Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
S.4/04589 DONNO, CASTALDI, GIARRUSSO, CAPPELLETTI, NUGNES, MORONESE, SERRA, SANTANGELO, PAGLINI, PUGLIA - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che, a quanto...
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-04589 presentata da DANIELA DONNO
martedì 29 settembre 2015, seduta n.512
DONNO, CASTALDI, GIARRUSSO, CAPPELLETTI, NUGNES, MORONESE, SERRA, SANTANGELO, PAGLINI, PUGLIA - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che, a quanto risulta agli interroganti:
con delibera di Giunta (DRG) della Regione Puglia n. 957 del 2013 veniva costituito l'ARO (ambito raccolta ottimale) BR/1, di cui fanno parte 9 Comuni della provincia di Brindisi e segnatamente: San Pancrazio Salentino; San Michele Salentino; Torre Santa Susanna; Latiano; Oria; Ceglie Messapica; Villa Castelli; Erchie e Francavilla Fontana;
l'ARO BR/1 risulta coincidente con il soppresso consorzio ATO (ambito territoriale ottimale) BR/2 ed inoltre è interessato da una gestione unitaria del servizio di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti solidi urbani. Il presiedente del costituito ARO BR/1 è il sindaco di San Pancrazio Salentino nominato nello stesso decreto;
l'ARO BR/1 fa capo all'OGA (organo di gestione d'ambito) di cui Comune capofila è il Comune di Brindisi, nella persona del sindaco Mimmo Consales, che è anche presidente dell'OGA;
l'ARO BR/1 ha concesso in appalto all'ATI (ambito territoriale integrato) Monteco-Cogeir il servizio di raccolta. Per quanto attiene allo smaltimento della frazione umida, ARO BR/1 per il tramite dell'OGA aveva individuato vari siti. Tra questi, vi erano Autigno, Formica e il CDR (combustibile derivato da rifiuti) di Brindisi di proprietà del Comune di Brindisi e gestito, come il sito di Autigno, dalla società Nubile Srl;
considerato che, per quanto risulta agli interroganti:
è in atto un contenzioso tra l'ARO BR/1 e la citata società Nubile, attinente anche ad un aspetto prettamente economico e riguardante la rivendicazione di tariffe maggiorate da parte di Nubile Srl e contestazioni di inadempienze contrattuali da parte dell'OGA;
in data 29 aprile 2015 l'OGA, nonostante le contestazioni e le inadempienze sollevate dai Comuni, decide a maggioranza che il contratto in essere con la società Nubile per la gestione dei 2 siti deve proseguire e sceglie di intraprendere la strada della composizione bonaria (a tutt'oggi non ancora raggiunta) della controversia;
in data 5 maggio 2015 viene disposto il sequestro della discarica di Autigno gestita dalla società Nubile ed in data 22 settembre 2015 si apprende dalla stampa (sito online "Brindisium") che è stato richiesto il rinvio a giudizio di 7 persone tra cui i gestori della discarica, funzionari pubblici, tecnici e responsabili di procedimento, tra cui il legale rappresentate di Nubile (gestore dell'impianto) ed il responsabile del medesimo impianto. Diverse le contestazioni tra cui l'inquinamento ambientale;
l'emergenza effettiva scatta nel mese di agosto 2015, quando iniziano i problemi relativi al conferimento della frazione umida derivante dal servizio di raccolta differenziata dei comuni dell'ARO BR/1. Difatti, il 14 agosto 2015 veniva ritirato il certificato di prevenzione incendi al CDR di Brindisi, sempre gestito da Nubile, a seguito di dispersioni di percolato dai camion, rilevate dalla Digos che, in data 11 agosto 2015, aveva sequestrato un camion che effettuava la raccolta differenziata per Ostuni;
in data 21 agosto 2015 si riuniva l'OGA che, in assemblea, decideva di concedere del tempo alla società Nubile, affinché desse seguito e mettesse in pratica le prescrizioni. Nubile si difendeva asserendo che l'accumulo di materiale da trattare, e che è causa della sospensione del certificato antincendio disposta in data 14 agosto 2015, era dovuto alla circostanza che i comuni in difficoltà avevano conferito presso il CDR di Brindisi anche l'umido. A ciò seguiva una smentita a mezzo stampa del sindacato COBAS, che denunciava come l'accumulo di materiale si evinceva anche da foto dell'impianto risalenti a mesi prima e che testimonierebbero il contrario. Stando al comunicato sindacale, incomprensibile sarebbe l'atteggiamento laconico ed accondiscendente dell'OGA che sceglieva di "chiudere non un occhio ma tutti e 2 di fronte alle gravi inadempienze di gestione dell'impianto" (da un articolo pubblicato su "BrindisiReport" del 30 agosto 2015);
