• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/01724 in data 31 luglio 2015 così come riportato da più organi di stampa, dopo un mese di lavori di sistemazione, il Movimento 5 Stelle, ha annunciato l'apertura al traffico di quella che...



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01724presentato daZACCAGNINI Adrianotesto diGiovedì 24 settembre 2015, seduta n. 489

ZACCAGNINI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
in data 31 luglio 2015 così come riportato da più organi di stampa, dopo un mese di lavori di sistemazione, il Movimento 5 Stelle, ha annunciato l'apertura al traffico di quella che «pomposamente» hanno chiamato «Via dell'onestà». Si tratta di una trazzera, realizzata dal comune di Caltavuturo, cioè di una strada nei campi, usata per raggiungere i fondi agricoli della zona, e che quindi ha la certificazione solo per il passaggio dei trattori. Il suo scopo, secondo gli esponenti del movimento, è di superare il viadotto Himera della A19, bloccato da quando il 10 aprile 2015 il viadotto ha parzialmente ceduto e il traffico è stato deviato sulle strade locali. In questa maniera si ridurrebbero – dicono – i tempi di percorrenza per chi deve andare verso Tremonzelli o verso Scillato, che sono i due punti della SP24 e della SS643 messi in comunicazione;
a detta dell'interrogante, l'iniziativa comporta alcune controindicazioni, prima fra tutte: una mulattiera, non è una strada. Non c’è alcuna certificazione come strada transitabile, nessun collaudo, nessuna sicurezza. E quindi ci sono una serie di limitazioni: i veicoli non potranno superare i 20 chilometri all'ora; potranno viaggiare solo moto e vetture di peso inferiore alle 3,5 tonnellate; le moto potranno viaggiare solo verso Scillato, la strada ha pendenze del 27 per cento che sono al di sopra delle capacità dei motorini; per loro sarà comunque pericolosissima la discesa; divieto di sorpasso su tutto il tratto e c’è un punto dove la strada non permette a due auto di passare affiancate e quindi è stato istituito il senso unico alternato governato da semafori. Il tutto in un chilometro circa di strada. I lavori sarebbero stati molto superficiali: uno strato di asfalto sulla strada, con canali di gronda ai lati, e il guardrail. Ma non c’è niente che regga il passaggio delle auto. Al punto che lo stesso sindaco di Caltavuturo ha annunciato che nei prossimi 15 giorni personale del comune monitorerà il traffico sulla mulattiera e, se necessario, verranno presi provvedimenti di chiusura temporanea in certe ore del giorno;
in data 30 giugno 2015, il quotidiano La Repubblica con un articolo a firma di Antonio Fraschilla, dal titolo: – «Frana A19, Guardabassi boccia la trazzera dei grillini: “Inadeguata”» – nel quale si descriveva come: – «[...] Avevamo verificato il percorso della regia trazzera di Caltavuturo ma non era rispondente alle nostre esigenze. L'abbiamo ritenuta del tutto inadeguata. Anche dal versante opposto si vede a vista d'occhio che non potrebbe esser percorsa da mezzi pesanti, probabilmente sarebbe pericolosa anche per mezzi leggeri. Per questo abbiamo scartato questa ipotesi fin dall'inizio». A dirlo è il commissario Marco Guardabassi, scelto da Roma per risolvere il caso A19. [...] Guardabassi boccia anche una seconda proposta fatta dai grillini, oltre alla trazzera di Caltavuturo, per realizzare la bretella in un percorso alternativo rispetto a quello immaginato dall'Anas e dalla Protezione civile nazionale: «Sulla bretella, invece, una delle alternative coincideva con una proposta dal Movimento 5 Stelle – ha aggiunto Guardabassi –, ma è stata scartata anche questa perché prevedeva l'utilizzo del ponte Bailey di tipo militare e l'utilizzo del Genio militare, ma anche questo non sarebbe stato risolutivo perché c'erano dei costi e i militari non hanno tutti i macchinari necessari, e inoltre questa proposta dei Cinquestelle non prevedeva l'adeguamento della strada provinciale 24, che per noi invece è necessario. Infine abbiamo dovuto escludere quel versante di destra perché i geologi ci dicono che su quel lato c’è un corpo di frana molto vasto e attivo. I geologi ci hanno vincolato a prendere in considerazione il lato sinistro. Insomma, quella del M5S era un'ipotesi che abbiamo esplorato, anche affascinante, ma non praticabile»;
secondo quanto recita il codice della strada – TITOLO II – della costruzione e tutela delle strade, all'articolo 13 (Norme per la costruzione e la gestione delle strade): «1. ((...)). Le norme devono essere improntate alla sicurezza della circolazione di tutti gli utenti della strada, alla riduzione dell'inquinamento acustico ed atmosferico per la salvaguardia degli occupanti gli edifici adiacenti le strade ed al rispetto dell'ambiente e di immobili di notevole pregio architettonico o storico. Le norme che riguardano la riduzione dell'inquinamento acustico ed atmosferico sono emanate nel rispetto delle direttive e degli atti di indirizzo del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che viene richiesto di specifico concerto nei casi previsti dalla legge. 2. La deroga alle norme di cui al comma 1 è consentita solo per specifiche situazioni allorquando particolari condizioni locali, ambientali, paesaggistiche, archeologiche ed economiche non ne consentono il rispetto, sempre che sia assicurata la sicurezza stradale e siano comunque evitati inquinamenti» –:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti e se non reputino che la trazzera cementificata, di epoca medioevale, possa essere ascritta al patrimonio paesaggistico e naturale disciplinato altresì dal decreto legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004 codice dei beni culturali e del paesaggio;
se i Ministri non reputino di far proprie le considerazioni del Guardabassi, così come descritte in premessa, avvalorate dal giudizio dei geologi che hanno bocciato il progetto, rintracciando in esso scarsa sicurezza stradale e rischio idrogeologico con possibilità di frane e scarso drenaggio del terreno;
se i Ministri, alla luce del fatto che l'ANAS dopo il crollo della A19 ha già presentato un progetto alternativo, la bretella di emergenza lunga circa tre chilometri, che sfrutterà lo svincolo di Scillato e la costruenda bretella per bypassare il tratto chiuso della A19, percorrendo la SP24 che sarà transitabile in entrambi i sensi di marcia, non reputino che, una volta ultimati i lavori, la trazzera dovrà essere ripristinata nel suo scopo originale, con ciò causando un eventuale spreco di denaro pubblico, oltre che un danno ambientale ormai in atto;
se i Ministri dispongano di aggiornamenti riguardo ai tempi e alle modalità di adeguamento della strada provinciale 24 o alle modalità con le quali la viabilità verrà ripristinata. (3-01724)