• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/00282-A/013 premesso che: il provvedimento al nostro esame dal titolo: «Disposizioni per un sistema fiscale più equo trasparente e orientato alla crescita», in realtà non contiene misure...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/00282-A/013presentato daMARCON Giuliotesto diMartedì 24 settembre 2013, seduta n. 83

La Camera,
premesso che:
il provvedimento al nostro esame dal titolo: «Disposizioni per un sistema fiscale più equo trasparente e orientato alla crescita», in realtà non contiene misure essenziali per introdurre elementi di maggiore equità, di trasparenza nonché di stimolo alla crescita nel nostro sistema fiscale ed economico, ed in particolare, non prevede modifiche dell'articolo 1, commi da 491 a 500, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, in materia di disciplina dell'imposta sulle transazioni finanziarie, modifiche che potrebbero contribuire ad una diversa distribuzione del peso fiscale, a rendere più trasparenti molte delle transazioni finanziarie oggi spesso puramente speculative, e che potrebbero determinare un maggior gettito da finalizzare a obiettivi di crescila del nostro sistema economico con particolare riguardo all'occupazione;
la tassa sulle transazioni finanziarie (TTF) è stata concepita dagli economisti che l'hanno proposta come un'imposta (dell'ordine dello 0,05 per cento) su ogni transazione finanziaria. Gli impatti sono trascurabili per chi opera con orizzonti di lungo periodo, mentre diventano tanto più rilevanti quanto più gli obiettivi sono di breve termine. Si tratta di una delle misure più efficaci per frenare la speculazione e per ridurre l'instabilità sui mercati finanziari. Dopo anni di campagne delle reti della società civile, finalmente ad inizio 2013 la Commissione europea ha pubblicato una propria bozza di direttiva, che deve ora essere discussa e approvata dalle altre istituzioni europee;
la TTF nasce come strumento per «gettare un granello di sabbia negli ingranaggi della speculazione», intervenendo a monte per bloccarne gli impatti devastanti. Secondo il Governo Monti che ha introdotto la norma citata con la Legge di stabilità per l'anno 2013, al contrario, l'unico obiettivo sembra essere stato quello di racimolare un gettito per dare sollievo ai conti pubblici, agendo unicamente a valle. Si è raschiato il fondo del barile con nuove imposte per rimediare ai disastri combinati dalla finanza, ma senza provare a contrastarne lo strapotere;
infatti, come detto, in attesa del percorso europeo, con l'ultima Legge di stabilità il Governo Monti ha introdotto una cosiddetta TTF in Italia. La disposizione introdotta dal Governo Monti ha introdotto un'imposta di bollo, con aliquota dello 0,05 per cento, sulle seguenti operazioni:
compravendite di azioni ed altri strumenti partecipativi emessi da soggetti residenti nel territorio dello Stato;
operazioni sugli «strumenti derivati» nelle quali almeno una delle due controparti sia residente in Italia e che siano diverse da quelle relative ai «Titoli di Stato» emessi da paesi dell'Unione europea o aderenti all'accordo sullo Spazio Economico Europeo, che consentono uno scambio di informazioni adeguato;
si tratta di una normativa talmente debole che non andrebbe nemmeno chiamata tassa sulle transazioni finanziarie. Non vengono tassati tutti i derivati e non si colpisce il trading ad alta frequenza;
infatti, nella normativa citata si definisce valore della transazione il «saldo netto delle transazioni regolate giornalmente relative al medesimo strumento finanziario e concluse nella stessa giornata operativa da un medesimo soggetto, ovvero il corrispettivo versato», mentre andrebbe valutato il valore della singola operazione per contrastare le operazioni speculative veloci e ripetute;
come dire che si introducono dei limiti di velocità sulle strade, ma si scopre che riguardano le biciclette ma non le automobili, e che l'unico scopo è rimpinguare le casse pubbliche con le multe, non diminuire il numero di incidenti stradali,

impegna il Governo:

a prendere le opportune iniziative anche legislative, ferme restando le prerogative del Parlamento, al fine di un rapido recepimento della Direttiva europea appena sarà approvata la proposta COM (2013)71, e comunque, al fine di:
a) applicare la TTF a tutti i derivati, anche a quelli negoziati fuori mercato, ai prodotti strutturati e alle operazioni realizzate intra-gruppo o da intermediari finanziari inclusi gli hedge fund ed anche ai derivati che hanno come sottostante titoli di Stato;
b) introdurre il principio di emissione a complemento del più generale principio di residenza onde limitare quanto più possibile i fenomeni di delocalizzazione degli istituti finanziari;
c) prendere come imponibile il valore della singola operazione;
d) differenziare le aliquote dell'imposta in funzione dell'effettivo utilizzo dello strumento derivato, prevedendo l'esenzione per le operazioni dalla comprovata finalità di copertura, premiando in questo modo gli intermediari finanziari che svolgono solo attività di banca commerciale rispetto a quelli che svolgono trading proprietario.
9/282-A/13. Marcon, Ragosta, Migliore, Di Salvo, Boccadutri, Paglia.