i Comuni dell'ARO BR/1 hanno sempre avuto come impianto di riferimento la TERSAN Puglia di Modugno per il conferimento della frazione umida;
a metà luglio 2015, la TERSAN Puglia, a seguito di problemi autorizzativi, vedeva ridurre drasticamente le quantità trattabili, per cui interrompeva i flussi provenienti da alcuni comuni tra cui tutti quelli dell'ARO BR/1; di tale problematica vengono informati la Regione Puglia e l'OGA ed in data 29 luglio 2015 si svolgeva una riunione con gli OGA, a cui non partecipava l'OGA Brindisi, per rideterminare la destinazione dei Comuni non più accettati da TERSAN Puglia;
mentre tutti i comuni venivano reindirizzati ad altri impianti, le quantità relative alla Jonica servizi (piattaforma che raggruppa tutti i comuni dell'ARO BR/1) non venivano considerate e i comuni dell'ARO BR/1 restavano senza destinazione;
con apposito ordine di servizio dell'8 agosto 2015, la società Nubile veniva invitata al ritiro della raccolta differenziata proveniente dai comuni dell'ARO BR/1, ma il 20 agosto 2015 l'OGA comunicava all'ARO BR/1 che, per problematiche relative alla gestione dell'impianto evidenziate dai Vigili del fuoco, non era più possibile conferire presso il CDR di Brindisi la frazione umida;
in data 26 agosto 2015 si apprende, da un articolo pubblicato sul sito di informazione "BrindisiReport", che, oltre alle problematiche che avevano portato alla sospensione del certificato antincendio alla società Nubile gestore del CDR di Brindisi, risulterebbe essere mancante anche il piano di evacuazione per i lavoratori;
il 31 agosto 2015 la ditta Nubile bloccava il conferimento presso l'impianto di Brindisi, impedendo lo svuotamento dei mezzi provenienti dalla raccolta presso i comuni e di conseguenza bloccava il servizio di raccolta presso i comuni fino alla risoluzione della problematica;
sino al 2 settembre 2015, il conferimento presso il CDR di Brindisi gestito da Nubile non era stato del tutto regolare atteso che, in relazione a quanto segnalato in occasione della sospensione del certificato antincendio, l'umido non può essere conferito presso il CDR di Brindisi gestito da Nubile, soprattutto se ha un codice CER (catalogo europeo dei rifiuti) differente da quello previsto;
in data 4 settembre 2015 la testata on line "QuotidianodiPuglia", riporta che: "una quindicina di camion, nove dei quali provenivano dai Comuni che costituiscono l'Aro Brindisi 1 (capofila San Pancrazio Salentino), sono stati rimandati indietro. Con tanto di relazione fatta all'Oga (Organo di governo d'ambito che raggruppa tutta la provincia di Brindisi) e alla procura della Repubblica per gli approfondimenti del caso. L'umido non può entrare nell'impianto di biostabilizzazione della via per Pandi, gestito dalla ditta Nubile. A maggior ragione con un codice "Cer" differente da quello previsto";
attualmente, nei territori citati, l'emergenza rifiuti prosegue, unitamente all'inquinamento delle falde acquifere,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e se non consideri, nell'ambito delle proprie attribuzioni, di dover verificare la sussistenza di responsabilità di tipo disciplinare, dirigenziale ed amministrativo, nonché l'opportuno espletamento delle operazioni di controllo e prevenzione (ivi comprese le norme antincendio e di sicurezza) da parte degli enti, società, nonché qualsiasi ulteriore organismo coinvolto nella vicenda, tenuto conto che l'intera provincia di Brindisi ha sofferto e continua a soffrire un'emergenza rifiuti;
se ritenga opportuno intervenire, con atti di competenza, affinché venga data concreta attuazione al principio di buon andamento e di trasparenza, soprattutto in riferimento alle narrate evidenze, al fine di sostenere il corretto agire amministrativo, facilitando la cura e salvaguardia tempestiva dell'ambiente, nonché delle esigenze dei cittadini.
(4-04589)