• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.7/00820 premesso che: una delle novità che ha maggiormente caratterizzato lo scenario internazionale negli ultimi anni è rappresentata della graduale affermazione di un aggregato...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00820presentato daSIBILIA Carlotesto diMartedì 20 ottobre 2015, seduta n. 506

La III Commissione,
premesso che:
una delle novità che ha maggiormente caratterizzato lo scenario internazionale negli ultimi anni è rappresentata della graduale affermazione di un aggregato geo-economico, identificato dall'acronimo BRICS, formato dal Brasile, dalla Russia, dall'India, dalla Cina e dal Sudafrica. La progressiva affermazione, acuitasi con la gravissima congiuntura economica internazionale, di nuove sedi e meccanismi di concertazione internazionale (ad esempio, con l'emergere del G20) ha delineato inediti spazi d'intervento per queste nuove potenze geoeconomiche, chiamate da un lato a competere sulla scena mondiale con i ruoli tradizionalmente svolti dagli Stati Uniti e dalla altre potenze economiche occidentali e a rivendicare, dall'altro, una leadership condivisa della comunità internazionale;
il raggruppamento era originariamente conosciuta come BRIC: il 16 giugno del 2009, infatti, si riunivano a Ekaterinburg (Russia) i presidenti di Brasile, Russia, India e Cina, mentre l'anno successivo (aprile 2010) Jacob Zuma, rappresentava il Sud Africa nella riunione di Brasilia anticipando di fatto ciò che nel settembre successivo sarebbe poi stato ufficialmente sancito, ovvero l'inclusione della «S» nell'acronimo; dal 2010, le nazioni BRICS si riuniscono ogni anno in occasione dei vertici formali; la Russia detiene attualmente la presidenza del gruppo BRICS e ha ospitato il settimo vertice del gruppo nel mese di luglio del 2015;
i membri del BRICS sono tutti Paesi di via di sviluppo o di nuova industrializzazione, con caratteristiche simili: una popolazione numerosa, un vasto territorio, abbondanti risorse naturali strategiche e, nell'ultimo decennio, sono connotati da una forte crescita del prodotto interno lordo e della quota nel commercio mondiale; essi, infatti, comprendono oggi oltre il 42 per cento della popolazione mondiale, il 25 per cento della totale estensione della Terra, il 20 per cento del prodotto interno lordo mondiale, e circa il 16 per cento del commercio internazionale;
nei Paesi BRICS si discute da tempo della necessità di ridurre il ruolo del dollaro come moneta di riserva e di fatturazione negli scambi internazionali, in un auspicato processo generalizzato di de-dollarizzazione, anche tenendo presente il progressivo indebolimento dell'egemonia americana;
l'assemblea generale del Fondo monetario internazionale (FMI), tenutasi a Seoul nel novembre 2010, aveva suggerito alcune riforme del sistema di governo mondiale delle relazioni monetarie, ma il rifiuto del Congresso americano di ratificare la riforma dei diritti di voto e le modalità di nomina dei direttori del Fondo e della Banca mondiale ha bloccato il processo;
a seguito di questo diniego e per la necessità di avere a disposizione una struttura protettiva capace di promuovere operazioni finanziarie in favore dei Paesi emergenti e in via di sviluppo, contrapposta alle politiche economiche e finanziarie dei Paesi europei e degli Stati Uniti, i membri del BRICS hanno deciso, il 16 luglio 2014 a Fortaleza, di creare, allo scopo di finanziare progetti infrastrutturali, la New Development Bank, con un capitale di 50 miliardi di dollari da portare a 100 in un futuro prossimo e versati in parte uguali dai cinque Paesi fondatori; inoltre, visto che la Cina è il Paese economicamente più forte, che ha anche saputo cambiare gli equilibri economici mondiali, la nuova banda avrà la propria sede a