• Testo RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
S.6/00021 premesso che: il Governo, come previsto dall'articolo 10-bis, comma 6, della legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196 del 2009) ha trasmesso una Relazione al...



Atto Senato

Risoluzione in Assemblea 6-00021 presentata da MASSIMO BITONCI
mercoledì 11 settembre 2013, seduta n.100

Il Senato,
premesso che:
il Governo, come previsto dall'articolo 10-bis, comma 6, della legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196 del 2009) ha trasmesso una Relazione al Parlamento, approvata dal Consiglio dei ministri il 28 agosto, laddove viene evidenziata la difficoltà economica e finanza pubblica per il 2013, ed illustrando al contempo gli impatti sulla finanza pubblica derivanti dalle misure contenute nel decreto-legge 31 agosto 2013, n.102;
la Relazione conferma, in merito agli obiettivi e ai saldi di finanza pubblica, un livello di indebitamento netto pari al 2,9 per cento del prodotto interno lordo, mentre per ciascun anno del biennio 2014-2015, la Relazione evidenzia come il rapporto programmatico tra indebitamento netto e prodotto interno lordo registri un peggioramento di circa 0,7 punti percentuali rispetto ai valori indicati nel DEF;
i provvedimenti relativi alle anticipazioni di liquidità per il pagamento dei debiti delle Amministrazioni locali, e pari a 7,2 miliardi nel 2013, determinano un aumento di pari importo del saldo netto da finanziare;
i dati evidenziano come sia in aumento lo stock di debito pubblico e, allo stesso tempo, il fabbisogno di cassa del settore statale, in ragione del fatto che il decreto-legge n. 102 del 2013, all'articolo 15, comma 1, autorizza l'emissione di titoli di Stato per un importo fino a 8 miliardi;
la revisiono dei saldi indicata nella Relazione avvicina le stime governative a quelle degli organismi internazionali tra i quali anche l'OCSE, la quale, peraltro, non più tardi di qualche settimana fa, aveva evidenziato come l'Italia fosse tra i pochi Paesi, nell'Unione europea, a segnare un dato negativo in materia di crescita e ripresa economica;
le coperture finanziarie derivanti dal decreto-legge n. 102 del 2013 dovranno senza dubbio essere attentamente valutate e verificate, anche e soprattutto in ragione del fatto che sulla revisione delle stime dell'indebitamento netto non sono stati ancora computati gli effetti delle misure recate dal decreto medesimo, e che secondo la Relazione il decreto-legge n. 102 del 2013 deve intendersi collegato alla manovra di finanza pubblica;
considerato che:
la Relazione sottolinea un palese peggioramento delle stime di crescita per l'anno 2013 rispetto alle previsioni formulate nel DEF di aprile 2013 dove si stimava una contrazione dell'1,3 per cento per l'intero anno, quando, però, la variazione ora prospettata del prodotto interno lordo per il 2013 evidenzia una decrescita pari all'1,7 per cento;
la Relazione sostiene vi possano essere i presupposti per ottenere dei benefici sul quadro macroeconomico a seguito di alcuni provvedimenti adottati negli ultimi mesi dal Governo, ma che tali misure appaiono comunque trascurabili nel lasso di tempo lungo il quale esse si dovrebbero manifestare,
impegna il Governo:
a precisare le modalità e le coperture finanziarie sulle quali verrà prevista la completa soppressione dell'IMU sulla prima abitazione, precisando altresì quale impatto avrà, a sua volta, tale iniziativa sui saldi di finanza pubblica;
a quantificare con precisione i criteri sui quali avverrà la compensazione ai Comuni per il mancato incasso dell'IMU sulla prima abitazione per l'esercizio 2013, precisando altresì se e quali iniziative saranno adottate per gli Enti locali che stanno attendendo ancora le verifiche sulle esatte compensazioni per l'IMU 2012;
a verificare e dichiarare il gettito che il Governo prevede di incassare nel 2013 dall'IMU sugli immobili censiti in categoria catastale D, specificando tale dato per ogni singola Regione;
ad assumere iniziative finalizzate ad una rimodulazione sulle aliquote d'imposta IMU sui fabbricati produttivi, al fine di alleviare la pressione fiscale sulle imprese;
a considerare la necessità di potenziare ulteriormente i mezzi e gli strumenti in gestione all'Agenzia del Territorio al fine di incentivare il monitoraggio dei fabbricati catastali, in particolar modo nelle Regioni dove l'abusivismo immobiliare è maggiormente diffuso, allo scopo di assicurare un maggior gettito così da favorire un conseguente abbassamento del livello di tassazione generale sugli immobili;
ad impegnare le maggiori risorse derivanti dall'efficientamento e dalla razionalizzazione della pubblica amministrazione per aumentare i fondi erariali a favore dei Comuni virtuosi, ovvero a favore di quegli Enti locali che evidenziano una gestione delle risorse pubbliche efficiente e finanziariamente sostenibile in termini di autonomia finanziaria e di equilibrio corrente.
(6-00021)
BITONCI, DIVINA, BELLOT