• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00827 premesso che: dal 1985, con un impegno di 400 milioni di euro, la cooperazione italiana rientra tra i principali donatori della Palestina. Dal 2012, il suo intervento, in linea con la...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00827presentato daDI STEFANO Manliotesto diGiovedì 22 ottobre 2015, seduta n. 508

La III Commissione,
premesso che:
dal 1985, con un impegno di 400 milioni di euro, la cooperazione italiana rientra tra i principali donatori della Palestina. Dal 2012, il suo intervento, in linea con la comunità dei donatori, è volto a sostenere gli impegni assunti dall'ANP (Autorità nazionale palestinese) per costituire istituzioni stabili ed effettivi meccanismi statuali confermati nel piano programmatico 2011-2013 (cosiddetto Piano Fayyad) unitamente al tradizionale impegno assunto per sostenere il processo di pace e rispondere alle peculiari necessità della popolazione;
con l'ultimo Joint Ministerial Committee del 29 giugno 2015, l'Italia ha ulteriormente consolidato il proprio impegno finanziario per un totale di 140 milioni di euro di cui 54 a dono e 45 a credito di aiuto per il triennio 2013-2015;
la strategia italiana per la cooperazione in Palestina per il citato triennio prevede un impegno finanziario di 60 milioni di euro, 30 a dono e 30 a credito d'aiuto;
gli interventi della cooperazione allo sviluppo italiana si focalizzano principalmente su tre settori: genere e protezione sociale, salute e sviluppo economico;
a tali attività di cooperazione si affianca il «programma di emergenza» che vede l'impegno italiano focalizzarsi su tre ulteriori settori prioritari come salute, acqua e tutela dei gruppi vulnerabili in aree geografiche strategiche per gli equilibri politici come la striscia di Gaza, Gerusalemme Est e l'area C;
nel «programma emergenza 2015», approvato con la delibera n. 212 del 19 dicembre 2014, figurano progetti presentati da diverse, organizzazioni non governative italiane. I progetti, il cui costo complessivo ammonta a 2,5 milioni di euro, si concentrano prevalentemente sulla ricostruzione di strutture rase al suolo dall'esercito israeliano;
tra gli altri, il progetto «Re-building Gaza – Riabilitazione in architettura bioclimatica e riattivazione dei servizi di supporto psicosociale del centro La Terra dei Bambini» prevede, per un importo di 247.324,25 euro, la ricostruzione nel nord della Striscia di Gaza della citata struttura finanziata dalla cooperazione italiana, rasa al suolo dall'esercito israeliano dopo il bombardamento del 17 luglio 2014;
si tratta di un edificio progettato da italiani, finanziato dalla Farnesina per 170 mila euro e realizzato nell'ambito del progetto gestito dal 2011 dalla organizzazione non governativa milanese «Vento di Terra», un centro che rappresentava un modello di eccellenza in termini di architettura bioclimatica e di metodologia educativa che ospitava un asilo con 130 bambini e 70 mamme e un ambulatorio pediatrico; anche la mensa comunitaria, inaugurata solo 2 mesi prima, che forniva pasti ai bambini e alle famiglie povere del villaggio è stata demolita; «L'esercito israeliano, messo al corrente di tutte le fasi del progetto, ha deciso senza alcuna giustificazione, di demolire quando il villaggio era già stato evacuato» queste le parole dell'architetto della struttura Mario Cucinella e del presidente della organizzazione non governativa Massimo Annibale Rossi all'indomani del bombardamento israeliano;
insieme al progetto per la sua ricostruzione, il «Programma emergenza 2015» presenta numerosi altri progetti che prevedono riabilitazioni di pozzi agricoli, installazioni di pannelli fotovoltaici, creazione di ludoteche, cliniche mobili, promozione all'igiene, ripristino di aree verdi, costruzioni di cisterne, creazione di linee telefoniche gratuite antiviolenza e altro,

impegna il Governo:

a monitorare la realizzazione di tutti i lavori di ricostruzione nella Striscia di Gaza, area C e Gerusalemme est, finanziati dalla cooperazione allo sviluppo italiana, anche al fine di garantire che i fondi a ciò destinati non vadano dispersi o siano male utilizzati;
ad adottare ogni iniziativa, soprattutto di carattere diplomatico, nei confronti del Governo d'Israele affinché l'esercito israeliano non si renda più protagonista di devastazioni come quelle, illustrate in premessa, con ciò facendo sì che siano rispettati gli interventi di cooperazione allo sviluppo dell'Italia.
(7-00827) «Manlio Di Stefano, Spadoni, Sibilia, Di Battista, Grande, Del Grosso, Scagliusi».