• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00106 premesso che: il 26 giugno 2013 si è concluso con l'accordo politico tra Parlamento europeo, Consiglio e Commissione europea il lungo negoziato sul pacchetto di riforma della Politica...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00106presentato daSANI Lucatesto diVenerdì 20 settembre 2013, seduta n. 81

La XIII Commissione,
premesso che:
il 26 giugno 2013 si è concluso con l'accordo politico tra Parlamento europeo, Consiglio e Commissione europea il lungo negoziato sul pacchetto di riforma della Politica agricola comune post 2013 (PAC), presentato nel mese di ottobre 2011, all'esito del quale per quanto riguarda specificamente la proposta di regolamento sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale – (COM(2011)627), si prevede un miglioramento del coordinamento dei programmi di sviluppo rurale con gli altri fondi europei mediante approcci nazionali e regionali più flessibili;
l'Accordo di partenariato rappresenta il documento strategico per i fondi del Quadro strategico comune (QSC), secondo quanto previsto dalla proposta di regolamento recante disposizioni comuni per la programmazione e la gestione dei fondi strutturali COM (2011) 615, in via di approvazione definitiva da parte del Parlamento europeo, prevedibilmente nel mese di ottobre 2013: Fondo sociale europeo (FSE), Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) Fondo di coesione (FC), Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP);
la programmazione per lo sviluppo rurale 2014-2020, dunque, per la prima volta è sottoposta ad un iter politico ed amministrativo volto a favore l'integrazione con le altre azioni sostenute dall'Unione europea (politica di coesione, politica di sviluppo regionale, eccetera). Il Quadro strategico comune, declinato a livello degli Stati membri in un CP con la Commissione, a riunire gli interventi dei cinque fondi comunitari al fine di realizzare un forte coordinamento di tutte le politiche europee, indispensabile per l'attuazione della strategia Europa2020;
il nuovo approccio per l'utilizzo dei Fondi del Quadro strategico comune è volto a garantire impatti economici, ambientali e sociali di lunga durata. Infatti, il forte allineamento con le priorità politiche dell'agenda Europa 2020, le condizionalità macroeconomiche ed ex ante, la concentrazione tematica e gli incentivi legati al conseguimento di risultati attuano principi che si traducono concretamente in una spesa più efficace. I Fondi del Quadro strategico comune costituiranno quindi un'importante fonte d'investimento pubblico e fungeranno da catalizzatore per la crescita sostenibile e l'occupazione supportando gli investimenti in capitale fisico e umano;
i programmi di sviluppo rurale dovrebbero iniziare ufficialmente a partire dal 1o gennaio 2014, seppure con una serie di problematiche. Nonostante il quadro giuridico comunitario non sia ancora definito, le regioni – che in Italia hanno la competenza sulla politica di sviluppo rurale – devono avviare da subito il processo di predisposizione dei PSR, consapevoli che si tratta di una programmazione molto importante, visto che avrà una durata di ben sette anni, dal 2014 al 2020;
le risorse del FEASR per l'Italia ammontano a 9,2 miliardi di euro per il periodo di programmazione 2014-2020, a cui aggiungere il cofinanziamento nazionale che porterà le risorse pubbliche a circa 18,5 miliardi di euro;
la politica di sviluppo rurale prevede tre obiettivi strategici di lungo periodo (economico, ambientale e sociale) che consistono nel contribuire alla competitività dell'agricoltura, alla gestione sostenibile delle risorse naturali, all'azione per il clima e allo sviluppo equilibrato delle zone rurali. In linea con la strategia Europa 2020, i tre obiettivi generali del sostegno allo sviluppo rurale per il periodo 2014-2020 si traducono più concretamente in sei priorità, con una maggiore enfasi ad alcuni temi principali: innovazione, ambiente e cambiamento climatico: a) stimolare il trasferimento di conoscenze e l'innovazione; b) rafforzare la competitività in tutti i tipi d'agricoltura e la gestione sostenibile delle foreste; c) promuovere l'organizzazione, trasformazione e commercializzazione incluse, nonché la gestione del rischio della filiera agroalimentare; d) ripristinare, tutelare e migliorare gli ecosistemi; e) promuovere l'efficienza delle risorse e la transizione a un'economia a basse emissioni di CO2; f) promuovere l'inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico;
le congiunture attuali che incidono sul comparto agricolo rendono indispensabili alcune azioni volte a moderarne le conseguenze. In questa fase storica è necessario che la maggior parte delle risorse economiche disponibili attraverso la Pac tendano ad essere convogliate verso le imprese agricole in modo da intensificarne la competitività;
