• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/10433 l'Associazione nazionale costruttori edili Sicilia rileva come tra il mese di gennaio e di agosto 2015, si è registrata un'ulteriore flessione del numero dei bandi e degli importi posti in...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10433presentato daGALLO Riccardotesto diMartedì 22 settembre 2015, seduta n. 487

RICCARDO GALLO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
l'Associazione nazionale costruttori edili Sicilia rileva come tra il mese di gennaio e di agosto 2015, si è registrata un'ulteriore flessione del numero dei bandi e degli importi posti in gara, i cui effetti hanno determinato il crollo delle gare d'appalto di competenza regionale, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale;
la suesposta Associazione siciliana evidenzia, inoltre, che, analizzando le serie storiche annuali complete, emerge che il mercato degli appalti in Sicilia, è oramai giunto ad una crisi profonda, che a partire dalla fine del 2007 anno di inizio della crisi economica e finanziaria, con 1.238 gare per 1 miliardo e 269 milioni di euro, si è progressivamente scesi di oltre il 50 per cento, fino al 2011, quando invece si era registrata una minima ripresa;
rispetto al 2007 prosegue l'analisi dell'Ance Sicilia, la flessione è stata del -75,20 per cento per numero di gare e di -71,93 per cento per importi, aggiungendo inoltre che il Governo Renzi, non ha adottato alcuna significativa misura in grado di invertire tali indicatori numerici così sfavorevoli;
il mancato utilizzo dei fondi comunitari, unitamente ad un'evidente assenza d'interventi in grado di stimolare la ripresa del settore delle costruzioni e delle opere pubbliche, prosegue il documento dell'Ance Sicilia, rappresenta fra le principali motivazioni che, in particolare negli ultimi anni, hanno affossato l'economia siciliana in generale, incluso il mercato degli appalti, che rappresenta un segmento economico fondamentale in termini di sviluppo e di occupazione;
l'auspicio, conclude il rapporto dell'Ance Sicilia, è che nell'imminenza dell'avvio della nuova programmazione dei fondi europei vi sia un'inversione di tendenza necessaria, in grado di non far perdere ulteriori risorse e che consenta di riaprire i cantieri in Sicilia;
a giudizio dell'interrogante, la suesposta analisi conferma nuovamente la gravissima situazione economica in cui nel complesso si trova la regione siciliana, caratterizzata in particolare negli ultimi due anni, da una spiccata assenza da parte del Governo Renzi nell'introduzione di misure concrete sia fiscali che economiche, in grado di stimolare la ripresa e la crescita dell'economia isolana, i cui indicatori economici complessivi sono in crescente peggioramento;
la necessità di investimenti, sia pubblici che privati, ed il completo utilizzo dei fondi comunitari, che abbiano come obiettivo prioritario la ripresa e la crescita dell'economia in Sicilia, a parere dell'interrogante, risultano, in considerazione di quanto in precedenza riportato, fondamentali al fine di rimuovere le inadeguatezze strutturali e le diffuse inefficienze presenti da tempo nella regione isolana –:
quali orientamenti i Ministri interrogati, intendano esprimere, nell'ambito delle rispettive competenze, con riferimento all'analisi diffusa dall'Ance Sicilia, in merito alla diminuzione delle gare d'appalto e alla crisi del settore delle opere pubbliche che investe da anni la regione;
quali iniziative urgenti e necessarie il Governo intenda intraprendere al fine di invertire un trend economico di assoluta gravità e acutezza, presente nella regione siciliana, causato in particolare dagli inaccettabili livelli raggiunti dalla disoccupazione, in specie giovanile, a cui consegue una desertificazione industriale ed umana in corso oramai da anni. (4-10433)