• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/10645 il fenomeno dell'immigrazione nel nostro Paese negli ultimi tempi ha assunto i connotati di una vera e propria emergenza; i dati del Ministero dell'interno, aggiornati al 17 luglio 2015,...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10645presentato daSIBILIA Carlotesto diMercoledì 7 ottobre 2015, seduta n. 497

SIBILIA, MANLIO DI STEFANO, DEL GROSSO, GRANDE, SPADONI, SCAGLIUSI e DI BATTISTA. — Al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
il fenomeno dell'immigrazione nel nostro Paese negli ultimi tempi ha assunto i connotati di una vera e propria emergenza;
i dati del Ministero dell'interno, aggiornati al 17 luglio 2015, rilevano una presenza di circa 84.500 stranieri ospitati nel sistema di accoglienza italiano, tra centri governativi, strutture temporanee, posti per i richiedenti asilo;
la regione che ospita il maggior numero di stranieri è la Sicilia (18 per cento), seguita da Lombardia e Lazio (con 1'11 e il 10 per cento, Campania e Puglia (con il 7 per cento), Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna (con il 6 per cento), Calabria (5 per cento), Marche, Friuli Venezia Giulia e Liguria (3 per cento), Sardegna, Abruzzo, Molise e Umbria (2 per cento) Basilicata e Trentino Alto Adige (1 per cento);
secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, dei 188 mila stranieri che hanno affrontato i viaggi della disperazione nel Mediterraneo circa 97 mila sono arrivati in Italia;
nel primo semestre del 2015 su 13.787 stranieri irregolari individuati sono stati allontanati 6.527 dall'Italia;
il sistema di accoglienza, ad oggi, prevede differenti tipologie di strutture: i centri di primo soccorso e accoglienza (CPSA), i centri di accoglienza (CDA), il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) e i centri di accoglienza per richiedenti asilo (CARA), oltre ai centri di identificazione ed espulsione (CIE); per fronteggiare tale situazione lo Stato italiano investe centinaia di milioni di euro e, da ultimo, ha previsto nella corrente legge di stabilità lo stanziamento di 187,5 milioni di euro per l'implementazione dello SPRAR;
molti fondi utilizzati per la gestione dell'accoglienza degli immigrati provengono dall'Unione europea;
nel circuito dell'accoglienza sono coinvolti a vario titolo enti, cooperative e associazioni locali che gestiscono le strutture e ricevono finanziamenti per erogare servizi spesso insufficienti ad assicurare condizioni di vivibilità agli immigrati;
a oggi è prevista una quota di 35 euro al giorno di rimborso spese per ogni ospite che non viene data all'immigrato ma a enti, cooperative e associazioni locali a copertura dei costi per vitto, alloggio, pulizia e manutenzione dello stabile, mediazione culturale, assistenza legale, visite mediche e, in alcuni casi, per l’iter burocratico per diventare rifugiati. Per gli immigrati in quanto tali, invece, c’è il «pocket money», ossia un buono per le spese quotidiane da 2,50 euro al giorno –:
a quanto ammonti l'entità dei finanziamenti stanziati a copertura della quota giornaliera di 35 euro a immigrato, quali siano i criteri di distribuzione degli stessi agli enti, cooperative e associazioni locali e quali siano nello specifico le istituzioni, nazionali e non, preposte a erogarli.
(4-10645)