Shanghai e la stessa funzione della Banca mondiale; i BRICS hanno anche creato, successivamente, un fondo di 100 miliardi di dollari (il CRA, Contingency Reserve Arrangement) costituito da monete di riserva, il cui uso è previsto in caso di crisi valutarie e problemi di bilancia dei pagamenti e che quindi dovrebbe avere la funzione propria del Fondo monetario internazionale; la Cina vi contribuirà con 41 miliardi di dollari, Brasile, India e Russia con 18 miliardi, la Repubblica Sudafricana con 5 miliardi. Il pool è stato creato affinché le banche centrali dei Paesi BRICS possano disporre reciprocamente di risorse per affrontare eventuali problemi con la liquidità in dollari e compensare deficit di bilancio;
durante il VII Vertice dei BRICS tenuto a Ufa, in Russia, è stato formalizzato l'avvio della Nuova banca dello sviluppo. La Banca sostenuta dai BRICS approverà i primi progetti di investimento nel primo trimestre del 2016 e lavorerà a stretto contatto con l'AIIB, acronimo di Asian Infrastructure Investment Bank, (Banca di investimento per le infrastrutture asiatiche). Le nazioni BRICS cercheranno anche di iniziare a condurre sempre più gli scambi nelle valute nazionali, accelerando così il processo di de-dollarizzazione globale;
l'AIIB è stata fondata nell'ottobre del 2014 su iniziativa della Cina per finanziare le ambiziose infrastrutture della cintura economica della nuova Via della Seta dall'Eurasia all'Unione europea e rappresenta un ulteriore allontanamento dalle istituzioni multilaterali dominate dagli Stati Uniti; essa ha iniziato a operare nella città cinese di Shanghai il 21 luglio 2015. Il ministro delle finanze cinese, Lou Jiwei, ha affermato che questa nuova istituzione finanziaria ed economica «diventerà un'aggiunta al sistema finanziario internazionale esistente» e «si assumerà la responsabilità» di finanziare progetti infrastrutturali nei Paesi in via di sviluppo;
la nascita di questa nuova banca, il cui capitale iniziale ammonta a 100 miliardi di dollari statunitensi (ma recentemente ricapitalizzata), è finalizzata alla creazione e al potenziamento delle infrastrutture e di altri settori come la protezione ambientale, lo sviluppo urbanistico, la logistica, i trasporti, le telecomunicazioni, lo sviluppo agricolo, i servizi sanitari e la fornitura idrica e dimostra la volontà della Cina di pesare nello scenario mondiale anche tramite nuove istituzioni finanziarie attraverso le quali diramare la propria influenza a livello globale;
Paesi storicamente alleati degli Stati Uniti, come il Regno Unito, hanno contribuito a fondare l'AIIB e anche l'Italia oggi ne fa parte;
il terzo tassello in questo grande disegno di emancipazione dal dollaro da parte dei BRICS è rappresentato dalla nuova Via della Seta, teorizzata nel 2013 dal presidente cinese Xi Jinping per migliorare i rapporti economici e politici con l'Asia Centrale, il Medio Oriente e l'Europa sulla scorta delle vecchie rotte commerciali che anticamente collegavano l'Impero al Vecchio Continente;
per «Via della seta economica» si intende la via terrestre che attraversa l'Asia centrale e arriva in Europa passando per Iran e Turchia. La «Via marittima della seta economica del XXI secolo» è invece la via marittima che, partendo dalla provincia cinese del Guandong, prosegue per lo stretto di Malacca, l'Oceano Indiano, il Corno d'Africa, il Mediterraneo e termina proprio a Venezia. Con il completamento di questo percorso previsto nel 2025 la Cina avrà raggiunto la sua massima capacità di attrazione rispetto agli Stati Uniti, suoi diretti competitor nel commercio internazionale per mare e per terra;
