• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.5/06570 nel periodo 1986-1990, nel comune di Fabro (TR), in località Colonnetta, sono state depositate 1 milione e 500 mila tonnellate di ceneri di carbone, provenienti dalla centrale termoelettrica...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06570presentato daGALLINELLA Filippotesto diMartedì 6 ottobre 2015, seduta n. 496

GALLINELLA e CIPRINI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
nel periodo 1986-1990, nel comune di Fabro (TR), in località Colonnetta, sono state depositate 1 milione e 500 mila tonnellate di ceneri di carbone, provenienti dalla centrale termoelettrica ENEL di La Spezia, grazie alla spola di 50 mila camion che fecero la spola tra le due località;
la motivazione ufficiale del deposito di ceneri era quella di ricolmare una depressione naturale del terreno e poi costruire la predetta zona artigianale/commerciale di Fabro, oggi pressoché in disuso;
lo stoccaggio delle ceneri di carbone è avvenuto in diverse fasi, e se all'inizio non esisteva né una normativa nazionale, né una normativa regionale in materia di rifiuti speciali, dal 1988 tale deposito è avvenuto in palese violazione prima della legge regionale n. 44 del 1987 che, classifica le ceneri derivanti dalla combustione di carbone come rifiuti speciali e in seguito delle leggi urbanistiche e dei vincoli paesaggistici esistenti sull'area interessata, ai sensi della legge n. 1947 del 1939, nonché della legge n. 431 del 1985;
sulla vicenda sono state presentate diverse petizioni nonché un esposto alla magistratura di Orvieto a seguito del quale sono stati rinviati a giudizio il sindaco di Fabro Mario Fortinelli e l'allora assessore regionale all'ambiente Paolo Menichetti; entrambi in violazione della legge n. 915 del 1982, avrebbero consentito di fatto, grazie alle loro autorizzazioni all'impiego di ceneri a Fabro, la realizzazione di una discarica abusiva per rifiuti speciali. Con lo stesso è stato rinviato a giudizio, per aver realizzato una tale discarica abusiva, il signor Francesco Tamburella, presidente della società BIOERG alla quale l'ENEL ha affidato l'appalto per lo smaltimento delle ceneri;
durante la fase di smaltimento delle ceneri, inoltre, è emerso, da diverse fonti stampa, che numerosi fusti di rifiuti tossici e nocivi siano stati depositati all'interno della colmata, ipotesi che verrebbe avvalorata dal ritrovamento in una zona prossima all'area di colmata di svariati bidoni «contaminati», abbandonati da ignoti;
recenti analisi di campioni prelevati dal luogo dello stoccaggio delle ceneri lasciano emergere la possibilità che siano stati interrati nella stessa depressione anche rifiuti pericolosi di origine radioattiva;
la regione Umbria, nell'adottare il piano generale dei rifiuti con la legge n. 44 del 1987 e ad avviso dell'interrogante con un'iniziativa non coerente con quella che era la legislazione nazionale prevista dalla legge n. 915 del 1982, ha classificato le ceneri di carbone come rifiuto speciale e ha previsto il reimpiego dietro semplice autorizzazione sindacale, ai sensi dell'articolo 7 della legge n. 94 del 1992 –:
di quali elemento dispongano in relazione a quanto esposto in premessa con particolare riguardo alla quantità di cenere effettivamente depositata nell'area di Fabro;
se il Governo abbia assunto iniziative per effettuare delle analisi sulle ceneri e, in tal caso, quale sia la tipologia di sostanza presente nel terreno umbro;
quale sia l'ammontare di quanto pagato dall'Enel alla società BIOERG;
se siano a conoscenza delle ultime analisi effettuate sulle ceneri di Fabro, che hanno portato alla luce la possibile radioattività del materiale interrato e comunque come intenda tutelare, per quanto di competenza, la popolazione del luogo dal possibile contatto con le sostanze tossiche presenti nell'area.
(5-06570)