• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
S.2/00303 BERTOROTTA, CAPPELLETTI, MORONESE, BUCCARELLA, LEZZI, CRIMI, CATALFO, MANGILI, SERRA, PAGLINI, PUGLIA, DONNO, MARTELLI, GAETTI, LUCIDI, AIROLA - Al Ministro degli affari esteri e della...



Atto Senato

Interpellanza 2-00303 presentata da ORNELLA BERTOROTTA
martedì 22 settembre 2015, seduta n.509

BERTOROTTA, CAPPELLETTI, MORONESE, BUCCARELLA, LEZZI, CRIMI, CATALFO, MANGILI, SERRA, PAGLINI, PUGLIA, DONNO, MARTELLI, GAETTI, LUCIDI, AIROLA - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Premesso che:

dall'agenzia di stampa apparsa sul portale dell'immigrazione e degli immigrati stranieri in Italia, in data 25 giugno 2015, si apprende che ottenere un visto d'ingresso per l'Italia a Dhaka, in Bangladesh, "sia una missione impossibile, a meno che non si allunghi una mazzetta a chi fa da intermediario con il consolato italiano";

sul caso già anni or sono, in particolare in data 17 maggio 2012, in occasione della trasmissione del programma televisivo "Striscia la notizia", è andato in onda un servizio intitolato "immigrati: mazzette per il ricongiungimento";

da una notizia riportata sullo stesso portale risulta agli interpellanti la presentazione occorsa in data 16 luglio 2015 alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma di un esposto, recante il numero di protocollo 76304, da parte del presidente dell'associazione coordinamento Italbangla e sviluppo, Rahman Shah, con il quale il cittadino italiano ha denunciato il "maltrattamento e il ricatto" di cui sarebbero vittime i bangladesi che vogliono venire nel nostro Paese;

in particolare si legge quanto segue: «"Per ottenere un Visto per entrare in Italia per motivi ricongiungimento famigliare, Studio, Lavoro, Formazione, Tirocinio formativo eccetera i cittadini del Bangladesh anziché recarsi all'ufficio consolare Italiano in Dhaka, devono recarsi presso VFS GLOBAL, un'agenzia a cui l'Ambasciata d'Italia ha affidato l'incarico di ricevere la documentazione per la richiesta di visti" spiega Shah. L'agenzia riceve per appuntamenti, che dovrebbero essere chiesti e fissati on line, ma a quanto pare l'impresa è molto difficile. "Non ci sono mai date disponibili, nemmeno un anno dopo. Il sistema viene sbloccato periodicamente, ma solo per pochi minuti, a discrezione degli operatori della VFS GLOBAL, che permettono di fissare le date soltanto ai clienti che sono stati con loro molto "generosi". L'unico modo per ottenere un appuntamento per poter presentare una richiesta che sia più vicino è pagare". Quanto vale questo business dei visti? Secondo il presidente di Italbangla, "negli ultimi 3 anni si presume che almeno ventimila persone abbiano usufruito dei servizi VFS GLOBAL", mentre il tariffario delle mazzette per fissare un appuntamento, accelerare o sbloccare le pratiche andrebbe "da un minimo di 20.000 taka a 100.000 taka (da oltre 200 € a oltre 1000 €)"»;

considerato che:

a giudizio degli interpellanti i motivi per cui un'ambasciata provvede ad esternalizzare il servizio di raccolta delle domande sono tesi ad una velocizzazione delle procedure e dei tempi di rilascio dei visti;

alle società esterne di servizi, come previsto dalla normativa Schengen, è affidato il compito di accogliere il pubblico per la presentazione delle domande di visto, la raccolta della documentazione, l'acquisizione delle impronte digitali e la restituzione dei passaporti; alla citata società VFS GLOBAL è stato affidato il suddetto servizio e nel caso specifico si tratterebbe di un'agenzia che, sul suo sito, vanta di essere «la più grande specialista al mondo in servizi di outsourcing e tecnologia per le missioni diplomatiche e governi in tutto il mondo, riuscendo la medesima a servire 46 governi sovrani in 122 paesi con 1766 centri per Richiesta Visto»;