si tratta di uno dei più grandi e ambiziosi progetti infrastrutturali che sia stato concepito per il prossimo decennio grazie allo stanziamento di 40 miliardi di dollari da parte di un fondo per lo sviluppo destinati alla costruzione di strade, linee ferroviarie ad alta velocità e rotte marittime per rafforzare gli scambi e la collaborazione economica con i Paesi lungo la via del progetto di sviluppo «Una Cintura e una Via», il nuovo orientamento della politica estera di Pechino su cui oggi sembrano concentrarsi quasi tutte le discussioni tra i vari esperti d'Asia;
la strategia di «Una Cintura e una Via» riguarda tutti i Paesi sull'antica Via della Seta: una gigantesca cintura economica, terrestre e marittima, attraverso Asia, Africa ed Europa che si estende per oltre 7000 chilometri e comprende una popolazione di oltre 3 miliardi di persone;
dopo la creazione delle due nuove istituzioni monetarie, il presidente Putin ha dichiarato che il sistema di fissazione del prezzo del petrolio in dollari doveva diventare storia passata e che la Russia avrebbe avviato una seria discussione circa l'uso di monete nazionali negli scambi petroliferi con diversi Paesi; infatti, la de-dollarizzazione è divenuta tema di discussione e accordo nei rapporti bilaterali fra Russia e altri Paesi, processo, peraltro, già ben avviato nelle relazioni economiche russo-cinesi;
naturalmente, come è stato sottolineato da esperti analisti di Limes, l'intero progetto BRICS di de-dollarizzazione, al quale la Russia sta dando un notevole impulso con l'irrisolta crisi in Ucraina, «può riuscire solo a due condizioni, che riguardano principalmente la Cina. La prima condizione è la piena convertibilità dello yuan, che probabilmente avverrà nei prossimi anni; la seconda, di più lungo periodo, è la formazione di un grande mercato finanziario con titoli in moneta cinese che possa rivaleggiare con quello dei titoli in dollari.»;
il successo internazionale che stanno riscuotendo i Paesi BRICS si deve al fatto che, facendo del rispetto della sovranità degli Stati membri la base per la costruzione delle relazioni internazionali, offrono una reale alternativa al mondo unipolare e instabile imposto finora dall'occidente;
intervenendo alla Conferenza «Il nuovo Mondo con i BRICS» del 10 luglio 2015, tenutasi presso la Camera dei deputati, il vice presidente della Commissione esteri del Senato russo Andrey Klimov dichiarava: «I BRICS non stanno pensando a rapporti speciali con l'Unione europea. Tuttavia, se vogliamo parlare della Banca per lo sviluppo, creata dai Paesi del gruppo, teoricamente ci potrebbe essere una cooperazione, per esempio, con la Banca europea (BERS). Ogni Paese dell'ONU, compreso ogni Paese dell'Unione europea, in determinate circostanze e con determinate condizioni, può diventare socio della nuova Banca dei BRICS. Inoltre, insieme ai singoli paesi UE, e forse anche insieme a tutta l'Unione europea, siamo disposti a partecipare ai programmi di sviluppo in vari continenti, in Asia come in Africa e America latina. Per questo però da parte di Bruxelles ci vuole la buona volontà, ma le notizie positive, al momento, sono poche»,

impegna il Governo:

ad accogliere l'invito del senatore russo Andrey Klimov affinché vengano valutate tutte le possibilità di cooperazione con la nuova banca dei BRICS e, nel caso, di adesione dell'Italia come socio;
a creare un canale diplomatico straordinario con il Governo cinese per facilitare l'arrivo in Italia di tutti i progetti infrastrutturali previsti dalla cosiddetta «Nuova via della seta»;
a sostenere in tutte le opportune sedi finanziarie internazionali il progetto multipolare immaginato dai Paesi BRICS che privilegia i principi del rispetto della sovranità, dell'autodeterminazione dei popoli e di un modello di globalizzazione più giusto e bilanciato, rispetto al caos creato dall'unipolarità americana del dollaro.
(7-00820) «Sibilia, Manlio Di Stefano, Di Battista, Spadoni, Scagliusi, Grande, Del Grosso».