambito del medesimo mercato, tale da sollecitare la costituzione di un mega impianto, emerge qualche dubbio circa l'effettiva esigenza di sostenere con risorse dello Stato un'azienda internazionale, in assenza di un piano industriale pertinente ed armonico con le reali esigenze del territorio, oltre al comparto in generale;

permangono i dubbi per la sussistenza di una reale opportunità per il sistema economico italiano, di una iniziativa industriale tanto ambiziosa, sostenuta da una non trascurabile attenzione finanziaria statale, anche perché, risulta agli interroganti, che un investimento di così ampia portata possa risultare poco armonico con le esigenze tecniche di un impianto nel quale dovranno essere gestiti i RAEE,

si chiede di sapere:

quali siano le ragioni che hanno condotto alla firma di un contratto di sviluppo con un'azienda estera, in assenza di reali esigenze di mercato;

se si intenda fornire chiarimenti circa l'attuale assetto proprietario della società Accord Phoenix definito "opaco" dai media;

in che modo si intenda far fronte ai riverberi economici e sociali che la costituzione del mega impianto de L'Aquila comporterà sulla tenuta delle piccole aziende, già attive nel comparto e sui vigenti sistemi collettivi per la gestione dei RAEE.

(3-02196)