i cambiamenti climatici in corso, infatti, stanno eliminando il carattere di eccezionalità dei fenomeni atmosferici estremi che vanno dall'eccesso di precipitazioni concentrate in brevi periodi alternati a lunghe fasi siccitose, con incidenze fortemente negative sul reddito degli agricoltori: in questa ottica si rende indispensabile un adeguato piano di gestione delle risorse idriche mentre al tempo stesso appare sempre più necessario l'avvio di un rinnovato programma assicurativo di gestione del rischio che copra non solo le calamità naturali ma anche le epizoozie e le patologie vegetali;
va tenuto conto di quanto riferito dal Sottosegretario per le politiche agricole e forestali, Giuseppe Castiglione nell'audizione del 17 settembre 2013, presso la Commissione XIII della Camera dei deputati, in merito alla bozza dell'Accordo che il Governo si prefigge di inviare entro il 30 settembre 2013 alla Commissione europea;
si esprime apprezzamento per la completezza del documento, che fornisce indicazioni precise relativamente alle azioni da intraprendere al fine di raggiungere gli obiettivi tematici strategici, nonché per il coinvolgimento del Parlamento nella definizione delle priorità strategiche dei futuri programmi di sviluppo rurale 2014-2020;
si prende atto delle iniziative avviate al fine di assicurare il coinvolgimento delle regioni e degli enti locali, nonché dei soggetti del partenariato economico e sociale nella definizione della bozza di Accordo inviata alla Commissione europea nel mese di aprile 2013,

impegna il Governo:

a garantire che le priorità strategiche indicate nel suddetto documento si traducano in azioni concrete per l'impiego efficace delle risorse finanziarie disponibili segnatamente sotto i seguenti profili:
a) provvedere affinché, nel quadro dei programmi di sviluppo rurale, si concentri l'ammontare massimo delle risorse finanziarie disponibili sulle misure dirette alle imprese agricole, a partire da quelle finalizzate ad incrementare la competitività delle imprese medesime, a favorire il rinnovo della meccanizzazione ed a sostenere i giovani agricoltori in particolare attraverso politiche di sostegno per l'accesso al credito per le imprese agricole guidate da giovani e da donne favorendo l'utilizzo di terre pubbliche e demaniali, anche al fine di evitare una dispersione di risorse a vantaggio di soggetti o istituzioni diversi dall'impresa agricola;
b) prevedere, nel quadro della programmazione della politica di sviluppo rurale, misure di ampio respiro, su base nazionale, dirette a consentire la realizzazione di opere finalizzate a migliorare la captazione, la conservazione e la gestione dell'acqua necessaria alle pratiche agricole;
c) incentivare opere di riassetto idrogeologico di fiumi e torrenti a rischio di esondazione operate dalle aziende agricole con l'intento di ampliare le attività svolte dalle aziende agricole e di migliorare la sicurezza del territorio;
d) individuare adeguate risorse finanziarie per la costruzione di invasi artificiali all'interno delle aziende agricole o su terreni demaniali da utilizzare nel caso di incendi e per l'irrigazione durante la stagione estiva, al fine di evitare elevate perdite produttive;
e) adottare, nel quadro della programmazione della politica di sviluppo rurale, una misura nazionale finalizzata ad agevolare il ricorso, da parte degli agricoltori, a forme assicurative nei confronti dei rischi derivanti dalle calamità naturali, dai fenomeni meteorologici, dalle epizoozie e dalle patologie vegetali; in tale quadro, attivarsi perché siano previste specifiche attività di studio nonché misure di prevenzione e di indennizzo per fronteggiare i rischi e i problemi connessi alla presenza della fauna selvatica;
f) favorire tutte le iniziative volte alla semplificazione amministrativa, al fine di ridurre gli oneri burocratici, in particolare quelli connessi ai processi istruttori e autorizzativi;
g) nel rispetto delle prerogative e competenze delle regioni costituzionalmente previste, valutare l'opportunità di disporre di un piano finanziario unico, al fine consentire, con un meccanismo di travaso, a quelle regioni che avessero una migliore capacità di spesa, di spendere anche anticipatamente, e, in seguito, alle altre regioni di recuperare quella spesa, lasciando i saldi intatti regione per regione;
h) porre in essere strumenti di maggiore flessibilità e autonomia all'interno di un quadro di regole definito dall'Unione europea, al fine di agevolare la gestione dei programmi a livello regionale e per tipologie di intervento; prevedere a tal fine forme idonee di mutuo in assenza di un'adeguata capacità di credito aziendale;
