Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
S.4/00873 RANUCCI, MOSCARDELLI - Ai Ministri dell'interno e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che:
la Direzione distrettuale antimafia di Roma indaga da tempo su...
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-00873 presentata da RAFFAELE RANUCCI
giovedì 19 settembre 2013, seduta n.106
RANUCCI, MOSCARDELLI - Ai Ministri dell'interno e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - Premesso che:
la Direzione distrettuale antimafia di Roma indaga da tempo su diversi episodi attribuibili alla presenza di fenomeni mafiosi nel sud pontino;
la Direzione investigativa antimafia ha più volte inviato segnali di allarme in merito alla forte offensiva che le mafie stanno realizzando per accaparrarsi ampi segmenti dell'economia del basso Lazio, in particolare della provincia di Latina, in settori chiave come quello dell'edilizia e del commercio;
le forze dell'ordine hanno più volte evidenziato i rischi di infiltrazioni camorristiche, con specifico riferimento ai clan dei Casalesi, nel territorio della provincia di Latina, definita "colonia" dei camorristi del nord casertano, che si espandono incontrastati in tutto il territorio, vista anche la contiguità con la regione Campania;
il clan camorristico dei Casalesi, protagonista di efferati episodi di cronaca nella provincia di Caserta per il controllo del territorio, esercita una forte influenza nell'area del sud pontino;
il 18 settembre 2013 notizie di stampa riportano di un'intervista rilasciata alla giornalista Marilena Natale, su "La Nuova Gazzetta di Caserta", dall'ex boss dei Casalesi Carmine Schiavone, che chiama in causa diverse amministrazioni comunali del sud pontino affermando che vi sono rapporti consolidati tra la politica locale e la criminalità organizzata e ribadendo che il territorio del sud pontino è un luogo dove estendere i propri affari criminali, come lo sversamento di rifiuti tossici nelle terre del comprensorio;
considerato che:
i clan camorristico-mafiosi presenti sul territorio del sud pontino agiscono con sempre maggiore spregiudicatezza per il controllo del territorio, rendendosi protagonisti di efferati episodi di cronaca nonché di atti intimidatori e di ritorsione nei confronti di appartenenti alle forze dell'ordine, giornalisti, imprenditori, commercianti e anche nei confronti di singoli cittadini;
da molto tempo a viva voce i rappresentanti sindacali di categoria chiedono, al fine di arrestare l'avanzata della criminalità organizzata nel sud pontino, un'intensificazione della presenza dello Stato, attraverso l'aumento dell'organico delle forze dell'ordine e la creazione in loco di una sede distaccata della Divisione investigativa antimafia;
alla luce delle molte inchieste è necessario che gli organismi giudiziari provvedano ad accertare se vi sia contiguità tra politica e criminalità organizzata nel basso Lazio ed eventualmente, come sembra emergere dalle parole dell'ex boss dei Casalesi Carmine Schiavone, su quali equilibri questa si regga;
è indispensabile, inoltre, fare chiarezza sulle inquietanti circostanze, riportate da Schiavone, in merito allo sversamento di rifiuti tossici nei territori compresi nei comuni di Formia e Gaeta e alla presenza di rifiuti e liquami pericolosi, sia per la salute umana che per l'ecosistema, nei territori compresi tra la Campania e il Lazio,
si chiede di sapere:
se quanto si apprende dagli organi di stampa corrisponda al vero e quali disposizioni i Ministri in indirizzo intendano adottare per contrastare il fenomeno delle infiltrazioni di organizzazioni malavitose nel sud pontino, con particolare riferimento allo sversamento di rifiuti tossici nei territori di Formia e Gaeta, anche alla luce dei dati allarmanti scaturiti dalle tante inchieste svolte dalle forze dell'ordine;
quali iniziative urgenti il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare intenda attuare per individuare quali siano i siti di sversamento a cui fa riferimento l'ex boss Schiavone nell'intervista;
se risulti che nella costruzione del porto di Gaeta siano stati occultati rifiuti tossici e se le aree del golfo siano state utilizzate come punto di partenza di navi per il trasporto di rifiuti con successivo sversamento nelle acque del basso Lazio;
quali misure straordinarie intenda adottare, qualora si accertasse la presenza di aree inquinate, al fine di avviare un'immediata bonifica del territorio, nonché un processo di conversione in agricoltura no food dei terreni interessati da coltivazioni ed allevamenti nelle aree coinvolte dallo sversamento di rifiuti tossici.
(4-00873)