• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/00840 FATTORI, SANTANGELO, PUGLIA, ORELLANA, CASALETTO, SIMEONI, ROMANI Maurizio, BENCINI, DE PIETRO, PETROCELLI, SCIBONA, PEPE, BLUNDO, MORONESE, NUGNES, CATALFO, GAETTI, MUSSINI, FUCKSIA - Al...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-00840 presentata da ELENA FATTORI
martedì 17 settembre 2013, seduta n.103

FATTORI, SANTANGELO, PUGLIA, ORELLANA, CASALETTO, SIMEONI, ROMANI Maurizio, BENCINI, DE PIETRO, PETROCELLI, SCIBONA, PEPE, BLUNDO, MORONESE, NUGNES, CATALFO, GAETTI, MUSSINI, FUCKSIA - Al Ministro della salute - Premesso che:

la direttiva 2005/36/CE e la direttiva 2006/100/CE regolamentano rispettivamente il riconoscimento delle qualifiche professionali e la libera circolazione delle persone a seguito dell'adesione alla UE di Bulgaria e Romania;

tali direttive sono state recepite dall'Italia con il decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 206;

attualmente l'ostetrica è la professionista sanitaria il cui campo di attività e di responsabilità è determinato dal decreto ministeriale del relativo profilo professionale (decreto ministeriale n. 740 del 1994), dall'ordinamento didattico del rispettivo corso di diploma universitario e formazione post lauream e dal codice deontologico;

nel decreto legislativo di recepimento della direttiva 2005/36/CE, il cosiddetto decreto Zappalà, all'art. 48, comma 2, lettera b), è stata inserita una maggiore restrizione rispetto al corrispondente, in termini di contenuti, articolo della direttiva (art. 42) nell'inserimento della dicitura "diagnosticata come normale da un soggetto abilitato alla professione medica", che preclude e sottrae all'ostetrica la competenza di diagnosticare la gravidanza fisiologica;

il 27 dicembre 2011 la direzione aziendale dell'Azienda sanitaria locale RmH ha accolto la richiesta di incontro da parte del Collegio provinciale delle ostetriche di Roma, richiesta avanzata dalla POT (presidio ospedaliero territoriale) Ostetrica;

nel clima cordiale nel quale si svolse l'incontro fu possibile individuare gli aspetti di criticità che la professione di ostetrica stava vivendo nella Asl, giungendo ad un accordo comune che prevedeva di organizzare un incontro tra direzione sanitaria, direzione area consultori e POT Ostetrica; l'individuazione, mediante regolamento scritto, degli ambiti di competenza e dell'autonomia dell'ostetrica assegnata all'area consultoriale; l'elaborazione del funzionigramma e l'assegnazione della POT Ostetrica; la negoziazione degli obiettivi di budget dell'area consultoriale in condivisione con la POT Ostetrica, per quanto di competenza;

a notizia degli interroganti a tutt'oggi tale accordo non sarebbe stato attuato;

risulta agli interroganti che il 23 marzo 2012 si è svolto un incontro con un dirigente aziendale, le PO Ostetriche ospedaliere e i direttori delle unità operative complesse di Ginecologia e Ostetricia, per definire le modalità con le quali la Asl RmH intenda dotare le ostetriche dell'uso del ricettario. Diritto che non sarebbe ad oggi rispettato se non per l'unica eccezione dell'ospedale di Marino;

è in corso dal mese di luglio 2012 una trattativa per definire le modalità con le quali prevedere l'uso del ricettario per le ostetriche dei consultori. La limitazione proposta è ancora maggiore di quanto previsto dal decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 206, in quanto si prevede che le sane condizioni di salute della donna che inizia la gravidanza siano diagnosticate esclusivamente da un medico specialista in ginecologia;

il riconoscimento delle professionalità dell'ostetrica comporterebbe ingenti risparmi per il sistema sanitario nazionale e regionale,

si chiede di sapere:

quali meccanismi di controllo il Ministro in indirizzo intenda attuare al fine di tutelare i diritti fondamentali dei lavoratori della sanità pubblica, ambito nel quale, a giudizio degli interroganti, spesso tali diritti non vengano rispettati anche a fronte di accordi intrapresi tra le parti, nel rispetto del Titolo V della Costituzione;

quali iniziative intenda assumere al fine di migliorare la condizione e la dignità professionale legata alle competenze ed alle conoscenze della figura dell'ostetrica;

quali iniziative normative intenda adottare al fine di rivedere i contenuti del decreto legislativo n. 206 del 2007, relativamente all'art. 48, comma 2, lettera b), dove è prevista una maggiore restrizione nella capacità d'azione della figura professionale dell'ostetrica;

se non ritenga di dover tutelare le figure professionali sanitarie non mediche, e di conseguenza i pazienti, attraverso uno snellimento delle procedure finalizzato ad ottenere un riavvicinamento dei cittadini alle strutture pubbliche e non l'esodo verso quelle private.

(4-00840)