considerato inoltre che sul sito dell'ambasciata d'Italia a Dhaka si legge un avviso rivolto ai richiedenti il visto recante quanto segue: «L'enorme quantità di false richieste di appuntamento per la presentazione delle domande di visto e di contraffazioni nella documentazione, sta avendo un impatto negativo sulla loro normale trattazione. Inoltre a compromettere la normale procedura di espletamento delle domande di visto contribuisce l'attività illecita svolta da intermediari non autorizzati che estorcono denaro agli ignari richiedenti e diffondono senza sosta voci ed accuse non supportate da prove in base alle quali il personale dell'agenzia di out-sourcing VFS richiederebbe somme cospicue di denaro in cambio di tempi più celeri nella presentazione ed esame delle domande di visto. Invitiamo pertanto gli utenti ad essere vigilanti contro tali comportamenti criminali e a non lasciarsi ingannare da questi individui senza scrupoli. in un ambiente così contaminato da indebite interferenze, l'Ambasciata è pienamente consapevole del fatto che i richiedenti il visto che rispettano le regole si ritrovano, purtroppo, a subire ritardi e difficoltà di ogni genere. Questa stessa Ambasciata è quotidianamente fatta oggetto sia di comprensibili lamentele da parte dei richiedenti onesti sia di indebite pressioni da parte di privati e, purtroppo, persino da parte di soggetti istituzionali. L'effetto di blocco che sulla normale attività svolta dall'Ambasciata ha la quantità di lettere, e-mail, telefonate e sms di sollecito e proteste è paragonabile a quello di un attacco ad un sito internet atto a provocare un "denial-of-service". Di conseguenza, riteniamo a questo punto necessario riorganizzare le modalità di presentazione delle domande di visto. tale riorganizzazione prenderà necessariamente del tempo e causerà inevitabili ritardi sia per quel che riguarda il vaglio preliminare delle domande di visto da parte dell'agenzia di out-sourcing VFS sia per l'approvazione finale delle stesse da parte della sezione visti dell'Ambasciata. ci scusiamo per gli eventuali disagi che ciò potrà causare ai richiedenti il visto»;

considerato infine che dal profilo aziendale pubblicato sul sito internet di VFS GLOBAL si legge: «Per soddisfare le richieste dei propri clienti, VFS Global ha integrato le migliori strategie nelle attività in tutti i centri di richiesta visto dedicati a livello internazionale. Dalla distribuzione dei moduli di richiesta visto alla restituzione delle richieste elaborate, e servizi correlati, VFS Global segue una serie di processi altamente avanzati, precisi e semplificati per garantire ai propri clienti ed ai richiedenti la più assoluta sicurezza e riservatezza»,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali siano le misure adottate in merito, con particolare riferimento all'incarico affidato all'agenzia VFS GLOBAL e alle anomalie e irregolarità denunciate dal presidente dell'associazione coordinamento Italbangla e sviluppo, Rahman Shah;

se non ritenga opportuno un immediato intervento, al fine di ripristinare il servizio di raccolta delle domande di visto che i cittadini del Bangladesh intendono presentare per entrare in Italia per motivi di ricongiungimento familiare, di studio, di lavoro, di formazione, di tirocinio formativo;

se, per quanto di competenza, intenda valutare la possibilità di revocare l'incarico all'agenzia, in considerazione del fatto che la collaborazione con i fornitori esterni di servizi rientra fra le misure espressamente previste in sede di Unione europea per velocizzare le procedure e i tempi di rilascio dei visti, specialmente a fronte di un elevato numero di richiedenti come potrebbe essere quello dei cittadini del Bangladesh.

(2-00303)