i) sostenere la filiera corta e rafforzare le filiere agricole e agroalimentari;
l) finanziare attività di informazione, consulenza e innovazione rivolte a coloro che intendono avviare o incrementare un'attività imprenditoriale in ambito agro-alimentare, attraverso una dotazione finanziaria pari ad almeno il 5 per cento dello stanziamento dei PSR, con l'intento di offrire un adeguato grado di conoscenze, di trasferimento della ricerca applicata;
m) investire risorse adeguate per un miglior controllo sulla contraffazione dei prodotti agroalimentari di qualità italiani;
n) incoraggiare le attività connesse a uno sfruttamento sostenibile della risorsa boschiva per le attività ricreative realizzate da parte delle aziende agricole ed incentivare le misure operate da soggetti privati atte a contenere il rischio di fitopatie e parassiti che possono compromettere l'integrità dei boschi e quindi il valore del patrimonio boschivo;
o) prevedere cofinanziamenti per l'acquisto di attrezzature di nuova generazione destinate all'attività selvicolturale che siano rispettosi dell'ambiente, della risorsa boschiva e che contribuiscano al suo mantenimento nel tempo;
p) incentivare i servizi per i territori svantaggiati, segnatamente per le imprese e i cittadini, per quanto riguarda la comunicazione con gli enti e con la pubblica amministrazione e prevedere in tale ambito meccanismi di premialità per le regioni più virtuose, ma anche di responsabilizzazione dei vertici amministrativi;
q) realizzare la banda larga, contenuta tra gli obiettivi strategici dell'Agenda digitale, nelle aree lontane dai centri urbani, ancora escluse e prive di interesse economico proprio per l'assenza di una rete efficace;
r) attivarsi nel quadro dell'auspicabile effettiva integrazione tra le diverse politiche europee e i programmi operativi al fine di valorizzare le esperienze di agricoltura sociale agevolando l'accesso al credito e ai finanziamenti integrati per le imprese agricole che svolgono attività sociale o nell'ambito della propria attività principale – quali ad esempio il reinserimento di lavoratori disabili o a bassa contrattualità – o in attività distinte, ma connesse alla principale, quali le attività educative, di riabilitazione e cura, di servizi come agro-asili, accoglienza per anziani;
s) incentivare forme di aggregazione delle imprese agricole e delle loro organizzazioni, anche attraverso l'individuazione di una soglia minima dimensionale per le associazioni dei produttori, in relazione alle dimensioni del mercato del prodotto, con l'intento di conferire un maggior potere di mercato agli associati, evitando una troppo elevata polverizzazione del sostegno e una conseguente perdita di efficacia dello strumento in tale ambito, tenendo conto dell'attività legislativa già avviata dalla Commissione;
t) incentivare la produzione di prodotti di origine animale che garantiscano il benessere degli animali, anche attraverso l'adozione di opportuni riconoscimenti e marchi, al fine di comunicare al consumatore che il processo produttivo rispetta determinati standard e requisiti;
u) predisporre un piano di coordinamento nazionale che armonizzi gli importi del sostegno a valere sulle misure dei futuri programmi di sviluppo rurale azioni volte ad un miglioramento della redditività delle aree forestali di particolare rilevanza per la salvaguardia, il ripristino e la valorizzazione degli ecosistemi dipendenti dall'agricoltura e dalle foreste;
v) adottare un programma nazionale, alla cui implementazione destinare un importo non inferiore al 5 per cento dello stanziamento della politica di sviluppo rurale, che individui i principali fabbisogni infrastrutturali che limitano lo sviluppo economico delle imprese agricole nelle aree rurali delle cinque principali macro-regioni nazionali (Nord-est, Nord-ovest, Centro, Sud, Isole), al fine di orientare e indirizzare la redazione dei Psr regionali e la conseguente erogazione del sostegno, operando al contempo un importante coordinamento fra regioni limitrofe;
z) finanziare un piano di monitoraggio dei costi aggiuntivi derivanti dall'attuazione del metodo di produzione biologica in Italia o dall'applicazione delle direttive 92/43/CEE, 2009/147/CE e 2000/60/CE su terreni agricoli e forestali, al fine di armonizzare l'importo del sostegno fornito agli agricoltori biologici che beneficeranno della specifica misura prevista nei prossimi Psr regionali, evitando laddove possibile di creare squilibri eccessivi fra i vari territori agricoli nazionali;
a tenere costantemente informato il Parlamento sugli sviluppi dei negoziati a livello europeo, nonché sul processo di attuazione delle linee strategiche, delle priorità e delle azioni indicate nella bozza di accordo e dei progressi ottenuti.
(7-00106) «Sani».