• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00816 premesso che: una effettiva messa in sicurezza e bonifica dei siti contaminati costituisce un obiettivo essenziale di politica ambientale ed economica per il Paese; tale...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00816presentato daBRATTI Alessandrotesto diVenerdì 16 ottobre 2015, seduta n. 504

La VIII Commissione,
premesso che:
una effettiva messa in sicurezza e bonifica dei siti contaminati costituisce un obiettivo essenziale di politica ambientale ed economica per il Paese;
tale intervento è utile per lo sviluppo economico dell'Italia in quanto può aprire da un lato interessanti prospettive di riqualificazione urbanistica e territoriale, anche liberando ampie zone per la fruizione collettiva, dall'altro può essere la premessa per una loro nuova valorizzazione produttiva, previa riconversione – ove possibile ed opportuno – verso produzioni non inquinanti ed anzi ecologicamente orientate;
esso può anche contribuire alla crescita dell'occupazione, soprattutto qualificata, nel nostro Paese. Infatti, grazie allo sviluppo della ricerca anche applicata, negli interventi di messa in sicurezza e bonifica vengono utilizzate sempre più frequentemente tecnologie innovative e complesse, la cui applicazione su larga scala richiede l'impiego di un numero cospicuo e crescente nel tempo di laureati e tecnici specializzati;
una corretta politica di tutela della qualità del suolo garantisce anche la salubrità dei prodotti agroalimentari;
si afferma però la necessità di introdurre norme e disposizioni tecniche uniformi e certe per garantire ai consumatori la qualità dei prodotti ed alle aziende la certezza delle attività d'impresa;
la materia delle bonifiche dei siti contaminati non è oggetto di una disciplina organica da parte del diritto europeo, ma principi rilevanti per tale materia sono presenti nella regolamentazione della responsabilità ambientale (direttiva ELD 2004/35/EC) e nella normativa sulle emissioni industriali (direttiva IED 2010/75/EC);
in Italia la disciplina vigente in tema di bonifiche è oggetto di continue revisioni parziali e scollegate fra loro, per lo più attraverso decreti-legge, e tale frammentarietà genera difficoltà di applicazione della norma da parte degli operatori e disomogeneità di applicazione a livello nazionale;
Sogesid spa, società in house del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è coinvolta come stazione appaltante e per attività di progettazione in numerosi interventi di bonifica e messa in sicurezza e questa società è stata oggetto di indagini giudiziarie e di interrogazioni parlamentari;
anche Invitalia spa, società in house del Ministero dello sviluppo economico, è coinvolta come stazione appaltante e per attività di progettazione in interventi di bonifica quali quelli per le aree di Piombino, Trieste, Bagnoli con compiti analoghi a quelli di Sogesid;
in importanti siti di interesse nazionale quali Bagnoli, Bussi sul Tirino, Cogoleto operano sia il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che commissari di Governo, generando sovrapposizioni di competenze che si traducono in inefficienze complessive;
i numerosissimi accordi di programma ancora in essere, che hanno visto negli anni il tentativo di coinvolgere il sistema privato nei percorsi di messa in sicurezza e bonifica nei siti industriali, non sempre hanno raggiunto gli obiettivi prefissati;
vi sono siti contaminati che, a causa della difficoltà di individuare i responsabili dell'inquinamento o per la presenza di contenziosi in atto, costituiscono un pericolo sanitario e il sindaco, quale massima autorità sanitaria, è individuato come soggetto che deve attivare gli interventi in via sostitutiva, in base all'articolo 250 del decreto legislativo n. 152 del 2006;
nonostante la legge preveda che, qualora il comune non sia in grado di intervenire a bonificare o a mettere in sicurezza l'area contaminata, sia la regione a subentrare, gli interventi da effettuare sono talmente numerosi che molti rimangono inattuati,

impegna il Governo:

a promuovere un'organica riforma della disciplina riguardante la bonifica dei siti contaminati, tenendo in considerazione il contesto normativo generale in materia di protezione del suolo e garantendo la corretta applicazione della disciplina comunitaria;
a monitorare e rendicontare i risultati raggiunti da tutti gli accordi di programma in tema di riqualificazione ambientale e produttiva delle aree sottoscritti dal Governo attraverso i Ministeri e, in base agli esiti di tale verifica, a mettere in campo nelle situazioni più critiche iniziative più efficaci di risanamento;
ad istituire, senza oneri aggiuntivi per lo Stato, un tavolo tecnico permanente presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con l'obiettivo di garantire un confronto tecnico scientifico con gli istituti scientifici nazionali, con gli esperti del settore e con le agenzie ambientali (Arpa) al fine di definire linee guida tecniche per gli operatori, affidando la definizione delle modalità di funzionamento del tavolo tecnico, al quale dovranno partecipare anche il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero della salute e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, oltre a una rappresentanza della Conferenza unificata e delle Arpa, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con decreto;
a promuovere la formazione e l'aggiornamento in tema di applicazione della normativa sulle bonifiche;
ad assumere iniziative per garantire l'applicazione delle migliori tecniche disponibili a livello internazionale;
ad assumere iniziative per definire, avvalendosi delle competenze dell'ISPRA, delle Arpa, dell'Istituto superiore di sanità e del CNR, procedure di verifica e certificazione delle nuove tecnologie applicabili per la messa in sicurezza e bonifica dei siti contaminati che tengano conto anche di criteri di sostenibilità e della necessità di limitare il consumo di suolo e di risorse naturali;
ad assumere iniziative per eliminare le figure dei commissari straordinari qualora i siti rientrino nella normativa afferente ai siti di interesse nazionale;
ad adottare iniziative per definire e circoscrivere in maniera dettagliata l'attività di Sogesid spa e di Invitalia spa, rivedendone gli obiettivi statutari e valutando anche l'individuazione di un'unica società in house che si occupi di interventi ambientali, con particolare riferimento a quelli di messa in sicurezza e bonifica di aree contaminate, secondo criteri di economicità, razionalità ed efficienza della pubblica amministrazione;
ad assumere iniziative per escludere dal patto di stabilità le somme relative agli interventi dei comuni per mettere in sicurezza e bonificare i siti contaminati, e ad individuare un percorso normativo che consenta comunque – soprattutto in caso di rischio sanitario – un'azione rapida ed efficace per la bonifica o la messa in sicurezza di tali siti.
(7-00816) «Bratti, Borghi, Realacci, Mazzoli, Tino Iannuzzi, Cominelli, Carrescia, Manfredi, Stella Bianchi, De Menech, Giovanna Sanna, Gadda, Zardini, Ginoble, Braga, Mariani».