• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00215 nei giorni scorsi, a seguito di un'inchiesta condotta dalla procura di Firenze in merito ai lavori TAV in Toscana, sono stati posti agli arresti domiciliari la presidente di Italferr, Mariarita...



Atto Camera

Interpellanza 2-00215presentato daSEGONI Samueletesto diMercoledì 18 settembre 2013, seduta n. 79

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
nei giorni scorsi, a seguito di un'inchiesta condotta dalla procura di Firenze in merito ai lavori TAV in Toscana, sono stati posti agli arresti domiciliari la presidente di Italferr, Mariarita Lorenzetti, Valter Bellomo, geologo della commissione Via del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; Furio Saraceno, di Nodavia; Valerio Lombardi di Italferr; Alessandro Coletta, consulente già componente di un'autorità di vigilanza sugli appalti pubblici e Aristodemo Busillo della Seli, la società incaricata di perforare il sottosuolo di Firenze per la fresa Monna Lisa;
a carico degli arrestati verrebbero ipotizzati i reati di corruzione e associazione per delinquere;
tra le misure adottate dalla magistratura fiorentina vi è anche l'interdizione dalle loro rispettive attività di Alfio Lombardi, Maurizio Brioni, Marco Bonistalli di Coopsette che è la socia di maggioranza di Nodavia, Remo Grandori di Seli e Renato Casale, amministratore delegato di Italferr;
infiltrazioni della criminalità organizzata e precisi interessi affaristici di parte politica vengono in evidenza in questa delicata inchiesta giudiziaria che ha portato al blocco giudiziario dei cantieri;
il sottoattraversamento Tav della città di Firenze è, a parere degli interroganti, anacronistico, per la mole di denaro pubblico che è stato e sarà ancora di più bruciato in questa grande opera che ha gravissime implicazioni ambientali, e porterà alla rete ferroviaria italiana solo il risparmio di qualche minuto per i treni di alta velocità nella tratta Firenze-Roma, senza alcun beneficio per i treni locali e regionali frequentati dai pendolari;
appare evidente che, al di là dei gravissimi aspetti emersi nell'inchiesta giudiziaria, vi sono degli elementi di criticità delle scelte strategiche e infrastrutturali che sottendono il progetto TAV e che andrebbero a maggior ragione messi in discussione per evitare che l'ostinata prosecuzione di un modello trasportistico inadeguato alle esigenze del Paese possa portare ulteriori e ingiustificati costi per la collettività, che ha invece soprattutto bisogno di treni efficienti e funzionali per i pendolari –:
se il Ministro interpellato non ritenga di dover avviare un'analisi costi-benefici delle scelte progettuali, un'accurata verifica sui potenziali pericoli di irregolarità procedurali nel prosieguo della realizzazione degli interventi per la realizzazione dell'opera ferroviaria e se non intenda sospendere ogni attività e prendere in considerazione eventuali progetti alternativi, anche tra quelli da tempo proposti da comitati, volontari, tecnici e professori universitari, dal minore impatto ambientale e dal costo di gran lunga inferiore.
(2-00215) «Segoni, Artini, Bonafede, Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Terzoni, Tofalo, Zolezzi, Nicola Bianchi, Catalano, Liuzzi, Dell'Orco, De Lorenzis, Cristian Iannuzzi, Paolo Nicolò Romano».